pochi poeti come juan gelman hanno attraversato disperazione e orrore. il lettore di questa sua nuova grande raccolta se ne accorgera` subito. conoscera` una sofferenza che niente puo` placare, perche` "non ci sono farmacie dell`anima", e si chiedera` con l`autore se "non / scrissero mai la parola bonta` / nel libro del mondo". eppure pochi poeti come gelman, definito da tempo "voce poetica dell`argentina", comunicano tanto amore per la vita e per la poesia. vita, pieta`, gioia si incarnano spesso in immagini di bambini, che piangono, che mendicano, che giocano, che sognano, che provano desideri innocenti, che vanno alla scoperta della meraviglia delle cose. e tanti sono i poeti convocati fraternamente pagina dopo pagina: auden, rilke, holderlin, dante, cavalcanti, kavafis, celan con la sua morte per acqua, brodskij con il suo esilio, il "compagno" cernuda con il suo ricordarci "la nobilta` umana". piu` volte poi viene evocato catullo. cosi` gelman, questo poeta civile, cosi` attento al riscatto dell`uomo dagli abissi della crudelta` della storia, diventa poeta d`amore: si interroga con catullo su che cosa sono i baci, sul senso dell`amare e dell`odiare insieme, e scrive versi semplici, eterni, bellissimi come questi: "non so perche` ti amo. / so che per questo ti amo".
"non importa quanto la vita vi sia rimossa, imitata, distorta, presa in giro, esagerata. se l`opera letteraria non dice qualcosa ai viventi e` muta". piero boitani introduce il lettore alla grande letteratura in un viaggio di conoscenza ricco di suggestioni, come un cammino attraverso il vivere.
questo libro e` dedicato all`esperienza vissuta da un uomo cui la guerra ha rubato la memoria, non e` un trattato scientifico tradizionale. e` un testo di tipo assai piu` raro, piu` vicino al romanzo nella sua capacita` di dare spessore esistenziale e filosofico ad alcune domande fondamentali: che cos`e` la memoria? che rapporto ha con la nostra identita`? zasetskij, il protagonista di questa storia, non percepisce piu` il lato destro del proprio corpo e ha subito danni irreversibili alla memoria e al linguaggio, ma la sua consapevolezza e la sua volonta` sono rimaste intatte. lurija narra la sua vicenda con grande partecipazione; il racconto e` un piccolo classico, capace di guidarci in recessi inesplorati della nostra mente.
una raccolta di lettere, rallegrata da vignette umoristiche, per imparare a conoscere e ad accontentare il nostro amico felino.
nessuno meglio di giorgio bocca puo` aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. in italia (e non solo in italia) la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell`economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non piu` in grado di scandagliare i mutamenti reali della societa`. orfani di grandi battaglie, i giornali perdono copie e non riescono ad attirare un pubblico di lettori piu` giovani. per capire come si sia giunti a questo punto, bocca parte da alcuni snodi fondamentali della sua piu` che sessantennale carriera: le grandi inchieste degli anni sessanta, la fondazione di "repubblica", la sua stessa esperienza televisiva. racconta il lavoro con direttori e compagni di strada. ricostruisce anni di travagliati rapporti con i protagonisti della politica (da craxi fino a bossi e berlusconi). e non risparmia critiche a chi ha portato l`informazione in un vicolo cieco.
nel 1943-45 le truppe di occupazione germaniche e le forze armate della repubblica di salo` si rendono responsabili di crimini efferati, che portano all`eliminazione di oltre diecimila civili, alla deportazione di piu` di settemila ebrei, all`uccisione di migliaia di partigiani nei combattimenti, senza contare le centinaia di paesi incendiati e le razzie d`ogni genere. in quei venti mesi vennero massacrati dai tedeschi e dai "repubblichini" non solo partigiani e prigionieri di guerra, ma anche vecchi, donne, bambini con furia razzista e vendicativa. negli ultimi tempi si e` molto parlato della "resa dei conti" della primavera 1945, condotta con esecuzioni sommarie e improvvisati "tribunali del popolo", ed e` stato un contributo necessario per svelare i silenzi della storiografia resistenziale. ma che cosa c`e` stato prima di quegli eventi? che cosa li ha resi possibili? ripercorrendo le pagine piu` dolorose della storia nazionale, oliva ricostruisce la logica degli eccidi nazifascisti, analizza gli apparati repressivi dell`amministrazione militare tedesca e della repubblica sociale, si sofferma sulle vicende meno note della banda koch, della banda carita`, dell`ispettorato speciale di pubblica sicurezza della venezia giulia, racconta le stragi delle fosse ardeatine, di sant`anna di stazzema, di marzabotto. emerge cosi` il quadro esasperato di un territorio attraversato dal furore della guerra tradizionale e dall`orrore della guerra civile.
