




trascrizione di una conferenza tenuta nel 1997, quel che il signore disse ad abramo e` un saggio agile ma profondo che s`interroga, in maniera spregiudicata, sugli effetti della riproduzione delle immagini e delle parole nell`esperienza religiosa contemporanea. quando dio convoca abramo per ordinargli il sacrificio del figlio isacco, la sua consegna e` chiara: la relazione tra l`uomo e dio deve restare segreta, inaccessibile. "soprattutto niente giornalisti!", sintetizza derrida con provocatoria ironia. eppure oggi, in spregio all`obbedienza di abramo, il "ritorno del religioso" avviene proprio tramite la sua diffusione mediatica e, in particolare, di quella televisiva. a partire da questo paradosso, il filosofo francese riflette sul ruolo, decisivo ma profondamente equivoco, che i mezzi di comunicazione di massa esercitano nella diffusione e nel consolidamento della fede, in particolare del monoteismo cristiano. derrida individua infatti nell`incarnazione, che trasforma l`evento impronunciabile in una (buona) notizia, la causa teologica della capacita` mediatica del cristianesimo. piu` in generale, e smentendo l`ipotesi illuminista di un`irriducibile opposizione tra fede e sapere scientifico, le religioni del presente sembrano perfettamente predisposte per allearsi con la tecnologia.


in versi che scivolano uno sull`altro come onde, il poema dispiega lento i suoi temi, come un romanzo. parla della silenziosa preghiera dell`arte, della memoria che stinge come il colore dei dipinti. e dell`esilio, emblema di quel senso di estraneita` che alcuni si portano dentro ovunque, in ogni istante. come walcott (nobel per la letteratura 1992) e il suo conterraneo pissarro, separati da cento anni di storia, ma appartenenti entrambi a minoranze etniche e religiose, metodista il primo, sefardita il secondo. due esuli volontari, che hanno scelto i climi freddi di new york e di parigi. due artigiani dalle vocazioni parallele, devoti allo studio del paesaggio e della luce.


le carte regionali 1:200.000 comprendono la rete viaria dettagliata con le caratteristiche di ogni strada. ricca la classificazione delle localita` di interesse turistico e le indicazioni relative alle aree naturali protette. sul retro delle carte l`indice dei nomi accompagnato dalla tabella delle distanze chilometriche tra le principali localita`.

e possibile parlare, poetare, pensare, oltre la lettera, oltre la morte della voce e della lingua? e l`interrogativo che si pone giorgio agamben nel saggio che introduce "il fanciullino" di giovanni pascoli, uno dei testi piu` profondi, significativi e misconosciuti del decadentismo italiano. per il fanciullino il linguaggio e` una riserva di oggetti che "furono vivi" e che stanno come congelati sull`orlo della vita, in attesa di essere "animati". l`opera poetica e` dunque, in primo luogo, un tentativo di restituire la vita alle cose morte che si sono depositate nella lingua, in una lingua che appare cosi` essa stessa lingua morta: la poesia diventa allora una sorta di attraversamento della morte, una "complicita` con la morte", che lega questo testo pascoliniano ai grandi testi del "moderno".

sono qui raccolte quattro conferenze, elaborate, tenute da albert einstein nel maggio 1921 presso l`universita` di princeton. in esse il premio nobel per la fisica ha voluto esporre i concetti fondamentali e i procedimenti matematici della teoria della relativita`. limitando la trattazione alle parti essenziali, einstein mette in risalto il nocciolo della teoria in tutto il suo sviluppo concettuale, in modo da costituire la migliore introduzione per tutti coloro che intendano approfondirne la comprensione dalla sue vive parole.

l`"orlando furioso" e` un libro unico nel suo genere e puo` esser letto senza far riferimento a nessun altro libro precedente o seguente; e` un universo a se` in cui si puo` viaggiare in lungo e in largo, entrare, uscire, perdercisi.