
siamo in una prigione (una torre vertiginosa) altamente sofisticata: tutto, dal vitto all`orario, dalle letture alla ginnastica, e` artificio tecnologico, anche l`aria, gli alberi, l`odore della foresta. due prigionieri: publio, un romano autentico, orgoglioso della sua cultura classica, della sua raffinatezza, e tullio, un barbaro con un passato da soldato, gusti elementari, appetiti immediati. due uomini che vivono, con naturalezza, un doppio anacronismo. la loro asettica cella pullula di teste marmoree dei grandi poeti latini, virgilio, orazio, properzio: sono i testimoni, e con loro la storia, l`impero, la poesia.

il volume si propone di indagare e valutare il ruolo che l`interpretazione svolge nella filosofia contemporanea, muovendosi senza preclusione di scuola tra i diversi orientamenti che si dividono il campo del pensiero novecentesco (filosofia analitica e filosofia continentale). in questa prospettiva vengono ricostruite nei loro tratti essenziali e discusse nel loro significato teorico alcune tra le piu` influenti filosofie contemporanee dell`interpretazione: in particolare, ma non solo, nietzsche, heidegger, gadamer, wittgestein, davidson.

non c`e` casa di maghi in tutto il paese dove non troneggi una copia di "gli animali fantastici: dove trovarli". ora, solo per breve periodo, anche i babbani avranno la possibilita` di scoprire dove vivono i quintaped, cosa mangiano i puffskein e perche` e` cosa saggia non lasciare latte in giro per i knarl. eta` di lettura: da 6 anni.

l`ampiezza della riforma alla quale otto wagner (1841-1918) ha lavorato e` tale da consentire l`attenuazione che proprio egli ha spianato la strada maestra dell`architettura moderna. ne` qui si parla di strada solo in senso figurato, giacche` ogni suo progetto, ogni suo intervento e` sostanzialmente subordinato a una lettura della citta`, la quale a due riprese si e` concretata in una visione urbanistica complessiva, commisurata alla scala metropolitana di vienna: una prima volta nel 1892-93, quando vinse il concorso per il piano regolatore generale, poi nel 1910-11, quando generalizzo` il caso della capitale austriaca nel progetto di una citta` a crescita illimitata. e precisamente sulle valenze urbanistiche di ogni area d`intervento egli declinera` tutta la sua opera, essendo la citta` il riflesso piu` immediato di quelle condizioni della vita moderna che egli erige a fondamento di una nuova arte del costruire.