







tra leonesse addomesticate e bonifiche integrali, paesaggi coloniali e autarchia, parchi e monumenti, finalmente un libro che racconta come il fascismo ha immaginato, usato e trasformato la natura. la natura del duce esplora le ecologie politiche fasciste, ovvero le pratiche e le narrative attraverso cui il regime ha costruito ecologie, tanto immaginarie quanto materiali, funzionali al suo progetto politico. il libro non insegue dunque il fantasma di un mussolini verde, magari contando quanti parchi nazionali siano stati creati durante il regime o quanti alberi piantumati. diversamente da quanto affermato dalla storiografia internazionale, gli autori non credono che il fascismo si sia disinteressato della natura; piuttosto ne ha fatto un uso attento, tuttavia lontano da idee di cura e conservazione dell`ambiente. il libro muove da un`analisi della figura di mussolini e del suo rapporto con la natura per spaziare su alcuni aspetti cruciali della trasformazione fascista dell`ambiente. dalla bonifica alla battaglia del grano, dall`autarchia alle politiche di tutela, dalle ecologie coloniali fasciste all`eredita` del regime nel paesaggio contemporaneo, la natura del duce guida chi legge in un viaggio nel tempo e nello spazio, rivelando come sia possibile interrogare passaggi e paesaggi della nostra storia attraverso nuove domande e chiavi di lettura.

la clamorosa inchiesta del 7 aprile 1979 sulla sinistra extraparlamentare ha inciso profondamente su storia e memoria dell`italia repubblicana dagli anni di piombo a oggi. con questo libro trova finalmente una sua ricostruzione storica, svolta su documenti originali. il 7 aprile 1979 una serie di clamorosi arresti colpi` militanti della sinistra extraparlamentare, tra cui intellettuali che avevano fatto la storia di quel comunismo eretico espresso da gruppi sovversivi come potere operaio e autonomia operaia. firmo` gli ordini di cattura il magistrato pietro calogero della procura di padova, citta` dove imperversava la violenza autonoma e dove insegnava il principale imputato: antonio (toni) negri, pensatore politico e teorico del sabotaggio anticapitalista. partito dalla provincia veneta, il 7 aprile divento` un caso nazionale in cui i "cattivi maestri" di una cultura politica ribelle erano accusati di aver tirato i fili della lotta armata fino a dirigere il rapimento e l`omicidio di aldo moro nel 1978. loro, i sovversivi, nella stragrande maggioranza dei casi non negavano di essere tali. addebiti specifici a parte, la loro autodifesa passava essenzialmente attraverso un assunto: che l`inchiesta mirasse a criminalizzare una generazione politica. da questo duello intorno ai principi-chiave dello stato repubblicano - il dovere di difenderlo, il diritto di contestarlo - scaturisce una complessa vicenda politica e giudiziaria che ha attraversato la guerra fredda ed e` giunta fino ai giorni nostri, intrecciandosi con le urgenze securitarie dell`antiterrorismo globale.