nell`entroterra profondo della valle del douro, nel nord del portogallo, prende vita la saga della famiglia del piccolo jose`, che, una volta adulto, ricompone la storia dei suoi antenati e poi la propria intrecciando i fili dei racconti e degli episodi vissuti come testimone da bambino. gli avi di jose` sono soprattutto gente di campagna che coltiva una terra ribelle con la propria fatica e l`ostinazione di chi ha solo quello per cui battersi, ma fra i suoi parenti ci sono anche personaggi speciali, come il nonno calzolaio, cosi` saggio e rispettato da rimanere nel ricordo di un`intera comunita` per piu` di mezzo secolo; e lo zio scapestrato, che si e` legato a non si sa quante donne, da cui ha avuto non si sa quanti figli; e ancora nonne piene d`energia, zii storpi e caparbie ragazzine che fanno impazzire i genitori. generazione dopo generazione, la famiglia di jose` attraversa il novecento, vivendo sulla propria pelle il distacco dall`era contadina e la trasformazione della societa`, l`impatto con la grande citta`, la guerra, la dittatura, la poverta`, sempre ascoltando in sottofondo il costante richiamo delle origini, della campagna, dove tutto segue ancora regole semplici. ernestina e` dunque un viaggio emozionante, tenero e divertente tra le memorie e le storie di una vita familiare e la descrizione di un mondo rurale quasi scomparso in europa.
non e` la cecita` che viene qui presa in giro: e` la cecita` con corona d`alloro sopra le pupille spente. altan prende in giro tutta la serie di luoghi comuni sul cieco quale eroe o quale vittima, tutta la letteratura pompieristica di contorno, la stessa che fa al giorno d`oggi definire i ciechi non vedenti, quasi che la parola "cieco" fosse una parola sporca.
le vicissitudini della pubblicazione di queste lettere di mozart sono state illustrate dalla moglie constanze: "le lettere alla cugina, di gusto certo discutibile, ma molto spiritose, meritano una menzione, ma non devono essere pubblicate". anche molti biografi e studiosi di mozart rinunciarono a una pubblicazione delle "lettere" per ragioni di decoro. per la "pruderie" dell`ottocento le "audaci espressioni" di mozart non erano ammissibili. ancora nel 1914 la "prima completa edizione critica" delle lettere di mozart e dei suoi familiari espunge le parti incriminate per "ragioni estetiche". dietro il sorriso del genio mozart, l`eterno fanciullino, si celava l`animo di un giocherellone che non smetteva di inventare scherzi e facezie, con cui intratteneva l`amata cuginetta. le "lettere alla cugina" sono forse uno dei testi piu` emblematici e intimi per penetrare nella personalita` del compositore austriaco, un vero e proprio cavallo di troia nella sua psicologia, e rappresentano il lato piu` intimo, folle e trasgressivo della personalita` del grande genio salisburghese. postfazione e note di juliane vogel
"elizabeth e` scomparsa!" e` scritto sui fogli che maud si ritrova nelle tasche, appiccicati al frigo, vicino al telefono, e per di piu` scritti a mano con la sua grafia. maud sta diventando un po` smemorata e la sua presa sulla realta` a volte vacilla. continua a comprare barattoli su barattoli di pesche sciroppate quando ne ha la dispensa piena, si dimentica di bere le tazze di te` che ha appena preparato, e scrive un sacco di appunti per ricordare a se stessa le cose. non si dimentica pero` della sua amica elizabeth, scomparsa e probabilmente in pericolo. ma nessuno sembra darle retta, non sua figlia, non le infermiere che vengono a prendersi cura di lei, non i poliziotti, e nemmeno peter, l`egoista figlio di elizabeth. maud e` sospettosa, non ha la minima fiducia nelle loro rassicurazioni ed e` determinata a scoprire cosa e` successo. ancora non sa che le sue smemorate ricerche stanno per condurla indietro di cinquant`anni, nell`inghilterra dell`immediato dopoguerra, alla sua infanzia e a un mistero irrisolto che aleggia come un fantasma sulla sua famiglia: la scomparsa dell`adorata sorella maggiore sukey. e se il mistero della scomparsa di sukey contenesse la chiave per ritrovare elizabeth? emma healey intreccia il potere ambiguo dei nostri ricordi con la forza dei sentimenti, in un puzzle misterioso dove i tasselli vengono mescolati di continuo fino all`ultima pagina.
Il leggendario album Live del 1970
Tra i dischi in cui suona per altri ( vedi le recenti pubblicazioni di Big Joe Williams e Big Joe Turner ) e registrazioni a suo nome, sembra che il materiale inedito di Michael Bloomfield spunti dietro agli angoli ad ogni piè sospinto. Ora è la volta di questo disco dal vivo, registrato nel mitico McCabe Guitar Shop a Los Angeles ( in verità a Santa Monica). Il McCabe è un piccolo locale dove si esibiscono dei chitarristi, per lo più acustici ( ma anche band elettriche) e fa capo all'omonimo negozio di chitarre. Eccellente esibizione, inutile dirlo, dove Michael esegue classico ( Junko Partner, Hully Gully, Cherry Red, Walkin' The Floor, Don't You Lie to Me ), ma anche canzoni di sua composizione ( You Must Have Jesus ). Mike è accompagnato da Mark Naftalin, pianista exstraordinaire, Buell Neidlinger, bassista supremo e Buddy Helm, batterista vitale. Copia non sigillata
2CD/DVD. Doppio CD con l'intero concerto alla prigione di San Quintino che oltre a Johnny Cash comprendeva anche le esibizioni di Carl Perkins, Carter Family e Staple Singers. Il DVD contiene il bellissimo documentario di un'ora dello storico concerto realizzato al tempo per la televisione statunitense. Copia non sigillata.
Mushroom Records, 1984, AU. Singolo 12" del leader dei Cold Chisel che contiene No Second Prize extended version, Piece of my heart e No second Prize Instrumental.