fin dal titolo i ventotto racconti di questo volume costituiscono l`ideale continuazione di quelli contenuti in "alla corte di mio padre". anche qui il protagonista e` il beth din, il tribunale rabbinico presieduto dal padre dello scrittore a varsavia. istituzione unica al mondo, il beth din pronuncia le proprie sentenze cercando di mettere d`accordo le severe prescrizioni religiose e i problemi, non di rado assai singolari, grotteschi e surreali, che nascono ogni giorno all`interno di una comunita` virtuale e variegata come una corte dei miracoli.
per vari secoli nel medio evo cristiano la presenza degli arabi e le loro conquiste nell`area mediterranea non produssero fratture, ne` gli arabi furono percepiti come barbari. eppure arabi ed europei non riuscirono a fondere una consapevole intesa: soprattutto da parte cristiana, animata da un istinto politico di rivalsa, fu eretta una barriera di ostilita`, prima religiosa e poi razziale, che doveva sfociare nella crociata. la crociata falli`, ma resto` la diffidenza tra i due mondi estranei uno all`altro, anche se l`occidente non manco` di attingere copiosamente alla cultura araba. assorbiti gli apporti arabi, gli europei rivendicarono sui seguaci di maometto una superiorita` religiosa, morale e culturale, giustificando cosi` l`ansia di un predominio impcrialistico. questo libro dipana, con lettura originale delle fonti, la vicenda di una progressiva e tragica incomprensione che dal medio evo ha prolungato i suoi effetti nefasti presso gli europei fino al tempo presente.
grazie a ricerche su materiali d`archivio e all`esame della produzione artistica del tempo, romano ricostruisce la fitta rete di relazioni che legavano patrizi e popolani e con essa l`immagine di una cultura e di una societa` fortemente coese, in cui i rapporti non sono definiti da una appartenenza di classe o fazione, ma da un profondo senso della comunita` civica.
ritrovando, a distanza di quasi mezzo secolo, l`ispirazione evangelica di alcuni suoi testi giovanili, giovanni raboni ripercorre in questo poema teatrale il racconto della vita e della morte di cristo. lui, il protagonista, e` assente o, almeno, non si vede; a parlare sono gli altri, i comprimari, quelli che c`erano, ma soltanto dopo, a prodigio o delitto consumato, acquistano una consapevolezza innocentemente o colposamente frammentaria degli eventi che li hanno sfiorati, dell`evidenza e del mistero di cui sono spettatori.
ognuno dei tredici racconti che compongono il libro segue la scia di un antenato: grandi rabbini, grandi rivoluzionari, grandi uomini e soprattutto una folla di umili, con storie durissime alle spalle. nella convinzione che tutte le vite siano intrecciate l`una all`altra. ed e` cosi` che possono stare davvero vicini, sulla carta e nella memoria di un uomo, gli avi illustri e quelli inghiottiti dall`oblio, come lo zio francesco, morfinomane sguaiatamente innamorato della vita; come il rabbino di cifer, autore di un patto con dio rovinoso come un patto con il diavolo; come lo zio paolo, macchinista ferroviere, appassionato scultore e comunista tutto d`un pezzo.
ann charters conobbe personalmente kerouac e dopo la sua morte, nel 1969, intervisto` le persone che gli erano vissute accanto - amici, nemici, amanti e mantenne rapporti soprattutto con allen ginsberg (cui e` dedicato il volume). da tutto cio` nacque questa biografia, pubblicata nel 1973 e in una nuova edizione nel 1994.
benche` gli stati uniti la definiscano un`organizzazione terroristica, dopo la vittoria alle elezioni del 2006 hamas e` a tutti gli effetti un partito politico che ha vinto democraticamente le elezioni. perche` hamas ha vinto? come si profilano d`ora in avanti i rapporti con israele e l`olp? come deve porsi l`occidente di fronte a questa ennesima sfida al processo di pace in medio oriente? scritto da khaled hroub, noto giornalista di al jazeera formatosi a cambridge, questo libro fornisce al lettore molte risposte e chiavi di interpretazione necessarie per comprendere, attraverso la storia e le controverse vicende del movimento di resistenza islamica, le sfide e le sorprese che ci riserva il futuro.
Plexus, 2009, UK. Dopo estese ricerche, l'autore prova a mettere in luce l'aspetto più umano del personaggio Jim Morrison attraverso sette interviste con diversi giornalisti in cui l'artista mostra intelligenza e un carattere ricercato e spiritoso. Le nuove informazioni raccolte dall'autore provano a risolvere l'enigma della controversa morte di Jim Morrison a Parigi. Illustrato con più di 70 fotografie. In inglese.
chi e` stato in realta` enrico berlinguer, il segretario piu` amato (ma anche contestato e travisato) del pci? a trent`anni dalla sua morte drammatica e in un mondo radicalmente cambiato, chiara valentini ne ricostruisce la storia politica e umana. dall`infanzia ferita da un dramma familiare a un`adolescenza ribelle, all`incontro con i comunisti e con togliatti, si snodano la vita e la carriera di questo politico diverso. la sua e` la vicenda di un uomo che ha voluto sfidare le rigidita` di un mondo diviso in blocchi con la passione del rischio con cui affrontava le tempeste di mare nella sua sardegna. dopo il colpo di stato polacco, aveva tagliato i ponti con l`urss in modo definitivo. aveva osato progettare il comunismo nella democrazia, un`ipotesi intollerabile sia a mosca sia a washington. aveva cercato di cambiare l`italia con il compromesso storico, e forse ci sarebbe riuscito senza il rapimento e l`assassinio di aldo moro. aveva dimostrato di avere la vista lunga indicando nella questione morale e nella degenerazione dei partiti "ridotti a macchine di potere e di clientela" il problema piu` drammatico dell`italia. se lo "strano comunista", come lo definiva la stampa usa, non fosse morto troppo presto, forse anche la storia della sinistra e dell`italia sarebbe stata diversa. postfazione di paolo spriano.

