costruita su forme diverse e con suggestioni da molteplici tradizioni poetiche, la nuova raccolta di gabriele frasca fa convivere passato, presente e (sotto forma di sperimentazione) futuro. incastonato fra una sezione iniziale ispirata ai sonetti barocchi di quevedo e a una finale di traduzioni-riscritture da dylan thomas, il lungo poemetto che da` il titolo al libro e` un testo tendenzialmente narrativo in cui versi e prosa giocano a rimpiattino nascondendosi gli uni nell`altra, in un flusso verbale apparentemente continuo, mozzafiato. la vita e la morte di un personaggio concentrate in una giornata di attraversamenti della realta`, forse solo immaginati in un dormiveglia. la difficolta` di aderire a un`idea di soggetto, la stratificazione dei tempi (e delle ere) nel gioco di proiezioni dell`ipotetico se`, il continuo tentativo di incespicare nel flusso sonoro, sempre frustrato, se non alla fine, dal trionfo del ritmico, pervasivo respiro. un passo ulteriore nella poesia post-lirica di frasca, che e` poesia a un tempo severa e pirotecnica, ardua meditazione e onda sonora trascinante. territorio poetico originale.
"foglie d`erba", la raccolta di poesie che whitman ando` continuamente ampliando dal 1855 al 1892, e` un fiume straripante che trascina, nel suo inarrestabile scorrere, ogni palpito di vita. e respiro vitale, corporeita` selvatica, sesso, erotismo, speranza, allegria, esaltazione dell`individuo e insieme della massa, dei singolo e dell`uguaglianza. e puro presente, immanenza, istantaneita`. e tanta irruente baldanza giuseppe conte, egli stesso poeta, e` andato rintracciando nel suo personale attraversamento di "foglie d`erba", alla ricerca delle poesie piu` possenti, piu` trascinanti, piu` capaci di fondare una nuova mitologia poetica. postfazione di harold bloom, con un saggio di henry david thoreau.
. chandra livia candiani invece i nomi li confonde, li centrifuga, li riassegna dandogli piu forza. essere in una stessa poesia cammello, seme di una mela, cane, fiamma e altre cose e` rinominare il mondo con un`altra logica. la forte metaforicita` di questa poetessa e` tutt`uno con la ricerca di fermare in linguaggio il flusso incessante di sensazioni contrastanti ed entita` che la attraversano, che ci attraversano. se nell`atto del camminare dice di essere per meta` uccello e per meta` albero, non e` solo un`analisi precisa della natura umana che tende contemporaneamente a staccarsi da terra e ad ancorarsi ad essa. non e` una semplice iperbole. e la condivisione della natura di uccello e di albero, che stanno dentro quella umana, perche` tutte stanno insieme in un`, fatta . non sempre in perfetta armonia. i versi di chandra, le sue parole, le sue metafore, vengono da quella partitura.