

uanta paura puo` fare il buio? quasi quanto quella di chiudere gli occhi? l`intrico di sensazioni che intrappolano lo stomaco di samuele nella sua prima notte all`istituto minorile. quale sara` il suo futuro? assomigliera` a quello di luca che, riverso sul pavimento, si sta ancora chiedendo da dove sia partito il colpo che gli ha rivoltato la faccia? oppure sara` simile a quello di michele, incline alla devianza, dopo un`infanzia apparentemente normale? la vita, il caso portera` i tre ragazzi, una volta cresciuti, a incrociare le loro storie e a diventare adulti. senza gli adulti. e questa la domanda che serpeggia lungo tutto il romanzo: dove sono i grandi?

all`inizio c`e` un manoscritto. anzi, un frammento di manoscritto: "una reliquia mutilata, un pezzettino di testo sacro scritto in una lingua ignota su un rotolo di seta" risalente al ii o al iii secolo d.c. quel rotolo misterioso, un imperatore dell`xi secolo ha invano cercato di decifrarlo, e per esserci (forse) riuscito il suo poeta di corte e` stato assassinato. quasi mille anni dopo, l`ultimo imperatore della ghia, puyi, ne e` stato ossessionato al punto da uscire di senno, e durante il volo che lo portava in giappone ha lacerato con i denti e ne ha gettato una parte dall`aereo. il frammento disperso e` finito, per vie misteriose, nelle mani di zai lan, il legittimo erede al trono esiliato in manciuria dalla crudele imperatrice gixi. ma questo, appunto, e` solo l`inizio: perche` la nipote di zai lan sposera` un sinologo francese, che finira` in un campo di lavoro, e il figlio del sinologo francese studiera` la lingua del rotolo, e si innamorera` a sua volta di una giovane sinologa francese, la quale rimarra` anche lei impiglita nel groviglio di vicende che hanno al centro l`enigmatico frammento.



una donna cerca la sua identita` e la sua indipendenza nella londra degli anni `60, tra le canzoni dei beatles, il teatro d`avanguardia e le battaglie pacifiste.


nel 1997, cicade de deus, un quartiere popolare di rio de janeiro costruito dopo la grande alluvione che colpi` la citta` nel 1996, diviene lo scenario del romanzo omonimo di paulo lins. i suoi protagonisti sono i malandros, bande di ragazzini di vita, adolescenti e adulti che percorrono la spietata carriera criminale di borseggiatori, ladri, rapinatori, spacciatori e trafficanti di droga.

il libro si compone di otto racconti scritti in tempi diversi, ma che sviluppano temi a cui l`autrice torna insistentemente: la vita degli uomini comuni. quella vita difficile e dura, insensata talvolta, la cui incomprensibilita` si mostra nei momenti estremi dell`esistenza: quelli della malattia, della solitudine, dell`amore non corrisposto, dell`impotenza di chi e` inerme di fronte al male altrui o al proprio destino; la vita degli inermi, vecchi o bambini.




le ricette della cucina del crotto rispecchiano la cucina della mia famiglia esercente per cinquant`anni una osteria-trattoria in via dazio vecchio, che poi, con appropriati miglioramenti, divenne un ristorante piu` ricercato. un assortimento rilevante di ricette risalenti al passato e ricette utilizzate da massaie, da amici e da conoscenti e comunicateci per ampliare l`assortimento delle pietanze offerte alla clientela. ricette elaborate e ricette semplici e spontanee, in molte delle quali e` citato il nome della persona, cliente, parente od amico, alla quale risale la stesura della medesima.


una professoressa universitaria viene travolta da una passione viscerale per uno studente e decide di tornare dopo molti anni in sicilia, la sua terra di origine, alla quale la lega un intenso rapporto di amore-odio. un percorso a ritroso, alla ricerca delle radici piu` profonde dell`io, nel tentativo di sciogliere il nodo che la lega alla figura paterna. un romanzo sperimentale, un viaggio tra sogno e realta`, tra paesaggi suggestivi e personaggi al confine del surrealismo, in cui, tra i lapilli incandescenti dell`eruzione dell`etna, anche la verita` verra` alla luce.

nella vita di una grande famiglia dispersa dal tempo, irrompe un fatto insolito e inaspettato: la modesta eredita` di un chiacchierato, scontroso, solitario cugino venuto a mancare prematuramente. l`evento costringe un gruppetto di parenti, tutti presunti eredi, a incontrarsi dopo tanti anni e a riallacciare rapporti interrotti, a confrontarsi, a ripercorrere la propria vita sul filo di alcuni dolorosi episodi, i cui spazi vuoti vengono riempiti e integrati dalla memoria degli altri. una storia vera in cui le vicende dolorose sono stemperate dal lieve tocco dell`umorismo. personaggi che, malgrado l`eta` matura, negli anni si sono rivelati individui buoni e semplici, dotati di quello spirito propositivo che puo` alleviare le normali pene della vita. per sapere come e perche` dobbiamo addentrarci nella vicenda.







"quello che mi salva, e` la letteratura, cioe` la lingua, e` casa d`altri di silvio d`arzo." valeria parrella ezio comparoni, alias silvio d`arzo, e` un outsider, un autore di nicchia - e da quella nicchia amatissimo -, un uomo e l`ombra del suo doppio. a quello che ancora per molti e` un illustre sconosciuto dobbiamo alcuni tra i racconti piu` significativi della nostra letteratura, i piu` maturi dei quali compongono questa silloge. a unirli a doppio filo la guerra, vissuta, rimossa o cicatrizzata, con le sue conseguenze materiali, umane e sociali che incombono su soldati in marcia, ricche donne in attesa dei mariti al fronte o giovani reduci costretti a ricorrere a espedienti abietti per tirare a campare. punto focale della raccolta e` casa d`altri, definito da eugenio montale "un racconto perfetto": e` la storia di una domanda: quella che zelinda, donna anziana e sola che si procura di che vivere lavorando come lavandaia, tenta di porre al prete del villaggio. questa piccola gemma offre al lettore un vero giallo esistenziale, ancor piu` sconvolgente per il suo minimalismo. uno sguardo tagliente e umano a cio` che e` piu` difficile vedere. perche`, come scrisse lo stesso d`arzo, "quando si vive in quel modo inumano e impossibile, il mondo non e` piu` casa nostra: e` `casa d`altri`?".
