Wishlist

i prodotti che vorresti acquistare

e la storia di un incontro, questo libro intimo e provocatorio: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realta` e una donna intelligente e volitiva a cui la parola e` stata negata. non potrebbero essere piu` diverse, dacia maraini e chiara di assisi, la santa che nella grande storia scritta dagli uomini ha sempre vissuto all`ombra di francesco. eppure sono indissolubilmente legate dal bisogno di esprimere sempre la propria voce. chiara ha dodici anni appena quando vede "il matto" di assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla citta`. e bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata: seguira` lo scandaloso trentenne dalle orecchie a sventola e si ritirera` dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un`esistenza quasi carceraria, la poverta` e la liberta` di non possedere. sta tutta qui la disobbedienza di chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un`epoca declinata al maschile. perche`, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. in questo racconto, che a volte si fa scontro appassionato, segnato da sogni e continue domande, dacia maraini traccia per noi il ritratto vivido di una chiara che prima e` donna, poi santa dal corpo tormentato ma felice: una creatura che ha saputo dare vita a un linguaggio rivoluzionario e superare le regole del suo tempo...

l`11 settembre 2001 il mondo occidentale viene colpito: due aerei colpiscono le torri gemelle a manhattan, l`america e` sconvolta, la paura di altri attacchi terroristici si diffonde, ogni arabo diventa sospetto. e a partire da questo scenario che si sviluppa questa conversazione tra tahar ben jelloun e sua figlia - dieci anni - a disagio con se stessa, con le proprie origini musulmane, di fronte a una televisione che continua a dire "che i musulmani sono tutti cattivi". ben jelloun spiega, con semplicita` ma rifuggendo ogni semplificazione, cos`e` l`islam, qual e` la differenza tra arabo e musulmano, cos`e` il fanatismo, cos`e` il terrorismo, quale spazio ha la tolleranza nel mondo arabo, quali lezioni ha dato all`occidente.

come tutte le grandi storie, "un canto di natale" ci accompagna da sempre, e sempre sa ritrovare le parole per parlarci: una fiaba da raccontare ai bambini e da rileggere da grandi, una storia di paura, di morte ma anche di solidarieta` umana, di fantasmi grotteschi che si sfumano e si frammentano nel sogno e nell`incubo privato, un grande ritratto di solitudine e di vecchiaia e di una citta` degradata, e soprattutto un magico regalo di natale che trasforma il gelo e il buio dell`egoismo e dell`avarizia nel calore di un sorriso e di una festa per tutti. riprendendo fra le mani "un canto di natale" ritroviamo figurine dimenticate, scopriamo luci e colori nuovi, mentre altri inspiegabilmente li abbiamo persi. ritornano alla memoria, alla rinfusa, il batacchio della porta con il volto di marley, il tacchino fumante, il carro da morto sulla scala gelida, e perfino lo zio paperone di disney, uncle scrooge, diretto discendente dello scrooge di dickens. ma se nessuno puo` toglierci il piacere di questi frammenti di ricordi, e` pur vero che le forme in cui un testo si sedimenta nella memoria ci allontanano dalla sua specificita`, dal senso di una origine e di una appartenenza. questa "edizione speciale" di "un canto di natale" vuole aiutarci a ritrovare in noi il senso di tale appartenenza. "speciale" e` la presenza del testo originale inglese, che ci restituisce il dono impagabile di una scrittura che tocca i registri piu` svariati del grottesco e del comico, del tragico e del sentimentale.

abbiamo perso il contatto con il reale. e necessario tornare a rivolgere lo sguardo alle cose concrete, modeste e quotidiane. le sole capaci di starci a cuore e stabilizzare la vita umana. una massa di informazioni ci investe ogni giorno. come ogni inondazione, anche questa agisce sulle nostre esistenze, spazza via confini, rimodella geografie. ormai sono i dati e non piu` le cose concrete a influenzare le nostre vite. le non-cose stanno prendendo il sopravvento sul reale, sui fatti e la biologia. e cosi` la realta` ci appare sempre piu` sfuggente e confusa, piena di stimoli che non vanno oltre la superficie. con la sua consueta lucidita` e veemenza, byung-chul han, critico severo ma acuto della contemporaneita`, ci offre una peculiare e sferzante riflessione sulla comunicazione, la rete e il futuro che stiamo costruendo.

Questo sito utilizza solo cookies tecnici e cookies analitics propri e di terzi. Per ulteriori informazioni vedi la nostra informativa. Chiudi