


richard strauss ha osservato che dirigendo il primo tempo della terza di mahler finiva con l`immaginare "interminabili schiere di lavoratori in marcia verso il prater per celebrarvi il primo maggio". e un`idea largamente condivisa che la grande vienna sia stata uno dei cruciali laboratori del novecento. questo studio, che mette assieme la storia, la storia della musica e la musicologia, la storia della cultura e quella sociale, lo riafferma. ma lo riconsidera, guardandolo dalla prospettiva del tentativo da parte della socialdemocrazia e dei teorici dell`austro-marxismo di fare del proletariato l`erede della tradizione musicale viennese e, attraverso questo, erede della cultura classica tedesca. un`utopia intellettuale germinante intorno all`organizzazione dei cosiddetti "concerti sinfonici dei lavoratori viennesi", voluta da david j. bach - responsabile culturale del partito socialdemocratico, figura ancora poco esplorata della grande vienna - il cui obiettivo era quello "di creare con e per il proletariato una tradizione del moderno che avesse "mahler come perno e webern come suo interprete". secondo piero violante quest`esperimento ha subito una censura e una cesura. la cesura e` consistita nel fatto che la sua violenta interruzione ha creato una frattura nella storia dell`interpretazione e della ricezione del canone musicale a datare dall`avvento dell`austrofascismo. da quel momento i "concerti sinfonici dei lavoratori viennesi" sono stati rimossi.



ciuccio, dito in bocca, biberon, animali di pezza, copertine... questo libro ci aiuta a capire il significato di quel rapporto assolutamente speciale - e spesso inspiegabile agli occhi degli adulti - che si puo` instaurare, fin dalla nascita, tra un bambino e un particolare `oggetto d`amore`. il volume approfondisce nella prima parte le ragioni che portano i piccoli a cercare succhiotti, biberon e dita in bocca, rivelando il senso profondo di queste prime fondamentali esperienze infantili. le parti seguenti sono dedicate alla passione dei bambini per l`orsacchiotto, la pezzuolina o la bambola del cuore, con l`obiettivo di spiegare in che modo l`uso di questi oggetti possa concorrere a una crescita serena. anche grazie ai molti esempi tratti dall`esperienza clinica dell`autrice, il libro scioglie i tanti dubbi dei genitori in merito all`uso di questi `strumenti`, suggerendo anche come gestire l`alternanza tipicamente infantile tra aggressivita` e attaccamento nei confronti degli `oggetti d`amore`.

un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. spingono un carrello, pieno del poco che e` rimasto, lungo una strada americana. la fine del viaggio e` invisibile. circa dieci anni prima il mondo e` stato distrutto da un`apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. non c`e` storia e non c`e` futuro. mentre i due cercano invano piu` calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all`olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo e` poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. visitano la casa d`infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. quando incrociano una carovana di predoni l`uomo e` costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma e` ormai una distesa d`acqua grigia, senza neppure l`odore salmastro, e la temperatura non e` affatto piu` mite. raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...




