
scritto nel 1929, tra le due guerre mondiali e durante una profonda crisi economica, "il disagio della civilta`" e` il manifesto delle piu` tetre e disilluse analisi che hanno caratterizzato tutto il ventesimo secolo e che in questo periodo torna fortemente attuale. la tesi che anima questo saggio breve, in cui l`analisi psicoanalitica si incentra sulle dinamiche piu` profonde della societa` moderna, donando al volume un taglio piu` sociologico e filosofico, e` che la civilta` sia una tappa necessaria nel divenire dell`umanita`, ma che essa comporti inevitabilmente un certo grado di infelicita`. la civilta` obbliga l`uomo - attraverso norme, divieti, permessi, metodi educativi all`interno della famiglia, nella scuola e poi nella societa` ad inibire desideri, pulsioni e a rinunciare al soddisfacimento di molte esigenze, a meno che non le possa deviare verso delle mete socialmente e moralmente accettabili: l`uomo non puo` sopravvivere senza civilta` ma nella civilta` non puo` mai vivere del tutto felice.



la prima parte del volume presenta una teoria integrata delle emozioni applicabile sia alla sfera dell`individuo sia a quella interpersonale. la seconda parte si occupa delle emozioni che suscitano conflitto, in particolare rabbia, tristezza ed ansia. la terza parte, infine, discute la natura della felicita` e l`espressione delle emozioni nell`arte.








la tradizione italiana affida la funzione di aperitivo alla nutrita gamma di salumi nazionali: gli insaccati emiliani, il prosciutto di parma, quello di langhirano e quello friulano di san daniele; il salame di felino e di napoli, la soppressata di verona, la bondiola di parma e la bresaola di chiavenna, il culatello, la coppa, la mortadella o la salama di ferrara. ma in alcune zone si conserva l`abitudine di servire antipasti dal gusto robusto, come le anguille di comacchio, il capitone romano o le sarde `in saor" veneziane; le caponate meridionali e i `grapi-pitittu" (apri-appetito) siciliani. seguendo l`influenza della cucina francese, talvolta si ricorre ai salmoni affumicati da servire con melone, al pate` di strasburgo, ai cocktail di scampi, alle insalate di aragosta, alle tartine al formaggio o alle insalate di mare, legate con salsette morbide e appetitose. caldi o freddi, gli antipasti non possono mancare in un buon pranzo, ma devono essere offerti con dovizia e consumati con estrema parsimonia, perche` il loro compito e` solo quello di stimolare l`appetito senza indurre sazieta`.