Ritorno sulle scene dopo anni di silenzio per il cantautore che mischia folk e rock di Memphis.
Omnibus Press, 1998, UK. Il libro traccia un incisivo ritratto di John Lennon attraverso numerose interviste rare e inedite con l'artista, gli altri Beatles, gli amici e le persone a lui vicine concentrandosi sul 1969, probabilmente l'anno in cui Lennon raggiunse l'apice creativo. Era il periodo in cui i Beatles stavano realizzando Abbey Road, in cui Lennon divorziava da Cynthia e sposava Yoko Ono, in cui divenne un'ex-Beatle, un rivoluzionario e un tossico: l'inizio dell'ultimo decennio della sua straordinaria vita.
Paul Thorn, indomito rocker statunitense, cambia completamente registro. In questo nuovo album Thorn infatti interpreta brani soul, lasciando comunque forti venature rock. Don't Let the Devil Ride mette assieme una serie di canzoni soul, incise originariamente da gruppi di colore gospel e blues.E, tra gli ospiti coinvolti, abbiamo Blind Boys of Alabama, le McCrary Sisters, the Preservation Hall Jazz Horns e Bonnie Bishop. Il disco è stato registrato nei Three Temples of Sound, lo studio di registrazione di Sam C. Phillips, il boss della Sun. Ed anche negli studios Fame, a Muscle Shoals, dove Thorn ha lavorato come autore al servizio di Rick Hall, l'uomo che fondato i mitici studios. E, per finire, alla Preservation Hall a New Orleans. Un disco decisamente diverso.
Ex pugile, ex lavoratore, ex tante altre cose, Paul Thorn è diventato musicista per amore nei confronti della musica ma anche perchè si è trovato più a suo agio in questo ruolo che in altri della vita reale.Questo disco,a cui ha lavorato per quasi sette anni, è un'opera rock solida e potente, dove Paul omaggia la sorella, scomparsa un anno fa fa, proprio nella canzone che dà il titolo alla raccolta. IL resto è classico rock a stelle e strisce, con ballate, brani rock rock, suonato e cantato in modo decisamente professionale.