si e` spesso affermato che wackenroder sia alle origini del romanticismo tedesco in quanto sposta l`attenzione dalle forme compiute della grecita` classica all`arte medioevale tedesca e al rinascimento italiano. gli "sfoghi del cuore..." evocano appunto un clima dove arte, sentimento e devozione religiosa si confondono riuscendo a comporre in unita` la vita spirituale. la seconda opera dell`autore berlinese, "le fantasie sull`arte...", introduce in una sorta di mondo capovolto rispetto al primo: la continuita` dell`arte con la vita si e` spezzata, in questo caso e` la musica e non piu` la pittura a tenere il campo, il suo linguaggio non e` comunicabile salvo che non intenda abdicare a se stesso per farsi ostaggio dei desideri del pubblico.
questa edizione riprende in esame tutta la traduzione manoscritta e modifica sostanzialmente l`edizione barbi del 1932.
in queste pagine si racconta la vicenda di isabella d`este, divenuta marchesa di mantova dopo il matrimonio con francesco gonzaga; non di una semplice per quanto raffinata biografia si tratta, pero`, quanto di un vero e proprio romanzo: sia per la presenza di alcuni personaggi totalmente inventati - come robert de la pole, corrispondente del re d`inghilterra e innamorato platonico di isabella -, sia soprattutto per la qualita` della scrittura, che sembra avvolgere in una sorta di abbagliante pulviscolo ogni figura e ogni fatto storico. protagonista assoluta e` lei, isabella, che ormai alla soglia dei sessant`anni rievoca la propria vita da quando, sposa sedicenne, giunse a mantova e in un periodo tra i piu` tumultuosi e fulgidi della nostra storia, a cavallo tra quattro e cinquecento, resse le fila del piccolo stato costruendo attorno a se` una corte di ineguagliato splendore.