
angelica non e` mai riuscita a mettere radici. non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. c`e` un unico posto dove si sente a casa, ed e` tra le sue api. avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, angelica sa di essere protetta e amata. e un`apicoltrice itinerante e il miele e` la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. perche` il miele di lavanda puo` calmare un animo in tempesta e quello di acacia puo` far ritrovare il sorriso. e angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, e` il suo dono speciale. a insegnarglielo e` stata margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l`infanzia, quando viveva su un`isola spazzata dal vento al largo della sardegna. dopo essere stata portata via da li`, angelica ha chiuso il suo cuore e non e` piu` riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo. ma adesso il destino ha deciso di darle un`altra possibilita`. c`e` un`eredita` che l`aspetta la` dove tutto e` cominciato, su quell`isola dove e` stata felice. c`e` una casa che sorge fra le rose piu` profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. e c`e` solo una persona che puo` aiutarla: nicola. un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di angelica. solo lui puo` curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. l`unico posto dove il cuore puo` essere davvero libero.

la frase detta quasi come un`ovvieta` da una giovane neuropsichiatra a gianluca nicoletti, padre di tommy - un ragazzone autistico di vent`anni con una capacita` espressiva limitata all`universo di un bimbo di tre -, e` di quelle che hanno il potere di cambiare una vita. anche perche` confermata ufficialmente dai risultati di test mirati e dalla successiva diagnosi, clinicamente precisa e inequivocabile: sindrome di asperger, un disturbo dello spettro dell`autismo associato spesso, come in questo caso, a un alto quoziente intellettivo. alla luce di tale sconvolgente consapevolezza, tutto assume contorni diversi e muta bruscamente di segno. il presente, che, vissuto nell`impegno totalizzante di procurare a tommy la massima felicita` possibile e di immaginare un futuro decente per lui quando sara` solo, si arricchisce ora di nuovi significati, perche` la scoperta della comune neurodiversita` tra padre e figlio rischiara e rafforza la visceralita` di un legame in cui non e` piu` cosi` chiaro chi dei due da` o riceve aiuto. il passato, come dimostra la spietata autoanalisi con cui nicoletti rivisita e reinterpreta in chiave , senza ipocrisia ne` falsi pudori, le fasi cruciali della propria esistenza: l`infanzia solitaria, il tormentato rapporto con la famiglia, i successi e i fallimenti professionali, le relazioni sentimentali, la paternita`, i tic e le idiosincrasie personali, ritrovando in ognuna il filo rosso di un`incolmabile distanza dai valori e dai comportamenti della maggioranza neurotipica. e soprattutto il futuro, che, tra relazioni mediate da strumenti digitali e abbattimento di strutture affettive tradizionali e rassicuranti, sembra destinato a fare degli autistici ad alto funzionamento l`avanguardia piu` credibile di un prossimo salto evolutivo rispetto alla socialita`. io, figlio di mio figlio e` un`appassionata e coraggiosa autoriflessione rivolta in particolare, anche se non s