
Rimasterizzato

in un`atmosfera eterea si muovono i personaggi dei racconti di questa autrice: storie che affrontano temi ed elementi tipici del mondo anglosassone, sullo sfondo della natura neozelandese. racconti che sono lo specchio fedele di una vita tormentata: quella di una donna mai paga di se stessa.



con il titolo "la cenere e il niente. scritti per varlin" si viene quasi a presentareun trittico novecentesco, consequenziale di giovanni testori sull`arte del novecento, accanto ai due libri precedenti: "la cenere e il volto. scritti sulla pittura del novecento", "la cenere e la carne. scritti sulla scultura del novecento" (con prefazione di vittorio sgarbi). un viaggio psichico, tematico, espressivo nell`arte del novecento dove la scrittura e` accadimento vissuto, evento nella dialettica senza fine della luce e dell`ombra. luogo e non luogo di questi testi testoriani e` bondo (canton grigioni - svizzera) dove la pittura di varlin arriva a una "grande deflagrazione", ultima soglia, congedo. nella scena oggettuale, incorporea, giovanni testori ama richiamare la grande triade in figura: l`indicibile interiorizzazione di giacometti, la tragica immanenza di bacon, la sconfinata lingua del corpo di varlin.

le sue cronache di guerra sono documenti e racconti, avventurosi e storicamente veritieri, commoventi e divertenti, necessari alla memoria e avvincenti. negli anni sessanta, quando furono scritti, crearono un vero genere letterario, durato in italia quanto la vena, ardita e anticonformista, del suo creatore. in parte era il gusto per la lealta` maschile e per l`etica dei duri; in parte la capacita` di scrittura raffinatissima e facile, senza mai una levitazione magniloquente o una caduta scurrile; in parte la sua competenza in quella che una volta si chiamava "critica di guerra"; in parte era la convinzione, derivata dalla sua personale esperienza della dittatura e della guerra.
















"uno dei tratti piu` salienti della nostra cultura e` la quantita` di stronzate in circolazione", scrive l`autore nella prima riga di questo brillante saggio filosofico. le vacue scemenze che infestano i discorsi, i dibattiti televisivi, le pagine dei giornali (per non parlare di internet) costituiscono un problema serio, che richiede un serio approccio filosofico. perche` le stronzate sono cosi` pericolose? perche`, alla lunga, minano la nostra capacita` di distinguere la verita` dalla menzogna. professore emerito di filosofia all`universita` di princeton, frankfurt offre un saggio rigoroso e irriverente.

il volume raccoglie numerose composizioni poetiche di diversa struttura e lunghezza. il libro si presenta segnato, fin dal titolo, da una luce albale oscillante tra incertezza e speranza. figure multiple si ritrovano nello spazio di un io che, grammaticalmente dominante, e` pero` lontano da qualunque circolo di chiusura egotica: si dimostra semmai eco di una pluralita` di voci, in cui il vissuto autoriale puo` entrare, ma solo per la schiacciante verita` della percezione-emozione. un`umanita` sofferente pervade le liriche, dagli spatriati di "campi" agli immigrati clandestini delle "tavole genovesi": tra i quali puo` albergare un germe di nuova comunita`, sempre a patto che l`inermita` del soggetto non rinunci alla sua potenzialita` perturbativa.

un bibliofilo segnala presso un antiquario fiorentino il manoscritto autografo del primo libro di mario luzi (la barca, 1935), che l`autore credeva perduto, arricchito di altri inediti. acquisito al centro studi di pienza, il prezioso documento mette in campo anche una trentina di poesie giovanili (anni 1933-35) ora pubblicate a quasi settant`anni dalla loro composizione, senza ritocchi da parte dell`autore, ri-lettore di se` stesso, a cosi` tanta distanza di tempo.














il bilancio di un secolo della nostra letteratura nelle pagine di uno dei maggiori critici del novecento. dal futurismo all`ermetismo, da pascoli a montale, contini imbastisce un canone della cultura italiana piu` recente, annoverando al suo interno non solo poeti e narratori, ma anche scrittori di prosa scientifica, critica e politica, nonche` i movimenti collettivi italiani e stranieri che hanno contribuito a tracciarne le rotte poetiche. introduzione di cesare segre.

"barbapapa` e` il soprannome che la redazione di `repubblica` aveva dato a eugenio scalfari, il fondatore e il primo direttore. ho lavorato accanto a lui per quattordici anni, piu` altri diciassette all"espresso`. e oggi qualche amico mi domanda sorpreso: `perche` hai voluto scrivere da canaglia la storia del trionfo di barbapapa` e di quanto e` accaduto dopo?`. rispondo che l`ho fatto per non sottostare alla regola plumbea che tutela i grandi giornali. fortezze sempre ben difese, capaci di incutere un timore riverenziale che induce a cautele cortigiane e narrazioni felpate. con un po` di presunzione, sono convinto che nessun altro fosse pronto a costruire un racconto fondato su un`infinita` di ricordi personali e con l`aiuto di un diario tenuto per decenni. tuttavia questo non e` un libro riservato ai soli addetti ai lavori. l`importanza acquisita da `repubblica` nell`ultimo trentennio fa del quotidiano guidato da scalfari e oggi da ezio mauro un testimone unico dell`italia odierna. uno specchio autorevole, e in molti casi autoritario, che rimanda a un potere invisibile, ma concreto. lo detiene il gruppo raccolto attorno a una testata in grado di influenzare partiti, governi, mode culturali, comportamenti di massa. il mio racconto riporta sulla scena le stagioni che hanno reso forte `repubblica`: l`epoca violenta del settantasette, la bufera del terrorismo, l`assassinio di moro, il caso p2, le battaglie con il psi di craxi e il pci di berlinguer...

