
Soul Asylum,Garbage,Shawn Mullins etc



il nuovo romanzo di silvana grasso racconta in toni comici e grotteschi le ossessioni di una virilita` che si rovescia in un dramma di solitudine e destino. l`albero di giuda e` la storia di sasa` azzarello, un vecchio siciliano di cui si ripercorre la vita.



arno e sara si incontrano da ragazzini e istintivamente si amano. un pomeriggio d`estate lei lo lascia, dicendogli che "le piacciono gli amori infelici". si ritrovano molti anni dopo, decidono di sposarsi: sono allegri, innamorati, sembrano felici. arno e` convinto di darle tutto se stesso e non si spiega le malinconie e le bugie che affiorano poco a poco. in fondo, la sua vita gli piace cosi` com`e`: suona il violoncello alla scala, ha avuto tre figli dalla donna della sua vita, non si fa domande. ma il disagio di sara col tempo aumenta, finche` una mattina arno non sara` costretto da un evento inconcepibile a chiedersi chi e` davvero la persona con cui ha vissuto tredici anni, la donna che ama da sempre. con titubanza, inizia a seguire una pista di ferite giovanili e passioni soffocate e, con crescente sgomento, ritrova il bandolo di storie insospettabili. puo` una donna restare con un uomo che pensa di amarla ma non ha mai voluto conoscerla davvero? puo` un uomo accettare che sua moglie non si fidi di lui? si puo` vivere senza esprimere se stessi? e come incide il dolore nelle nostre vite? abbiamo tutti le stesse carte in mano?




pubblicato in collaborazione con il mak vienna e "le stanze del vetro" in occasione dell`esposizione veneziana, il volume presenta oltre 300 opere provenienti dalla collezione del mak austrian museum of applied arts. contemporary art di vienna e da collezioni private e mette a fuoco per la prima volta, la storia della lavorazione del vetro in austria tra il 1900 e il 1937: un periodo compreso tra gli ultimi decenni dell`impero austro-ungarico e la prima repubblica. a cavallo del 1900, un gruppo di giovani architetti e designer, allievi delle accademie e delle scuole di architettura, svilupparono infatti uno speciale interesse per la lavorazione del vetro. protagonisti del modernismo viennese, come josef hoffmann (1870-1956), koloman moser (1868-1918), joseph maria olbrich (1867-1908), leopold bauer (1872-1938), otto prutscher (1880-1949), oskar strnad (1879-1935), oswald haerdtl (1899-1959) e adolf loos (1870-1933), oggi famosi in tutto il mondo, aprirono la strada ai primi pioneristici sviluppi nella produzione vetraria, lavorando vicino alle fornaci con l`obiettivo di comprenderne a fondo il materiale. la collaborazione tra architetti e designer e l`integrazione di queste innovazioni nella produzione, crearono lo stile del vetro viennese, che venne presentato all`interno di nuovi progetti come la "wiener werkstatte" o il "werkbund".

anno domini 1532: don francisco pizarro e i suoi mercenari (poco meno di 200, fra uomini e cavalli) penetrano nella tana dorata del nemico, ritrovandosi al cospetto dell`inca atahuallpa e di migliaia di soldati in armi. ma lo spagnolo ha un asso nella manica: come (finto) segno di pace, offre agli indigeni un brindisi tossico - moscato all`arsenico - secondo le subdole alchimie di uno dei domenicani che lo segue nella spedizione, in nome di cristo. quell`inganno valse un peru`, con tutto l`oro e l`argento che il vasto impero incaico conteneva, giacche` in quell`avvelenata mattina fu facile alle armi da fuoco sopraffare le fionde. gli indios furono sterminati. ma nella storia scritta dagli "eroici" predatori non ci fu posto per la pieta`, ne` per scomode ammissioni. i vinti, poi (a detta dei nuovi padroni), la scrittura non l`avevano nemmeno mai avuta, per poter conservare e tramandare le loro ragioni. gli autori, infatti, grazie ad un prezioso codice inedito del `600, disegnato e scritto in cifrato da alcuni gesuiti "pentiti", per smascherare conquistadores e missionari, abbattono le false certezze sinora conosciute e risolvono molte ambiguita` del misterioso impero del sole. ma soprattutto, attraverso il ritrovamento d`un antico e raro quipu peruviano letterario, frangia tessile annodata con simboli colorati, trovano una risposta definitiva al secolare enigma della scrittura incaica. e vi insegnano qui a scrivere coi nodi, alla maniera dei figli del sole.














