




in questo romanzo niccolo` ammaniti va al cuore della sua narrativa, con una storia tesa e dal ritmo serrato, un congegno a orologeria che si carica fino a una conclusione sorprendente: e mette in scena la paura stessa. michele amitrano, nove anni, si trova di colpo a fare i conti con un segreto cosi grande e terribile da non poterlo nemmeno raccontare. e per affrontarlo dovra` trovare la forza proprio nelle sue fantasie di bambino, mentre il lettore assiste a una doppia storia: quella vista con gli occhi di michele e quella, tragica, che coinvolge i grandi di acqua traverse, misera frazione dispersa tra i campi di grano. il risultato e` un racconto potente e di assoluta felicita` narrativa, dove si respirano atmosfere che vanno da clive barker alle avventure di tom sawyer, alle fiabe italiane di calvino. la storia e` ambientata nell`estate torrida del 1978 nella campagna di un sud dell`italia non identificato, ma evocato con rara forza descrittiva. in questo paesaggio dominato dal contrasto tra la luce abbagliante del sole e il buio della notte, ammaniti alterna, a colpi di scena sapienti, la commedia, il mondo dei rapporti infantili, la lingua e la buffa saggezza dei bambini, la loro tenacia, la forza dell`amicizia e il dramma del tradimento.



ci sono una gallina gringa e un maiale colombiano. la prima propone al secondo di entrare in affari e vendere sandwich: basta che ciascuno fornisca la meta` degli ingredienti.

molto prima che roma cadesse in mano agli ostrogoti nel 476 d.c., una nuova citta` era sorta per prendere il suo posto come cuore pulsante di un impero tardoantico, la meravigliosa costantinopoli: la nuova roma. in questa ampia e originale ricostruzione del crollo dell`impero romano d`occidente, paul stephenson offre una nuova interpretazione delle forze - dinastiche, religiose, climatiche - che spostarono il centro del potere a est. stephenson non si accontenta dei testi tradizionali e dei ben noti reperti archeologici, ma offre una nuova interpretazione scientifica della fine dell`antichita`. nell`originale prospettiva dell`autore, il declino di roma e` scritto non solo nelle pergamene, ma anche nelle carote di ghiaccio e nel dna. e da queste e altre fonti apprendiamo che l`inquinamento e le pandemie influenzarono il destino di costantinopoli e dell`impero romano d`oriente. nel corso dei secoli, l`impero d`oriente seppe sopravvivere a devastazioni causate da disastri naturali, dal degrado dell`ambiente umano e da agenti patogeni che le citta` dell`impero, densamente popolate e insalubri, non avevano ancora conosciuto. nonostante la

?irredentismo? e una delle parole chiave delle moderne religioni della patria. numerosi sono stati i movimenti di liberazione nel mondo che sono stati definiti in questo modo. il termine pero e nato in italia, in riferimento alle terre dominate dagli asburgo, fra cui quelle adriatiche, che sono state al centro di uno dei piu duraturi e cruenti terreni di scontro. lungo la frontiera orientale infatti gli irredentismi si sono succeduti nel corso di un secolo convulso: prima quello italiano fino alla grande guerra, poi quello sloveno e quello croato durante il fascismo, poi ancora quello italiano dopo la seconda guerra mondiale, per cercar di salvare trieste e l?istria. gli irredentismi adriatici erano fieramente antagonisti, ma hanno condiviso spesso linguaggi e comportamenti. questo libro ne segue per la prima volta l?intero, accidentato percorso, dove si intrecciano - nel richiamo a miti fondativi risorgimentali - sacrifici e soprusi, aneliti di liberta e politiche di potenza, storia e mito, in una regione collocata al centro di quella faglia di crisi che attraverso l?europa orientale scende dal baltico fino all?adriatico, all?egeo e al mar nero: una faglia i cui sussulti ancora ci allarmano.