perche` la nostra e` stata definita societa` del rischio? che cosa rende i rischi di oggi diversi da quelli del passato? tutti concordano sul fatto che la questione dei rischi naturali e tecnologici e` essenzialmente sociopolitica. non esiste un modo `innocente`, completamente obiettivo, di guardare alla natura e alla tecnologia. le `soglie di tolleranza` di cui e` popolata la nostra vita quotidiana sono l`esito di un compromesso tra esigenze diverse. in un momento storico dominato dalla globalizzazione e dai dilemmi dello sviluppo sostenibile, questo volume affronta un interrogativo sempre piu` pressante: come garantire la compatibilita` sociale delle crescenti capacita` di manipolazione della natura?
un inquieto colloquio fra vivi e morti, fra il senso di colpa di chi e` sopravvissuto e la ricerca di silenzio di chi viene evocato.
Il nuovo lavoro di Henry Threadgill, 2018, con la partecipazione di Curtis Robert Macdonald, Roman Filiu', Christopher Hoffman, Jose Davila, Luis Perdomo, David Bryant, David Virelles, Craig Weinrib.
I Foghat continuano la propria strada, per accontentare i fans di ogni età. Sono perpetuamente in tournèe e suonano con grande energia. Su Sonic Mojo, il loro nuovo album, pubblicato dopo un lungo periosdo di silenzio, il membro fondatore Roger Earl, batteria, viene raggiunto dal chitarrista, ingegnere del suono e co produttore Bryan Bassett (Wild Cherry, Molly Hatchet), dal bassista Rodney O' Quinn (Pat Travers Band), e da Scott Holt (Buddy Guy), chitarra solista e voce. Tre canzoni di Sonic Mojo hanno speciale importanza per Roger Earl, infatti sono state scritte assieme a Kim Simmonds,, luomo che lo aveva aiutato nel 1967 e diventare membrio dei Savoy Brown. Putroppo, dopo avere scritto queste tre canzoni, Kim Simmonds ci ha lasciato.
in molti scritti sulla resistenza sono indicati come autori di attacchi ai tedeschi o vittime dei loro rastrellamenti `i partigiani`, senza altra specificazione. ma in gran parte dei casi si tratto` di partigiani comunisti, la cui connotazione politica in seguito e` rimasta spesso sotto traccia. nel dopoguerra fu il loro stesso partito a inglobarli nella sua visione della guerra di liberazione come `guerra di popolo` combattuta da un ampio fronte antifascista quasi indifferenziato. e questo e` accaduto ancora di piu` dopo il crollo dell`urss, quando la forte impronta comunista sulla lotta armata antitedesca apparve una macchia capace di cancellarne i meriti. questo non e` un libro di semplice rivendicazione di quei meriti. ne illustra alcuni, tra cui soprattutto la creazione dal nulla del nucleo essenziale dell`?esercito partigiano`, le brigate garibaldi, opera di pochi militanti, capaci pero` di attrarre tanti volontari disposti a battersi contro i nazifascisti. accanto alle loro imprese ne vanno pero` considerati anche i limiti, riconducibili agli obiettivi politici del loro gruppo dirigente, deciso ad attribuirgli, nonostante il loro carattere guerrigliero, compiti di un vero esercito regolare capace di presidiare vaste `zone libere`. ma dopo le dure prove dell`ultimo inverno di guerra, le formazioni comuniste diedero il principale contributo alla liberazione delle citta` del nord prima dell`arrivo degli alleati, importante obiettivo simbolico condiviso da tutte le forze della resistenza. un libro ne` encomiastico, ne` denigratorio, dove predominano i chiaroscuri, quanto mai presenti nella storia della transizione italiana verso la democrazia.