
Antologi di brani rari, il CD contiene un brano in più



prosegue l`edizione cronologica degli scritti piu` significativi di altiero spinelli. gli anni 1947-1954 sono caratterizzati dal problema della ricostruzione economica e civile dell`europa, ma soprattutto dal confronto tra i due blocchi e dal problema della difesa dell`europa contro le minacce provenienti dall`est. a questo problema gli stati uniti cercano di dare una soluzione fondata sulla difesa integrata europea, e necessariamente su un governo europeo, incoraggiando i movimenti federalisti che in europa propagandavano la necessita` della nascita di una federazione politica. in questo senso spinelli ha giocato, con gli scritti qui raccolti e con l`azione politica diretta, un ruolo importante di propaganda e di progettazione.



nel 1943-45 le truppe di occupazione germaniche e le forze armate della repubblica di salo` si rendono responsabili di crimini efferati, che portano all`eliminazione di oltre diecimila civili, alla deportazione di piu` di settemila ebrei, all`uccisione di migliaia di partigiani nei combattimenti, senza contare le centinaia di paesi incendiati e le razzie d`ogni genere. in quei venti mesi vennero massacrati dai tedeschi e dai "repubblichini" non solo partigiani e prigionieri di guerra, ma anche vecchi, donne, bambini con furia razzista e vendicativa. negli ultimi tempi si e` molto parlato della "resa dei conti" della primavera 1945, condotta con esecuzioni sommarie e improvvisati "tribunali del popolo", ed e` stato un contributo necessario per svelare i silenzi della storiografia resistenziale. ma che cosa c`e` stato prima di quegli eventi? che cosa li ha resi possibili? ripercorrendo le pagine piu` dolorose della storia nazionale, oliva ricostruisce la logica degli eccidi nazifascisti, analizza gli apparati repressivi dell`amministrazione militare tedesca e della repubblica sociale, si sofferma sulle vicende meno note della banda koch, della banda carita`, dell`ispettorato speciale di pubblica sicurezza della venezia giulia, racconta le stragi delle fosse ardeatine, di sant`anna di stazzema, di marzabotto. emerge cosi` il quadro esasperato di un territorio attraversato dal furore della guerra tradizionale e dall`orrore della guerra civile.










laura atkins ama molto vagabondare nel bosco vicino a casa sua. negli ultimi tempi pero` sono successi alcuni fatti strani e ora la ragazza e` piuttosto spaventata. i pipistrelli, per esempio, si alzano in volo in pieno giorno e aggrediscono le persone. poi, passeggiando fra gli alberi, si sentono lamenti animaleschi e grida inumane che fanno gelare il sangue. e che dire di quell`animaletto, simile ad un porcellino, che la aggredisce mordendola sul collo per succhiarle il sangue? laura vorrebbe chiedere aiuto a suo padre, ma non e` sicura di potersi fidare perche` anche lui e` diventato molto strano... eta` di lettura: da 9 anni.



Il leggendario album Live del 1970










il 9 maggio 1936, dal balcone di piazza venezia, mussolini annunciava agli italiani la . l`etiopia, fin dai tempi della disastrosa battaglia di adua del 1896, era stata l`oggetto del desiderio del colonialismo italiano. gli italiani per decenni l`avevano voluta, sognata, avevano ucciso ed erano morti per possederla. il duce aveva piani grandiosi: eliminare l`emigrazione all`estero popolando l`etiopia con milioni di italiani, che avrebbero dato vita a una societa` ideale, produttiva, razzialmente pura e perfettamente fascista. in decine di migliaia risposero all`appello, lasciarono le loro case e partirono, convinti dalla propaganda del regime che avrebbero potuto fare fortuna in una terra ricca di opportunita`. la realta` sarebbe stata molto diversa. ma quali furono le esperienze di coloro che si trasferirono nelle terre del negus? dove e come emigrarono? quanto fu diversa la loro quotidianita` da quella vissuta in italia? come interagirono con gli etiopici e con il regime? la risposta a queste domande ci restituisce la storia degli uomini e delle donne che colonizzarono l`impero, con i loro sogni e le loro aspettative, le loro esperienze e i loro giudizi su questa breve, ma decisiva, esperienza oltremare.




mai era accaduto prima nella storia di roma che due giovani dell`aristocrazia si amassero in modo cosi` incondizionato. dal momento in cui, giovanissimi, si riconosceranno come spiriti affini, germanico e agrippina non si separeranno piu`. il vincolo che li unisce, del resto, e` il coronamento di una grande passione, non certo un impegno formale determinato da convenienze politiche. quando il giovane comandante e` chiamato a guidare le otto legioni stanziate lungo il fiume reno per riscattare il nome dell`impero dopo la disfatta di teutoburgo, agrippina decide di seguirlo in germania. nonostante sia incinta, partecipa da protagonista alla vita dell`accampamento, rivelando presto un ascendente sui soldati superiore persino a quello del marito. fieri, impavidi, volitivi, entrambi sembrano dei predestinati: se germanico, figlio del valoroso comandante druso, e` l`uomo piu` indicato a succedere al vecchio imperatore augusto, di cui e` il pupillo, agrippina, figlia di marco vipsanio agrippa, l`eroe di azio, ma soprattutto nipote di augusto, rappresenta l`esempio piu` fulgido della matrona romana. eppure, alla morte di augusto per loro le cose si mettono male. nel testamento l`imperatore ha designato il figliastro tiberio come suo successore. livia, sua madre - avversaria di agrippina -, che ha sempre agito perche` il marito favorisse il figlio tiberio, detiene adesso un potere illimitato. amati dalla gente e dai soldati cosi` come temuti dal potere, germanico e agrippina accetteranno con spavalda consapevolezza il loro destino. anni dopo la loro morte, sara` il centurione quinto sergio sabino - un leale servitore dello stato che ha avuto la ventura di essere testimone delle loro gesta - a raccontare nelle sue memorie chi furono l`imperatore mancato e la sua sposa guerriera, e in che modo tiberio e livia si accanirono su di loro. con il rigore dello storico e la capacita` affabulatoria del grande narratore, valerio massimo manfredi fa ritorno ai luoghi di teutoburgo, reg

in una narrazione dialogante - tra l`autrice e la protagonista - intrisa di una profonda sensibilita` femminile, anna banti percorre un affascinante viaggio nel cuore della toscana medicea. al centro vi e` la figura di marguerite louise d`orleans: nobildonna irrequieta e ribelle, desiderosa di amore e prestigio in un`epoca di politiche matrimoniali e dinastiche implacabili. con estrema precisione di dettagli e un raffinato registro narrativo, "la camicia bruciata" e` un`opera di "interpretazione storica" volta - come sottolinea elena porciani nella postfazione - "a indagare l`intimita` esistenziale di personaggi realmente esistiti, spingendosi la` dove i biografi, piu` attenti alla trama degli eventi, generalmente non si inoltrano". chi legge viene cosi` immerso nella claustrofobica atmosfera della corte fiorentina e invitato al contempo a scoprire le emozioni piu` intime della giovane sposa di cosimo iii de` medici. insieme a lei, e con un simile sistema di dialogo, l`autrice delinea, costruendo un "ambiente narrativo di sorellanza", anche la storia di violante di baviera, la moglie del gran principe ferdinando, assai diversa da marguerite nello spirito ma a lei affine nell`esemplarita` del suo destino di malmaritata.
