

"sino all`ultimo momento recitiamo la commedia con noi stessi," - scrive heine alla fine di "idee. il libro le grand" - "mascheriamo la nostra miseria persino a noi stessi e mentre moriamo per una ferita al petto ci lamentiamo del mal di denti". anche "il libro le grand" - spiega claudio magris nella sua premessa - e` una testimonianza di quest`arte di recitare la commedia con se stessi e col proprio dolore, arte di cui heine era maestro. il libro e` un gioco, fra scherno e nostalgia, con l`amore e la malinconia, con la precaria rispettabilita` sociale e con la stessa propria posa libertina che ostenta di beffarsene, con i mali del proprio cuore e con quelli della germania e dell`europa, della storia e della societa` moderna.

il fenomeno-berlusconi e` il segnale di un`involuzione politica piu` generale, di una degenerazione della democrazia che coinvolge non solo l`italia, ma tutto il mondo occidentale. mentre alcuni aspetti del fenomeno possono apparire folcloristici, altri non lo sono affatto, e sono anzi l`anticamera di una qualche forma postdemocratica di societa`: ne sono un esempio il governare, secondo il giornalista, esclusivamente per i propri interessi, l`uso sistematico della menzogna, la demonizzazione degli avversari, lo screditamento di tutte le istituzioni, la furia di produrre a ogni costo leggi nuove che eliminino le tracce del sistema precedente.

l`isola tunisina delle vacanze, un gruppo di personaggi alla ricerca di se stessi, un delitto con troppi potenziali assassini. il romanzo racconta la difficile arte di liberarsi dei pesi che sospingono la vita verso sconfitte definitive.



