henry smart, il ragazzo dagli occhi blu che ha fatto impazzire tutte le dublinesi e che pretende di essere stato l`uomo di fiducia di michael collins, e` fuggito in america, inseguito da brutti ricordi e da concretissime minacce per vari conti lasciati in sospeso. ma e` lo stesso ragazzo di sempre, con il suo fascino irresistibile, le sue risposte pronte e velenose, le sue prestazioni amorose quasi surreali e la sua incredibile capacita` di cavarsela, sempre e comunque; e in america lo attendono nuove avventure, altre imprese e altri inverosimili incontri: primo tra tutti quello con louis armstrong.
"tracce nella neve", ambientato in bucovina, ripercorre gli anni dell`infanzia e dell`adolescenza di von rezzori. le pagine si popolano di figure famigliari: innanzittutto i genitori e la sua sorellina ma anche cassandra, l`amata balia, e straussi`na, l`educatrice. gregor von rezzori ricostruisce le atmosfere di un mondo entrato in crisi allo scoppio della prima guerra mondiale, e definitivamente cancellato dalle bufere successive.
barnaby gaitlin e` il rampollo di una famiglia agiata di baltimora. alle spalle ha un matrimonio fallito e un`adolescenza irrequieta, dovuta piu` ad una curiosita` invadente che ad altro. ora, a trent`anni, ha messo un po` d`ordine nella sua vita, trovando in sophia una donna adatta a lui. ma quando una somma di denaro scompare dalla casa della zia di sophia, dove talvolta lavora, i sospetti cadono inevitabilmente su di lui. e` il suo destino, frutto di quel suo interessamento stravagante, un po` morboso, ma in fondo bonario, per i fatti degli altri, del suo desiderio di ricucire i brandelli sfilacciati delle vicende proprie e altrui in un mondo di relazioni umane spesso superficiali e troppo inconsistenti.
e l`anno 3000 e l`uomo vive su un`altra galassia, da cui contempla, lontana, la terra. e proprio su questo pianeta uno storico scopre l`archivio che raccoglie la storia di un piccolo paese, noto successivamente con i nomi di giudea, palestina, israele, e del popolo che lo ha via via abitato, nei secoli. e il racconto si sposta su un piccolo borgo di podhoretz, nella polonia ottocentesca. qui vive il rabbino haim yaacov, un ciabattino violinista osannato come un santo, che con il suono del suo violino risana gli animi e i malati. un secolo dopo, da podhoretz invasa dai nazisti, fugge un bambino, haim schuster, discendente del rabbino, che si rifugia nel ghetto di varsavia solo per essere deportato ad auschwitz... quello che si salva dall`orrore, anni dopo, e` un uomo distrutto, uno scrittore apolide incapace di superare il dolore e l`angoscia del sopravissuto, fino all`incontro a parigi con sarah, figlia di un compagno di prigionia, con la quale decidera` di trasferirsi in israele. un`intensa saga famigliare, venata di sense of humour, per raccontare con toni luminosi e pacati l`indicibile dell`olocausto.
esiste una bibbia degli imperatori, splendidamente miniata, ed esiste, meno appariscente e meno nota, anche se non meno preziosa, una bibbia dei villani. e la bibbia dei contadini, degli straccioni, dei poveracci, che la tradizione orale e scritta di ogni regione d`italia ci ha tramandato, e che dario fo e franca rame hanno scoperto in anni di ricerche sulle tradizioni popolari e ricreato sulla scena e, in una versione inedita e arricchita, in questo libro. sono tabulazioni tragiche, miste al grottesco e alla sempre presente autoironia, inventate nei secoli dai siciliani, dai calabresi, dai napoletani e dai contadini di tutta la valle del po. in questa bibbia dei villani dio e` nella brocca del vino, nell`agnello che nasce o che stanno ammazzando. da sempre i villani mangiano dio, lo amano e discutono con lui, perche` sono certi che dio sia il bene ma in parte anche il male, la vita ma anche la morte. dio per loro e` gioia ma anche sofferenza, godimento e pianto, sorriso e sghignazzo. ecco perche` la bibbia dell`imperatore e` solenne e spesso ridicola, mentre quella dei villani e` commossa e piena di risate.
