c`e` una famiglia che si sposta dal texas al michigan, portando con se` la bara dell`ultimo nato e cercando di barattare, lungo il cammino, gli oggetti di cui la macchina e` stipata. ci sono gli esterni che sceglierebbe david lynch dovendo rigirare, oggi, "furore": statali polverose, villaggi fantasma, fattorie con le porte che sbattono, sinistre, nel vento. e ci sono due bambini, che con pochissime parole raccontano, alternandosi, una storia in apparenza elementare. ma subito le strofe di questa filastrocca metallica e stridente si trasportano in un paesaggio allucinato, che non sappiamo piu` se sia l`america profonda, la terra dei morti, o un qualche terrificante stadio intermedio fra i due.
come e quando gli incubi di lovecraft, le visioni di philip k. dick e l`inquietante matematica di hilbert - sciolti nell`inferno che chiamiamo rete - abbiano finito per diventare qualcosa che assomiglia al nostro mondo. o peggio, che lo e`.
definito con sprezzo agli esordi poeta "cockney", volgare, e mai del tutto apprezzato fino al momento della morte precoce, keats ha profuso in poesia una capacita naturale di immaginazione, riflettendo con tutta la sua persona sul senso della poesia, tra affanni e momenti di piu breve esaltazione. arricchito dalla profonda e partecipata curatela di nadia fusini, il meridiano offre al lettore tutte le poesie dell?autore nella nuova versione poetica di roberto deidier, che affianca le gia note traduzioni di viola papetti dei grandi poemi "endymion" e "hyperion", o del capolavoro "sleep and poetry", di grande impatto musicale e sensoriale.