

sono passati ottant`anni dall`ottobre 1928 in cui un giovane prete spagnolo, josemaria escriva de balaguer, fondo` l`opus dei. nonostante la grande forza vitale e i riconoscimenti che ha avuto in questi anni (come la canonizzazione del fondatore nel 2002 da parte di papa giovanni paolo ii), e forse proprio a causa del successo riscontrato presso persone di ogni paese e di ogni ceto sociale, ancora oggi l`opera e` considerata con sospetto da molti. sono centinaia gli articoli di giornale e i libri scritti per dimostrare che la prelatura fondata da san josmaria sia una specie di societa` clandestina, ricchissima e potentissima, custode di segreti terribili e in grado di influenzare in maniera occulta il corso della politica e della storia. pippo corigliano, da quarant`anni portavoce dell`opus dei in italia, conosce meglio di ogni altro la difficolta` di presentare il messaggio di san jose` maria al mondo dei media di oggi: "e` evidente che la cultura dominante tollera tutto ma guarda con freddezza chi ha fede in dio. e altrettanto evidente che l`opus dei parla di fede, una fede operativa, proprio quella che - e` il caso di dirlo ha una cattiva stampa. la cultura dominante e il messaggio dell`opus dei non sono quindi fatti per capirsi subito. se poi pensiamo al sistema mediatico cosi` com`e`, appare evidente che colui che ha il compito di gettare un ponte fra queste due posizioni diventa un personaggio interessante".

tra i dialoghi filosofici piu` famosi di seneca, il "de brevitate vitae" venne composto probabilmente tra il 49 e il 55 d.c. ed e` dedicato a paolino, da identificarsi forse con il suocero del filosofo: un uomo dunque sufficientemente maturo per comprendere e apprezzare la profondita` del messaggio senecano. il tema trattato e` di quelli che rimangono di perenne attualita`: la fugacita` del tempo e la brevita` della vita. che pero`, sostiene seneca, appare tale solo a chi, non sapendone afferrare la vera essenza, si disperde in mille futili occupazioni. di fronte a questa massa di occupati, "assediati" dalle proprie inutili attivita`, seneca propone il suo modello umano, il saggio che si dedica all`otium, vivendo in prima persona l`alternativa etica alla societa` violenta dell`epoca neroniana e trovando nella riflessione filosofica il metodo per ristabilire l`equilibrio morale e recuperare la salute dello spirito; la conoscenza di se` diventa cosi` il punto di partenza per dare un significato nuovo al proprio agire nel mondo e al suo valore sociale. riappropriarsi del proprio tempo vuol dire dunque rivendicare con forza il diritto di riappropriarsi di se stessi, esercitando la forma piu` alta di liberta`, di esperienza culturale e intellettuale, di una socialita` che affratella gli uomini.






a lungo ritenuta "minore" per il linguaggio dialettale adottato e per l`impianto spesso comico, la lirica di carlo porta e` tutt`altro che ingenua e rappresenta uno dei momenti piu` significativi della poesia dell`eta` romantica. il suo milanese, gia` nobilitato da una robusta tradizione, e` lingua pienamente letteraria, mentre la sua milano dimostra di essere una citta` fervida, crogiolo di esperienze e di idee stimolanti. questa sostanziosa antologia riporta i principali componimenti dell`autore meneghino, corredando ogni testo dell`indispensabile traduzione in italiano corrente e di un ricco apparato di note che ricreano l`atmosfera della vivace milano a cavallo tra sette e ottocento.