d`elia ci offre con questa raccolta il frutto di un lungo lavoro cominciato nel 1992 e continuato fino al 1998 attraverso varie metamorfosi metriche e compositive. il risultato di tanti anni di scrittura e` una sorta di "poema a diario" che intreccia gli spunti piu` disparati, lasciando che i temi scorrano liberi tra le pagine, che si alternino come sequenze in un montaggio filmico.
"ora serrata retinae" (1980), "nature e venature" (1987), "esercizi di tiptologia" (1992): sono i tre libri che hanno imposto magrelli, procurandogli, sin dagli esordi precocissimi, l`attenzione di lettori come calvino e citati, giuliani e porta, bernard noel e octavio paz. riuniti in un solo volume, con l`aggiunta di una scelta di nuovi testi, consentono di valutare meglio un percorso poetico tra i piu` originali degli ultimi decenni. partendo da un approccio spiccatamente filosofico, la poesia di magrelli, e` andata esplorando i mutamenti tecnologici, per arrivare di recente a una produzione piu` nervosa, contratta, che utilizza anche il monologo in prosa.
trentacinque anni dividono la fine inspiegabile di germund grooth e maria winckler - legati nella vita come nella morte - in fondo a un burrone nei boschi intorno a kymlinge. incidente o suicidio? alcune strane circostanze, pero`, inducono gli investigatori a pensare che possa trattarsi di omicidio: che cosa si nasconde dietro l`apparente normalita` degli "altri", il gruppo degli amici di germund e maria fin dai tempi dell`universita` a uppsala? come gia` in passato, anche oggi la polizia di kymlinge e il suo malinconico antieroe, l`ispettore di origini italiane gunnar barbarotti, brancolano letteralmente nel buio. affiancato come sempre dalla collega eva backman, barbarotti si vede costretto a scavare nei meandri della mente dei sospettati per far affiorare a poco a poco un segreto orribile che ha lasciato un segno indelebile non solo nella vita delle vittime, ma anche in quella di chi e` rimasto. le mappe interiori dei personaggi si sovrappongono senza fine, disegnando paesaggi imprevedibili e vertiginosi: dio, il destino, la morte, la colpa sono spesso al centro delle riflessioni dell`ispettore, piu` dei "crudi fatti" su cui basare le indagini. vero e proprio noir filosofico, quest`ultima prova di ha`kan nesser scandaglia ancora piu` a fondo i recessi della psiche umana, sul filo di una verita` dura quanto universale: "la vita e la morte sono sorelle".
e il primo di agosto, a bangalore, quando viene rinvenuto il cadavere di un farmacista. sembra un caso destinato a essere archiviato in fretta, ma la settimana successiva il ritrovamento di un`altra vittima segna l`inizio di una serie di misteriosi omicidi, all`apparenza non legati tra loro. solo l`ispettore borei gowda, uomo dall`indole ribelle e dal fiuto eccezionale, riesce a cogliere uno schema dietro i delitti, dove nessuno vede niente. insieme al sottoispettore santosh, novellino zelante e maldestro, si invischia in un`indagine complessa, ostacolato dai superiori corrotti. ne` trova pace nella vita privata: una moglie assente e un rapporto da ricostruire col figlio, gowda, abituato ormai a una vita solitaria e disordinata, ha paura di rimettersi in gioco con urmila, un amore del passato che ha bussato alla sua porta dopo ventisette anni. l`assassino intanto continua a uccidere: la chiave per risolvere il caso si nasconde nei bassifondi della citta`, ma gli indizi sono fragili e mutevoli, appesi a un filo per aquiloni agitato dal vento, sottile e tagliente come una lama... nella metropoli dell`information technology, dove modernita` e tradizione si scontrano ogni giorno, dove gli slum fatiscenti convivono con le sontuose dimore dei politici, tra i vicoli bui e il verde placido dei quartieri residenziali, tra mercati di spezie e ammassi di rifiuti, prende vita il nuovo romanzo di anita nair, che sceglie la via del noir per raccontare l`india di oggi vista dal suo ventre oscuro.
