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la liberta` italiana, nelle repubbliche del tardo medio evo, nel risorgimento e nella lotta antifascista, e` stata opera di uomini e donne religiosi. molti di loro avevano una sincera fede cristiana, spesso lontana o in aperto contrasto con l`insegnamento della chiesa cattolica. altri non credevano in alcuna religione rivelata, ma furono credenti, apostoli e talora martiri di altre religioni, che essi chiamarono "religione del dovere" o "religione della liberta`". gli uni e gli altri furono persone religiose perche` vissero la vita come missione, vale a dire come dedizione a un ideale morale: l`ideale della liberta`, il chierico obiettera` che vera religione e` soltanto quella che afferma, sulla base di una rivelazione, l`esistenza di un dio trascendente. qualche laico protestera` che non c`e` bisogno di chiamare "religione" la devozione a un ideale morale. alla critica del chierico e` facile rispondere che il suo argomento e` arrogante e irrilevante: arrogante perche` pretende di dire a chi ha vissuto per la religione del dovere o per la religione della liberta` che la sua non e` vera religione; irrilevante perche` la sua protesta non cambia il dato storico che ci furono in italia uomini e donne che vissero secondo quelle religioni che egli considera non vere. analoga risposta vale per il laico poco avveduto: e` un fatto storico che ci furono persone che si sentirono religiose perche` vissero con devozione assoluta l`ideale morale della liberta`.

tra i fondatori del partito d`azione, giorgio agosti appartiene a quella generazione di uomini che ha segnato un`impronta profonda nella cultura nazionale di una "italia civile", trasmessa in eredita` dal novecento al nuovo secolo. il diario che ha lasciato, con alcune anticipazioni relative al 1946-47, abbraccia senza interruzioni quasi trentacinque anni di storia repubblicana, dal 1953 al 1988. giorno per giorno si succedono commenti alla situazione politica interna e internazionale, resoconti di incontri con amici e maestri, come salvemini, calamandrei, galante garrone, bobbio e tanti altri. il diario e` curato dal figlio aldo.

giovanni agnelli non e` stato solo il leader della fiat, dell`ammiraglia del capitalismo italiano. e stato anche uno dei pochissimi esponenti della nostra classe dirigente ad aver raggiunto e mantenuto per quasi cinquant`anni una posizione di particolare rilievo nel gotha internazionale. dai suoi numerosi discorsi nei vari sodalizi e dal suo vasto giro di rapporti e conoscenze al di qua e al di la` dell`atlantico, nonche` dal saggio introduttivo di valerio castronovo, si ha modo di riscontrare quale importanza abbiano avuto la figura e l`opera di agnelli nell`accreditare nel mondo un`immagine di italia impegnata tanto sul fronte della modernizzazione che su quello dell`integrazione europea.

all`inizio degli anni novanta in italia si accendevano interminabili dibattiti sul postmoderno. inutili, perche` nel frattempo il romanzo postmoderno stava morendo e cominciava quel processo di svendita delle sue eredita` che sarebbe durato per tutto il decennio. il vertiginoso incremento della comunicazione e una serie di trasformazioni culturali, editoriali e antropologiche avevano infatti prodotto una forma di romanzo all`altezza della nuova biosfera globalizzata, ove il lettore potesse costruirsi una dimora identitaria quando non c`e` piu` alcuna convergenza tra un se` e un luogo. attraverso l`opera di cinque scrittori qualitativamente diversi, questo libro studia il romanzo della globalizzazione secondo categorie generali.

"ho assunto un filosofo domato!": e` con queste parole che nei primi anni trenta ha inizio lo straordinario rapporto d`amicizia e collaborazione tra l`americanista antonello gerbi, capo dell`ufficio studi della banca commerciale a milano, e raffaele mattioli, "banchiere-letterato". utilizzando soprattutto gli inediti e i carteggi familiari, l`autore, figlio di antonello gerbi, ricostruisce questo sodalizio attraverso una biografia parallela che vede tra gli "attori" toepliz, luigi einaudi, croce, malagodi, solmi, la malfa, bacchelli, togliatti.

Luminosa, colorata, vitale, barcellona profuma di mediterraneo pur vantando un'efficienza europea. Capitale delle avanguardie architettoniche, espone all'ombra del vento il suo prestigioso catalogo di biografie d'artista ma anche templi pagani come il camp nou experience e luoghi della memoria antica come il montjuic. Nella guida: la città medievale; La rambla e il raval; Il fronte del porto; Il montjuïc; L'eixample; Gràcia e i quartieri alti; La città nuova dal poblenou al fòrum. Oltre 100 immagini e la cartografia touring con il consueto dettaglio: piante di città, carte territoriali e la metropolitana di barcellona. 500 indirizzi utili: informazioni pratiche, indirizzi dove dormire, ristoranti e locali, spunti per il tempo libero, la sera e lo shopping.

carte, fotografie e itinerari consigliati e luoghi da non perdere in evidenza nel nuovo inserto a colori. tutte le informazioni utili prima e durante il viaggio. migliaia di indirizzi selezionati direttamente sul posto e tutti posizionati in pianta. consigli pratici e proposte culturali per visitare il paese e coglierne gli aspetti piu` attuali.

dalla piazza rossa al teatro bol`soj, dal cremlino alla galleria tret`jakov, dalla casa-museo tolstoj ai grattacieli staliniani, dalla cintura dei viali al monastero di novodevicij, la capitale russa si svela davanti ai vostri occhi. una carta d`insieme della citta` per visualizzare le 6 zone principali descritte nella guida, 10 luoghi di visita assolutamente da non perdere, 10 buone idee per scoprire la citta` piu` autentica, 60 siti, musei e monumenti facilmente individuabili nelle carte pieghevoli, 150 indirizzi di ristoranti, caffe`, sale da te`, bar, teatri, negozi, mercati, una selezione di alberghi di qualita`, scelti in tutte le fasce di prezzo, le gite fuori porta, una carta dei trasporti pubblici e tutte le informazioni utili per muoversi in citta`.

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