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una raccolta di interviste e testimonianze inedite di (e su) francois truffaut l`indimenticabile regista di "i quattrocento colpi" e "jules e jim". l`autore e` riuscito a "rubare" aneddoti, spunti polemici, osservazioni e valutazioni sorprendenti tra i piu` stretti collaboratori del cineasta, senza dimenticare il ricordo degli amici, le figlie e la moglie che ci fanno scoprire un truffaut inedito: acerrimo individualista ma squisitamente umano, profondamente sensibile, affascinato dai libri e dalla trasmissione della conoscenza piu` ancora che dalla "magia" delle donne. completano il volume un saggio introduttivo di paola malanga e un`accurata filmografia commentata.

c`erano i pescatori, i contadini, i pastori. poi arrivo` l`industria. sradico` masserie e migliaia di ulivi sostituendoli con duecento ciminiere e con l`acciaieria piu` grande d`europa. negli anni sessanta una citta` povera del sud italiano divenne la piu` ricca di tutte grazie alla fabbrica dello stato: l`italsider. richiamo` americani e giapponesi, accolse trentamila lavoratori. fu una rivoluzione. cinquantadue anni dopo, emilio riva, l`imprenditore cui lo stato ha consegnato la fabbrica nel 1995, e` accusato dalla magistratura di disastro ambientale. lo stabilimento in cui si produce un terzo dell`acciaio italiano e` finito sotto sequestro e l`ilva - la vecchia italsider - non e` piu` un sogno: uccide. taranto e` ripiombata nella disperazione, come se una macchina del tempo l`avesse riportata indietro di mezzo secolo. ecco la storia di uno scandalo, di un fallimento, di una generazione illusa dall`eta` dell`acciaio. e di un sud occupato e sfruttato in cui centinaia di migliaia di persone hanno osservato senza muovere un dito uno stravolgimento gigantesco. eppure era tutto bellissimo. "sembra di stare ai tropici" sussurro` walter tobagi quando, per un istante, volse la schiena alle ciminiere e guardo` il mare.

Gli Algiers sono una band molto personale. In tempi confusi come quelli attuali, trovare un gruppo che abbia un suono suo non è certo facile. I Fleet Foxes hanno un suono loro, per esempio, ma sono tra i pochi nella scena attuale. Ed anche gli Algiers escono dalla mischia proponendo una miscela molto avanzata che mette in pentola il soul ed il funk del leader, il nero Franklin James Fisher, mischiato al rock del resto della band, bianca, dove trovano posto sonorità post industrial, scabolate rumoriste, clangori elettronici, deviazioni rock 'n roll. Un disco diverso.

Barry Goudreau, già chitarrista dei Boston, ha di recente fondato il suo primo gruppo Blues: Engine Room. Assieme a lui, il gruppo è un quartetto, ci sono Brian Maes, voce solista e tastiere, e Tim Archibald al basso, oltre a Tony DiPietro alla batteria. Maes ed Archibald sono stati membri dei Peter Wolf’s House Party Five, la band dell'ex J. Geils. Rock blues classico, con James Montgomery ospite all'armonica.

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