nella vita di una grande famiglia dispersa dal tempo, irrompe un fatto insolito e inaspettato: la modesta eredita` di un chiacchierato, scontroso, solitario cugino venuto a mancare prematuramente. l`evento costringe un gruppetto di parenti, tutti presunti eredi, a incontrarsi dopo tanti anni e a riallacciare rapporti interrotti, a confrontarsi, a ripercorrere la propria vita sul filo di alcuni dolorosi episodi, i cui spazi vuoti vengono riempiti e integrati dalla memoria degli altri. una storia vera in cui le vicende dolorose sono stemperate dal lieve tocco dell`umorismo. personaggi che, malgrado l`eta` matura, negli anni si sono rivelati individui buoni e semplici, dotati di quello spirito propositivo che puo` alleviare le normali pene della vita. per sapere come e perche` dobbiamo addentrarci nella vicenda.
pochi giorni prima della marcia su roma, ottobre 1922, nasce la cooperativa agricola di olonia. ne e` promotore e direttore l`aurelio piantanida. la gente affida i propri risparmi alla societa`, come fosse una banca, le attivita` prosperano e olonia sembra avviata a diventare il paese della cuccagna. ma, indifferente a tante ragazze che vogliono conquistare lo scapolo d`oro che piace tanto alle loro mamme, l`aurelio non e` felice perche` non riesce a far breccia nel cuore della lulu`, l`amata ballerina di cancan. tra pressanti impegni di lavoro, avventure galanti, successi e rimpianti, corrono gli anni. quale sara` l`approdo di una vita tanto intensa?
profondo conoscitore dell`animo umano, stratega della vendetta, abile nell`intonare la chiacchiera alla rabbia, geniale voltagabbana, esegeta dell`eros, nel 1783 pierre choderlos de laclos scrive il pamphlet de l`e`ducation des femmes. il testo e` una sorta di brillante, viziato controcanto a le relazioni pericolose, il romanzo "perverso" pubblicato da laclos l`anno prima. le donne, scrive laclos, educate al servaggio, alla pia obbedienza, devono liberarsi da ogni morale conclamata, dalle mille gabbie delle convenzioni civili. "la natura crea esseri liberi; la societa` evoca tiranni e schiavi; ogni societa` presuppone un contratto, ogni contratto il rispetto di un obbligo", scrive laclos. se e` vero che sulla donna grava la maledizione di essere tale, occorre scatenarla, liberando dal giogo del pudore il corpo, assegnando alta sovranita` alla bellezza. il raffinato femminismo e` calibrato, in laclos, da una scrittura limpida, piena di serpi, propria di chi riconosce lo stigma dell`ipocrisia dietro ogni morale, il cupo frastuono della menzogna alla foce delle "buone maniere".