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si ripropone qui una importante e ormai classica opera: tre saggi in cui il grande filosofo francofortese si cimenta con il pensiero hegeliano, offrendone una difesa lucida e serrata. se nel primo studio predomina un`analisi storico-filosofica dei temi obbligati della riflessione di hegel, il secondo affronta il tema dell`esperienza - in particolare di quella scientifica vista in rapporto con la filosofia idealistica. il terzo saggio pone infine sotto la lente il problema di come mettere a frutto l`oscura densita` del linguaggio hegeliano.

in una cittadina qualunque della provincia russa, la notizia della visita di un ispettore generale mette in allarme funzionari e notabili. bisognera` nascondere le magagne della pubblica amministrazione, far credere che tutto funzioni alla perfezione, evitare che vengano a galla inefficienza e disonesta`. il subbuglio e` tale che un giovane di passaggio, lo squattrinato bellimbusto chlestakov, viene scambiato per il misterioso controllore. omaggiato da tutti e allettato da offerte di denaro sempre piu` sfacciate, chlestakov sfrutta piu` che puo` la situazione e si dilegua giusto prima che si scopra il malinteso e venga annunciato l`arrivo del vero ispettore. commedia degli equivoci, rappresentata nel 1836, "l`ispettore generale" riecheggia la lezione dei racconti pietroburghesi: non e` l`uomo a essere malvagio, e` la societa` che lo rende tale; non e` chlestakov a spacciarsi per ispettore, bensi` il mondo intorno a lui a imporgli quel ruolo. affidandosi al collaudato espediente dello scambio di persona, gogol` mette alla berlina la corrotta burocrazia della russia zarista, che alla fine rimane presa al laccio dei suoi stessi inganni. introduzione di fausto malcovati.

. cosi` scrive nel suo diario il consigliere titolare popriscin - funzionario di rango non elevato ma di grandi ambizioni, roso dal senso di inferiorita`, dall`invidia verso piu` altolocati colleghi al servizio dello stato -, che ritiene un privilegio l`incarico di temperare, una volta alla settimana, le penne d`oca di un superiore della cui figlia e` segretamente innamorato. nelle pagine che accolgono le sue frustrazioni e i suoi sogni di gloria si insinuano le sempre piu` assurde fantasie che lo abitano: mucche che comprano il te`, il carteggio tra due cagnoline dal quale apprende che la giovane amata andra` in sposa a un altro. lo sdegno e un`impotente rabbia lo precipitano definitivamente nella follia ( questa, priva del demoniaco romanticismo che caratterizza l`insania del pittore nel ritratto, un altro dei di gogol`). persa del tutto la ragione - ora si crede ferdinando viii, re di spagna -, popriscin viene rinchiuso in un manicomio, dove si occupa degli e si angoscia per la sorte della luna. dinanzi al suo delirio, alle grida strazianti per le brutali che gli vengono inflitte, anche a noi non resta che ripetere, come popriscin: . un silenzio che verra` riempito dalla voce stridula e penetrante dell`uomo del sottosuolo di dostoevskij.

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