nella campagna provenzale di fine ottocento i jason si occupano da almeno due generazioni di commercio di muli. dopo una serie di vicissitudini saranno il primogenito marceau e il cadetto ange a portare avanti l`attivita`. tanto marceau e` una forza della natura, quanto ange, biondo e di una bellezza disarmante, e` minuto e fragile. ange vive in una sorta di adorazione per marceau, sempre in attesa di un suo sguardo. il suo piu` grande dispiacere e` che il primogenito non gli presti attenzione. marceau in realta` non ha attenzioni che per lui e il cadetto non si cura d`altro che di scovare i modi che fanno posare su di lui lo sguardo grigio, trasognato e tenero del fratello.
l`esito piu` felice di questo romanzo e` quello poetico: e` nel ritratto intenso e partecipe che lo scrittore fa di un certo mondo, un mondo su cui incombe una luce vivida e malinconica. protagonista e` antonio, un famoso chirurgo estetico, circondato da una folla di altri personaggi il cui fitto dialogo e` tragica testimonianza del vuoto esistenziale e dell`angoscia, irrisa amaramente dall`autore, di una citta` che non ha piu` valori.
catherine mckenna e` una musicista. cresciuta in un ambiente difficile e oppressa da un`incombente figura paterna, ha deciso di lasciare la famiglia e il suo paese natale, in irlanda del nord, per andare a vivere a glasgow, dove con fatica e coraggio ha lottato per la sua affermazione artistica e dove, in seguito a una relazione sbagliata e segnata dalla violenza, ha dato alla luce una figlia. quando il padre muore, decide di tornare in irlanda per seppellirlo; dovra` allora tentare di riallacciare un rapporto con il suo tormentato passato famigliare, lottando contro la depressione, le incomprensioni e le privazioni, cosi` come ha combattuto per affermarsi in un mondo duro dominato dagli uomini.
nel febbraio del 1932 la marchesa luisa casati stampa, la donna piu` ricca d`europa, riceve nella sua residenza fuori parigi il suo legale, l`avvocato milanese giuseppe bassi, che viene ad annunciarle il tracollo della sua fortuna. l`immenso patrimonio della signora e` confiscato e nel giro di pochi mesi, otto per la precisione, lei , come drammaticamente comunicato dall`amministratore. si snoda da qui l`itinerario tra immediato futuro e passato della personalita` eccentrica della marchesa, che aveva speso la propria esistenza per divenire . ritratta sull`orlo del baratro della miseria, con cui convivra` per venticinque anni (morira` poverissima e sola a londra nel 1957), la casati ripercorre la sua avventura umana in lampi di memoria. le sta accanto, personaggio ombra nel ricordo e nell`affetto (forse l`unico della sua singolare vicenda), la sarta che, fin da principio, ne ha assecondato l`adorazione per la ricercatezza e lo stile, l`assoluta originalita` del tutto indipendente da qualsiasi moda. un controcanto di normalita` per una vita eccezionale di eccessi e di cadute, la costruzione ardita di un gioco di specchi tra verita` e affascinante interpretazione.
