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parigi, a cavallo tra secondo e terzo millennio. affetto da psicopatia, andreas schaltzmann vive in una "realta`" da incubo, nella quale e` convinto di essere rimasto l`ultimo uomo a combattere i nazisti e gli alieni di vega. preda della follia, si difende come puo`: uccide e si nutre del sangue delle vittime. schaltzmann non e` pero` l`unico a dispensare la morte. sull`impronta lasciata dai suoi delitti, altri vengono a imprimere il loro marchio. quanti sono? si conoscono? costituiscono la rete di una congiura? un criminologo geniale intuisce la verita`, ma senza l`aiuto di andreas non potrebbe mai coglierla nella sua terrificante pienezza. perche` solo schaltzmann conosce il segreto delle radici del male, e, forse, sa come estirparle...

uno degli autori piu` controversi del novecento. a novant`anni dalla sua pubblicazione e a oltre sessanta dalla morte dell`autore, "viaggio al termine della notte" si impone come il romanzo che ha saputo meglio capire e rappresentare il novecento, illuminandone con provocatoria originalita` espressiva gli aspetti fondamentali. , scrisse bernanos quando nel 1932 il romanzo divento` un successo mondiale, suscitando entusiasmi e contrasti feroci. lo , che dura tuttora, e` la profetica lucidita` del suo delirio, uno sguardo che nulla perdona a se` e agli altri, che ha il coraggio di affrontare la notte dell`uomo cosi` com`e`. l`anarchico ce`line, che amava definirsi un cronista, aveva vissuto le esperienze piu` drammatiche: gli orrori della grande guerra e le trincee delle fiandre, la vita godereccia delle retrovie e l`ascesa di una piccola borghesia cinica e faccendiera, le durezze dell`africa coloniale, la new york della , le catene di montaggio della ford a detroit, la parigi delle periferie piu` desolate dove lui faceva il medico dei poveri, a contatto con una miseria morale prima ancora che materiale. totalmente nuovo nel panorama francese ed europeo e` stato poi il modo insieme realistico e visionario, sofisticato e plebeo con cui ce`line ha saputo trasfigurare questa materia incandescente. per lui, in principio, e` l`emozione, il sentimento della vita: di qui l`invenzione di un linguaggio che ha tutta l`immediatezza del quotidiano, capace di dar voce, tra sarcasmi e pieta`, alla tragicommedia di un secolo. questo libro sembra riassumere in se` la disperazione del novecento: e` in realta` un`opera potentemente comica, esilarante, in cui lo spettacolo dell`abiezione scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco piu` forte dell`incubo. oggi il viaggio, nella traduzione ormai classica di ernesto ferrero, scrittore particolarmente attento al dei linguaggi,

la leggenda vivente dell?alpinismo si racconta in occasione del suo 80? compleanno la costante nella vita di reinhold messner e il vento contrario: che siano le tempeste del polo sud o il ghiaccio della groenlandia, mentre arrampica da solo su strette creste, oppure sulle pareti sommitali piu ripide. ma soprattutto e nel cosiddetto mondo civile che messner si e trovato controvento, a causa delle critiche, spesso feroci, che hanno sempre accompagnato le sue imprese. nell?autobiografia che ha scritto in occasione dei suoi ottant?anni, si volta indietro e ricostruisce la sua visione del mondo, ripercorrendo le azioni che ha compiuto e le reazioni che ha suscitato. chi si aspetta un messner appagato da una vita eccezionale e pacificato con gli altri e con se stesso, rimarra deluso. questo libro palpita dell?eccitazione di chi per primo ha salito gli ottomila, ha disegnato vie eleganti e impossibili, ha ridefinito la scala delle difficolta alpinistiche, ha espresso una forte passione politica e ambientalista. e allo stesso tempo freme di sdegno contro chi ha cercato di mettere a tacere le sue verita, lo ha accusato di aver sacrificato la vita degli altri alla sua ambizione, ne ha criticato l?anticonformismo. in "la mia vita controvento", messner non fa sconti a nessuno, neppure a se stesso, ma riconosce che e proprio da tutti gli ostacoli che ha dovuto affrontare nella vita che ha tratto e trae la sua forza e la costanza di andare sempre avanti. perche, come dice, e "il vento contrario che ti fa crescere le ali".

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