



questo e` un viaggio nel cuore della piu` bella stagione del fotogiornalismo internazionale. da parigi a londra, da new york a roma, da budapest a mosca, da kabul alle pianure della cambogia, mario dondero svela le storie che stanno dietro le fotografie sue e di altri, il confronto con mostri sacri come robert capa, i grandi eventi del xx secolo, dalla guerra di spagna alla grande depressione americana, dalla caduta del muro di berlino alla guerra in iraq. nelle sue parole sottili, ironiche, appassionate, scopriremo chi sono stati i primi fotoreporter, i primi creatori di agenzie, le ferree regole del mercato e quello che impongono. ma, soprattutto, troveremo cosa rende straordinario il mestiere del fotoreporter, lo spirito nomade, il misto di adrenalina e paura nelle situazioni di pericolo, l`impegno civile, la curiosita` per l`altro. una storia ricca di persone e umanita`, la vera cifra della migliore fotografia perche` "non e` che a me le persone interessino per fotografarle, mi interessano perche` esistono. diversamente, il fotogiornalismo sarebbe soltanto una sequenza di scatti senz`anima."

la magia e` universalmente riconosciuta come una meravigliosa forma di intrattenimento, sia come hobby che come forma d`arte professionale. questo libro svela i segreti di un`ampia varieta` di trucchi e insegna come eseguire performance raffinate, con suggerimenti e consigli su cosa dire, come esercitarsi e come trovare il proprio stile.

se questo libro fosse un disco, magari uno della leggendaria collezione di murakami, sarebbe un concept album. otto racconti molto diversi ma uniti dallo stesso

"il mare stava arretrando. anziche` sommergere la costa, onde alte come falesie si ritraevano impetuose verso il largo. un deserto di basalto si estendeva fino all`orizzonte. coni vulcanici scintillanti di nero affioravano dall`acqua, simili a immensi tumuli. decine di migliaia di pesci che non erano stati risucchiati dalla marea si dibattevano sul fondale asciutto in un luccichio di squame. su quella distesa di roccia nera giacevano sparpagliati scheletri bianchi che sembravano di squali o balene, relitti di navi, barre di ferro lucenti, tavole di legno avvolte in vele a brandelli. il mare era scomparso alla vista. non e` piu` un`isola, pensavo contemplando l`orizzonte ". un vasto cimitero sul mare. migliaia di tronchi d`albero, neri e spogli come lapidi, su cui si posa una neve rada. e intanto la marea che sale, minacciando di inghiottire le tombe e spazzare via le ossa. da anni questo sogno perseguita la protagonista gyeongha che, dopo una serie di dolorose separazioni, si e` rinchiusa in un volontario isolamento. sara` il messaggio inatteso di un`amica a strapparla alla sua vita solitaria e alle immagini di quell`incubo: quando inseon, bloccata in un letto di ospedale, la prega di recarsi sull`isola di jeju per dare da bere al suo pappagallino che rischia di morire, gyeong-ha si affretta a prendere il primo aereo per andare a salvarlo. a jeju, pero`, la accoglie una terribile tempesta di neve e poi un sentiero nell`oscurita` dove si perde, cade e si ferisce. e` l`inizio di una discesa agli inferi, nel baratro di uno dei piu` atroci massacri che la corea abbia conosciuto: trentamila civili uccisi, e molti altri imprigionati e torturati, tra la fine del 1948 e l`inizio del 1949. una ferita mai sanata che continua a tormentare le due amiche, proprio come aveva tormentato la madre di in-seon, vittima diretta di quel crimine. tre donne, unite dal filo invisibile della memoria, che con determinazione si rifiutano di dimenticare, di dire addio e troncare il legame con