"il bel paese" e` un capolavoro della divulgazione scientifica italiana del secondo ottocento. in ventinove serali, davanti al caminetto, uno zio molto colto che tanto ha viaggiato racconta ai nipoti, in maniera affabile e accattivante, la geologia e le bellezze naturalistiche dell`italia. e le mille meraviglie del paesaggio italiano diventano un elemento fondante dell`identita` nazionale. insieme a "pinocchio" e a "cuore", "il bel paese" contribui` a forgiare cittadini consapevoli, educati all`amor di patria e alla solidarieta`. dalla sua prima edizione del 1876, il libro ebbe una vasta diffusione nell`italia da poco unita, contribuendo a formare negli italiani i presupposti di una cultura scientifica da affiancare a quella filosofica, letteraria e religiosa. dagli scorci piu` suggestivi del lago maggiore alle colline toscane, dalle marine allora incontaminate alle amate montagne degli appennini e delle alpi - stoppani fu il primo presidente della neonata sezione milanese del club alpino italiano - fino ai crateri del vesuvio e dell`etna, il libro racconta con competenza e amore il nostro territorio rendendolo per la prima volta un patrimonio per i nuovi italiani. l`introduzione di walter barberis da un lato contestualizza storicamente l`operazione di stoppani, dall`altro sottolinea alcuni temi, come la riduzione dei ghiacciai e i pericoli del turismo di massa, che incredibilmente sono gia` in nuce nel libro. il volume riproduce la versione e le incisioni originali della prima edizione nonche`, in una serie di tavole fuori testo, sedici dipinti paesaggistici di alcuni fra i maggiori pittori dell`ottocento.
se per un certo periodo "il capitale" e` potuto sembrare un testo superato, gli attuali andamenti delle societa` e dell`economia mondiale sembrano invece avvalorare alcune intuizioni di marx. del resto, la teoria marxiana del capitale resta una delle poche a proporre spiegazioni organiche a molti dei fenomeni storico-economico-sociali in atto. dunque un grande classico e insieme un`utile chiave di lettura del mondo contemporaneo. il primo libro, l`unico scritto integralmente da marx, e` dedicato all`analisi del processo di produzione del capitale, esamina la base dei meccanismi economici delle societa` moderne, la loro complessiva struttura di funzionamento. e` un testo che ha avuto una genesi travagliata e molte edizioni, vivo marx e postume. partendo dalla piu` recente edizione storico-critica, viene qui tradotta la quarta edizione tedesca del 1890, messa insieme da engels tenendo conto degli appunti di marx e delle sue postille alle edizioni precedenti. dando pero` in apparato le varianti significative delle prime tre edizioni tedesche e della traduzione francese. molte le variazioni nella struttura del libro e nell`elaborazione concettuale di alcuni nodi importanti, come la distinzione tra valore e valore di scambio, tra lavoro e processo lavorativo, o riguardanti la teoria del plusvalore. d`altronde quella di marx era una riflessione in fieri, perennemente provvisoria, in costante elaborazione. e questa nuova traduzione permette per la prima volta di seguirne gli sviluppi, gli scarti e i ripensamenti.
la piu` famosa antologia degli scritti di roberto longhi usci` nel 1973, curata da gianfranco contini, nei "meridiani" mondadori. ora quella stessa scelta di scritti viene riproposta in un`edizione completamente rinnovata. ogni saggio longhiano viene introdotto da uno storico dell`arte specialista dell`argomento trattato: in questo modo i saggi vengono contestualizzati nel percorso di studi di longhi, con riferimenti alle eventuali mostre da cui scaturivano, e soprattutto vengono evidenziate le intuizioni del critico che hanno influenzato gli studi successivi e che "fanno testo" ancora oggi, o viceversa gli atteggiamenti critici (e le proposte di attribuzione) che sono stati superati nel tempo. piu` di trenta gli studiosi che hanno collaborato a questa nuova edizione, e piu` di cinquanta le immagini a colori riprodotte. rispetto all`edizione di contini, questa e` dunque piu` focalizzata sul valore e sull`attualita` dei saggi di longhi dal punto di vista storico artistico, ma cio` non vuol dire dimenticare i pregi della sua scrittura, cosi` sostanzialmente intrecciati al discorso critico. molte delle introduzioni ai saggi evidenziano come le intuizioni critiche di longhi fossero tutt`uno con le metafore che usava e con il suo stile a volte arduo ma sempre affascinante. ma c`e` anche uno scritto introduttivo di lina bolzoni che, tra le altre cose, mette in luce la vena teatrale della lingua di longhi, che gli permetteva di essere straordinariamente icastico nelle sue descrizioni e nelle sue valutazioni, tanto piu` se limitative. se oggi caravaggio e` considerato uno dei grandi artisti di tutte le epoche, se morandi e` una delle vette della pittura italiana del novecento, lo dobbiamo al magistero critico di longhi. ma leggendo o rileggendo i saggi di questo libro si potra` vedere quanto ampio sia stato il raggio dei suoi studi e quanto innovative siano state le sue posizioni su tutta la storia dell`arte italiana.