"l`importante e` il risultato" dice lui. "l`importante e` il viaggio, non la meta" ribatte lei. come avvicinare uomini e donne, come conciliare le regole di marte con le eccezioni di venere? dopo i bestseller che hanno aiutato milioni di coppie a ritrovare la felicita` perduta, john gray torna con il suo nuovo libro in cui estende il metodo "marte e venere" anche al contesto lavorativo, svelandoci preziosi consigli per migliorare la nostra vita in ufficio, dove rivalita` e stress la fanno da padroni. perche` gli uomini sono cosi` competitivi? perche` le donne si sentono escluse e sottopagate? tra colleghi arroganti che inspiegabilmente sono sempre i primi a fare carriera e donne lunatiche ed emotive, vivere tante ore insieme e lavorare fianco a fianco sembra impossibile... avvalendosi della competenza di barbara annis sulla diversa intelligenza del cuore di uomini e donne, john gray ci insegna a gestire competizione e rivalita` con colleghi e superiori per lavorare insieme e ottenere entrambi il riconoscimento che meritiamo e il successo che desideriamo. e ora di smettere di farsi la guerra: grazie al metodo "marte e venere" uomini e donne possono tornare a giocare nella stessa squadra.

un saggio d`arte e di religione nel quale si intende dimostrare come anche un uomo che si autodefiniva "peccatore capace solo di peccati mortali" sia potuto diventare fervido testimone di una verita` che affonda le proprie radici nell`ortodossia del pensiero cattolico.










con il suo straordinario intreccio fra novita` e tradizione "myricae" costituisce uno snodo cruciale del tumultuoso passaggio tra otto e novecento. viene qui riproposta in un`edizione commentata, che ne illumina la complessita` tematica e la ricchezza linguistica. da sempre amate per la capacita` di dischiudere il valore piu` nascosto e profondo degli oggetti e delle esperienze quotidiane, le poesie della raccolta acquistano nuova luce grazie agli strumenti offerti nell`edizione curata da gianfranca lavezzi: una limpida introduzione che ripercorre genesi e significati dell`opera; un apparato di note puntuale nell`individuare fonti e peculiarita` metriche e stilistiche e ricco di dati nuovi; un`appendice iconografica che, in forma di piccolo "atlante botanico", guida il lettore tra i fiori sbocciati nelle poesie di "myricae".

non e` amabilmente consolatore, il mondo di landolfo, ne` amichevole, ne` tantomeno compiacente. estraneo, piuttosto, luminosamente torbido e degradato. e, come in questa raccolta di racconti del 1975 - l`ultima sua -, piu` che mai urtante, percorso com`e` da un eros luttuoso e sogghignante, da orride agnizioni, da avvilenti confessioni, da personaggi oltraggiati dalla vita, feriti dall` che li separa dagli altri, torturati da un`animale e irrimediabile tristezza. sicche` ogni racconto cela una sorpresa che ha su di noi lo stesso effetto di (i. calvino): ci fa rabbrividire, e subito vorremmo scacciarla. invano: incapsulata in una lingua tanto inconsueta quanto secca, lucida ed esatta, ogni immagine torna a riaffacciarsi, come una piccola testa malevola. il fatto e` che per landolfi, uccisa ogni speranza, dobbiamo accontentarci . non c`e` altra via di scampo, se non, estremo rimedio, un capace di liberarci da una .




ottobre 1963: una studentessa ventitreenne e` costretta a percorrere vie clandestine per poter interrompere una gravidanza. in francia l`aborto e` ancora illegale - la parola stessa e` considerata impronunciabile, non ha un suo . "l`evento" restituisce i giorni e le tappe di un`: le spaesate ricerche di soluzioni e la disperata apatia, le ambiguita` dei medici e la sistematica fascinazione dei maschi, la vicinanza di qualche compagna di corso e l`incontro con la mammana, sino al senso di fierezza per aver saputo attraversare un`abbacinante compresenza di vita e morte. calandosi , ernaux interroga la memoria come strumento di conoscenza del reale. dalla cronistoria di un avvenimento individualmente e politicamente trasformativo sorge una voce esattissima, irrefutabile, che apre uno spazio letterario di testimonianza per generazioni di donne escluse dalla storia.

bathsheba everdene e` una donna appassionata, libera, affascinante, che eredita una fattoria nella campagna inglese di meta` ottocento e fa innamorare di se` tre uomini diversi per carattere ed estrazione sociale - il pastore gabriel oak, il fattore william boldwood, il soldato francis troy sconvolgendo gli equilibri dell`intera comunita`. attraverso le contrastate vicende di bathsheba, hardy indaga i desideri, le fragilita`, i conflitti nascosti dietro l`apparente immutabilita` di un paesaggio millenario. perche`, come osserva sara antonelli nell`introduzione, "cosa c`e` di sobrio e placido nella vita dei personaggi che abitano questo romanzo? quasi nulla, giacche` si accendono di passioni e si infiammano come gli esseri frenetici che si urtano tra le strade di una metropoli". una storia d`amore e di riscatto, il primo grande successo letterario di thomas hardy in una nuova traduzione dell`edizione definitiva voluta dall`autore.




CD singolo che contiene l'inedita Missing e le versioni dal vivo inedite di Darkness on the edge of town, Born in the USA e Spare parts registrate a Berlino.