quando nell`ottocento la russia irruppe sulla scena della letteratura, il mutamento fu radicale e irreversibile. qualcosa di analogo, ma ben piu` discreto, avvenne con la musica, nata anch`essa d`improvviso, con glinka, e sviluppatasi poi attraverso una fioritura dove spiccavano maestri sommi quali musorgskij e popolarissimi come cajkovskij. si scopri` in tal modo come a est della germania, che per secoli aveva rappresentato l`oriente della musica, si aprisse un altro territorio, immenso, che avrebbe aggiunto una speziatura sino ad allora ignota al mondo dei suoni e scompaginato la nostra stessa abitudine di pensare la musica.
viviamo in un`epoca caratterizzata da straordinarie innovazioni tecnologiche, organizzative e istituzionali. eppure, la teoria economica dominante si fonda su assunzioni statiche che presuppongono strutture produttive e tecniche date. al contrario, l`economia classica era intrisecamente dinamica. per interpretare il processo di sviluppo economico dei paesi avanzati, ma anche di quelli in via di sviluppo, la teoria economica dominante e` di scarso aiuto. a partire dai "classici" - da smith a ricardo, da malthus a marx - l`autore analizza i problemi del capitalismo maturo dell`occidente e delle aree del mondo che si stanno affrancando dal sottosviluppo.
negli ultimi decenni, grazie all`instancabile lavoro della critica, l`arte di munch ha rivelato una pluralita` di aspetti, tali da trasformarla da "urlo" in parola, da angoscia inarticolata a discorso compiuto. tuttavia questo processo, lungi dall`approdare a una visione compiuta del corpus artistico, ne ha svelato la sostanziale inesauribilita` di significati. infatti, in virtu` di questa incessante donazione di senso, i lavori dell`artista norvegese appaiono come un prisma dalle mille facce, un enigma, al pari degli stati d`animo a essi sottesi. per tentare di scioglierlo, riteniamo inevitabile prendere le mosse dalla piu` classica delle equazioni, quella tra malattia mentale e creativita`, tra sofferenza esistenziale e produzione artistica.
i "persiani" di eschilo e` la tragedia piu` antica che ci sia stata tramandata e l`unica fra le trentadue pervenuteci che abbia come trama un fatto storico: la battaglia di salamina, in cui i greci con pochissime navi sconfissero il potentissimo esercito di serse nel 480 a.c. ma la tragedia trasfigura i fatti della storia: eschilo fa dello scontro con i persiani un "mito", rappresentabile in dramma alla stregua degli altri "miti": il "ciclo persiano" come il "ciclo degli atridi", o il "ciclo troiano". lo scontro con serse diventa un capitolo dello scontro che da sempre oppone oriente a occidente: anche gli dei sono schierati, come a troia, gli uni a fianco dell`asia, gli altri degli achei. la traduzione qui presentata rende i chiaroscuri, le scabrosita`, gli scarti linguistici dell`originale; l`introduzione esalta la trascrizione tragica del fatto storico; infine, le ampie note di commento focalizzano la straordinaria ricchezza - linguistica, mitologica, letteraria, ritmica - del testo.
java e` il linguaggio di programmazione che piu` ha rivoluzionato il mondo dell`informatica e della tecnologia nel suo insieme. dal 1995, anno del suo debutto ufficiale, a oggi, risulta impiegato nei piu` svariati dispositivi elettronici: computer, smartphone, televisori, navigatori satellitari. studiare java permette non solo di imparare un moderno linguaggio di programmazione ma anche, una volta terminato il percorso di apprendimento, di posizionarsi sul mercato del lavoro nei piu` disparati settori tecnologici. questo libro nasce proprio con l`obiettivo di fornire ai lettori un percorso di apprendimento pratico, immediato e attuale: dagli argomenti basilari della programmazione in java, alle nuove caratteristiche della versione 8.