che cosa significa ? come ci rapportiamo al mondo attraverso il nostro corpo? perche` non ci accontentiamo delle misurazioni quantitative, ma siamo spinti a valutare le nostre relazioni alle cose nelle loro qualita`, chiamandole belle, brutte, sublimi, kitsch? che cosa facciamo quando immaginiamo, giochiamo, fingiamo? quando estendiamo il nostro fare e trasformiamo il nostro sentire grazie alle protesi tecniche e ai media, o quando ci esprimiamo artisticamente? che cosa hanno di speciale quelle cose che definiamo opere d`arte? davvero si possono distinguere dai fenomeni naturali, dagli oggetti ordinari, dagli strumenti? sono solo alcune delle domande caratteristiche di quel campo della nostra esperienza, specifico e insieme diffuso, che chiamiamo . questo volume offre una prima introduzione all`estetica, nella sua duplice natura di riflessione intorno alla dimensione della sensibilita` e di teoria filosofica delle arti. rivolte a un pubblico di lettori non specialisti, le venti parole-chiave che lo strutturano prendono le mosse da una situazione particolare, per poi aprirsi in direzione di problemi piu` universali. una volta messa in moto la catena delle domande, ogni voce guarda ai principali modelli teorici che sono stati elaborati per rispondervi e al loro sviluppo storico-concettuale. senza dimenticare che questa disciplina e`, fin dal suo battesimo settecentesco, un territorio di confine, che ha sempre cercato di dialogare con i suoi vicini di casa: la storia delle arti e delle tecniche, la psicologia, l`antropologia, la sociologia, la semiotica, la teoria dei media, le scienze cognitive, le neuroscienze.

"i due ultimi romanzi del ciclo offrono letture assai diverse della vicenda arturiana, e la tensione tra queste due alternative, cosi` a lungo preparate e annunciate, accresce la sensazione di trovarsi di fronte al senso ultimo della storia: non solo la storia dei singoli protagonisti, o del mondo arturiano, ma la storia universale che quel mondo intende rappresentare. nella ricerca del santo graal, la dimensione ultraterrena irrompe nelle vicende umane. dopo il momento mitico dell`accesso di galaad sul seggio periglioso della tavola rotonda, lo svolgimento della queste e` costellato di eventi miracolosi che coinvolgono i cavalieri, eventi puntualmente interpretati da chierici ed eremiti. l`allegoria escatologica trasforma ogni atto in una manifestazione del disegno divino, di fronte al quale si infrangono le aspirazioni dei cavalieri, cui il peso del peccato impedisce di attingere il graal. anche i migliori, gauvain e soprattutto lancillotto, falliscono nell`impresa. il compimento della missione da parte di galaad e degli altri due eletti, perceval e bohort, comporta dunque un giudizio sulla tavola rotonda: il graal tornera` nella sua terra di origine e sara` assunto in cielo, senza alcun effetto salvifico sul mondo arturiano. nella morte di re artu si torna sulla terra, tra donne e uomini. il ciclo deve raggiungere la meta gia` prefissata dalle fonti, la morte del re per mano di suo figlio, frutto dell`incesto, e l`ultimo romanzo costruisce con straordinaria tensione narrativa il percorso che portera` a quell`attesa chiusura, incrociando i grandi temi di tutto il ciclo: l`amore tra lancillotto e ginevra, il difficile equilibrio tra i baroni e il re, la potenza dei legami di sangue che definiscono il lignaggio, l`aura mitica che avvolge artu tramite il ricordo di merlino e l`intervento di morgana. e un percorso tragico, in cui eventi casuali e azioni intenzionali si sovrappongono in modo tanto indistricabile quanto inesorabile, provocando una scia di morte e di gue
. nel candore dello sguardo di elba il manicomio diventa un luogo buffo e terribile, come la vita, che viola ardone sa narrare nella sua ferocia e bellezza. dopo "il treno dei bambini" e "oliva denaro", "grande meraviglia" completa un`ideale trilogia del novecento. in questo romanzo di formazione, il legame di una ragazzina con l`uomo che decide di liberarla rivela il bisogno tutto umano di essere riconosciuti dall`altro, per sentire di esistere. elba ha il nome di un fiume del nord: e` stata sua madre a sceglierlo. prima vivevano insieme, in un posto che lei chiama il mezzomondo e che in realta` e` un manicomio. poi la madre e` scomparsa e a lei non e` rimasto che crescere, compilando il suo "diario dei malanni di mente", e raccontando alle nuove arrivate in reparto dei medici colavolpe e lampadina, dell`infermiera gillette e di nana la cana. del suo universo, insomma, il solo che conosce. almeno finche` un giovane psichiatra, fausto meraviglia, non si ficca in testa di tirarla fuori dal manicomio, anzi di eliminarli proprio, i manicomi; del resto, e` quel che prevede la legge basaglia, approvata pochi anni prima. il dottor meraviglia porta elba ad abitare in casa sua, come una figlia: l`unica che ha scelto, e grazie alla quale lui, che mai e` stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternita`. con la sua scrittura intensa, originale, piena di musica, viola ardone racconta che l`amore degli altri non dipende mai solo da noi. e questo il suo mistero, ma anche il suo prodigio.