restano famose le pagine che auerbach dedico` a gregorio di tours in mimesis, facendone il prosatore esemplare di un`epoca che aveva nel realismo immediato, cioe` senza forti mediazioni intellettuali, la sua caratteristica stilistica. poche idee astratte, nessuna strutturazione sintattica del mondo, ma in compenso immagini vive e tangibili, di grande forza espressiva. tutto questo auerbach lo diceva a proposito della storia dei franchi. ma gregorio di tours, oltre che storico, fu un fecondissimo agiografo. i suoi otto libri di "miracoli" rappresentano una delle testimonianze piu` importanti per lo studio di quello che viene considerato l`aspetto distintivo della religiosita` del periodo post-romano: il culto dei santi e delle loro reliquie. dei quattro libri dedicati a san martino, patrono della citta` di tours di cui gregorio fu vescovo metropolitano, viene qui proposta la prima traduzione italiana accompagnata da un ampio commento. il racconto dei miracoli di martino si snoda in una narrazione realistico-simbolica che possiede molteplici motivi di interesse: in primis quello propriamente religioso, per il significato quasi liturgico delle ripetute sequenze miracolistiche, e per il carattere a un tempo fisico e spirituale proprio del santo presente ancora in questo mondo attraverso le sue reliquie; poi quello culturale, per il rapporto con la medicina popolare e con la tradizione medica greco-romana, ma anche per il significato attribuito alla malattia del corpo interpretata come segno dell`unica vera malattia: quella dell`anima; infine quello pastorale e politico, sia per quanto riguarda le modalita` e i contenuti della predicazione svolta da gregorio, sia per la connessione di quest`ultima con una visione interamente confessionale della societa` umana che il vescovo di tours condivise con gontrano, il sovrano della dinastia merovingia a cui fu maggiormente legato. si tratta di motivi tra loro interconnessi, difficilmente scindibili l`uno dall`altro, rintracciabil
opera monumentale, la "storia romana" di cassio dione costituisce un unicum nel panorama della storiografia antica. esortato dalla profonda conoscenza del potere e degli uomini che lo esercitavano, cassio dione concepisce la propria narrazione come uno studio delle grandi personalita che hanno plasmato la gloria di roma. in questo volume sono presentati i libri xxxvi-xl, i primi cinque pervenutici quasi integralmente, attraversati da conquiste territoriali, lotte di potere e ambizioni dei protagonisti della tarda repubblica. grazie al nuovo apparato introduttivo e di note al testo possiamo rileggere eventi tra i piu celebri della storia di roma: dai successi di pompeo contro i pirati e sullo scenario orientale alla congiura di catilina, dal consolato di cesare alle guerre galliche, dalla fine del i triumvirato allo scoppio della guerra civile tra cesare e pompeo. riviviamo in queste pagine momenti e ragioni del declino della repubblica, con uno sguardo alla storia e ai suoi protagonisti sotto una nuova, a volte sorprendente, angolazione, quella di colui che crede che la grandezza di roma, nonostante le crisi, non avrebbe trovato fine.