
2 CD. I primi due album da solista di Steven Van Zandt: Man Without Women, 1982, e Voice of America, 1984.

Esordio per una band di Boston che ha un suono intrigante. Pensate ad un cocktail di The Band, Van Morrison e Stevie Wonder con un pizzico di Americana. Ryan Montbleau ed il suo gruppo sono in giro da qualche anno ed hanno forgiato un suono che mischia sonorità anni settanta, soul e roots. Da sentire.

Reunion degli anni novanta della band canadese.

James Maddock è tornato. Dopo un paio di dischi sottotono, il rocker inglese, ma trapiantato da anni a New York, torna a fare musica come deve. Sano rock, con il piano in bella evidenza, ed una serie di ballate di indubbio spessore. Su tutte la strepitosa Nearest Thing to Hip, ma anche Kick The Can, The Mathematician, What Elephant Knows, November's Tale, The Old Rocker sanno il fatto loro. Cantautore rock, nel pure senso del termine, Maddock è merce rara. Oggi come oggi non ci sono molti musicisti che suonano questo tipo di musica. Non a questo livello.

Rock'n Rollin' Maddock. Dopo Insanity Vs Humanity, un altro bel disco del rocker anglo americano. Ballate, brani rock, pianoforte in evidenza. Maddock non si fa mancare nullla e, ascolto dopo ascolto, il disco cresce in modo deciso. L'approccio di questo disco è più rock nd roll, rispetto al passato, come se James Taylor incontrasse Jerry Lee Lewis, ma la sostanza c'è e le canzoni anche. Discover Me, Loretta, No Love In Our Love, Calling My People, Dad's Guitar, Land of the Living. Rock and Roll is here to stay.