apeste`gue, giovane poeta nella parigi degli anni `30, e` l`ospite fisso dei giorni festivi a casa di firmin, diplomatico sudamericano. stupore, adorazione e pena lo investiranno incontrando la bella obligacio`n, moglie del padrone di casa. un amore pero` nient`affatto corrisposto: la donna e` fedele al marito e ha per il giovane amico solo un grande, quasi materno affetto. domenica dopo domenica, l`amore impossibile cresce. ma nulla e` impossibile e il giovane, pur di seguire ovunque l`amata, non esitera` a lasciare il proprio corpo e incarnarsi nei corpi di chi puo` starle vicino: una mosca, un gatto e infine un nano con tentazioni suicide.
"dovunque arrivassi, mi sono trovata a dover convivere con questo mio doppio. non si limitavano a mandarmelo al seguito, succedeva anche che mi precorresse. benche` sin dall`inizio io abbia scritto sempre e soltanto contro la dittatura, il mio doppio continua fino ad oggi a battere la sua strada per i fatti propri. si e` reso autonomo". solo dopo insistenti richieste e ripetuti tentativi nel 2004 herta muller ha potuto visionare il suo doppio, ovvero il fascicolo che la securitate di bucarest aveva costruito ai suoi danni. nome in codice "cristina", novecento pagine di un dossier incompleto, sottoposto ad accurata "pulizia" da parte dei nuovi servizi rumeni, quelli non piu` comunisti. e seguendo il fascicolo l`autrice ha scritto questo, da lei stessa definito "racconto autobiografico". lucida testimonianza letteraria sull`arma piu` micidiale in mano al potere opaco, che domina mediante il possesso esclusivo dell`informazione: l`arma della disinformazione. piu` sottile della semplice calunnia che agisce soprattutto tra i nemici, la disinformazione invece punta a distruggere le vittime nel campo degli amici, seminando quei dubbi e sospetti che proprio gli amici debbono temere. herta mu`ller ne fu vittima, perche` tedesca in terra rumena e perche` scrittrice "ai margini".
la torino dei signori tornio, quella dei loro tempi, era una citta` colma di certezze: "non ricordi? la fiat era tutto, e si faceva tutto in fiat. uno nasceva in fiat, viveva in fiat, moriva in fiat. c`erano gli asili nido in fiat, i pannolini fiat, i biberon fiat [...] erano anni fiat, divisi in mesi fiat, settimane fiat, giornate fiat". attraverso una pie`ce di straordinaria densita` giuseppe culicchia costruisce un libro che nel raccontare di una citta` ormai cambiata, descrive in realta` una generazione e un paese diversi ma disorientati, che sanno bene cio` che non sono piu` ma non sanno ancora cosa diventeranno. "ritorno a torino dei signori tornio" verra` rappresentata a torino in occasione del centenario dell`azienda tranviaria torinese, su un palcoscenico inusuale, una motrice tranviaria appositamente modificata.
questo "dizionario" rappresenta un risultato degli studi sul genocidio degli ultimi vent`anni e intende offrire con estremo rigore scientifico un`analisi globale delle persecuzioni naziste contro gli ebrei, concentrandosi sugli argomenti cruciali senza trascurare specifici avvenimenti politici, luoghi e individui. i saggi raccolti, firmati da specialisti della materia di diverse nazionalita`, si avvalgono di ricerche e prove documentarie che permettono di indagare a fondo le varie questioni che l`olocausto continua a porre. l`edizione italiana ha ulteriormente allargato lo spettro dell`indagine aggiungendo appendici a voci gia` esistenti imperniate sulla realta` italiana e inserendo ex novo alcune voci utili alla comprensione del fenomeno in italia.
Un gruppo anomalo che arriva da Portland, Oregon. La band è formata da tre dei Decemberists ( Chris Funk, Jenny Conlee e Nate Query) a cui si aggiunge la cantante Annalisa Tornfelt.Prodotto da Tucker Martine, già coi Decemberists, il disco dei Black Prairie presenta una miscela di suoni molto originale: un collage in cui trovano posto la musica degli Appalachi, il country, elementi orientali ed il grande amore per Morricone. Un cocktail originale, che mantiene quanto promette. Copia non sigillata.
il volume e` una raccolta di saggi. in ognuno di questi saggi si tratta di opere che esplicitamente si riferiscono ad altre opere anteriori e che "parlano" dell`essere umano, si tratti dell`artista o del committente. ma qual`e` il messaggio che tali opere avevano per i loro contemporanei? per rispondere a questa domanda, lavin ingaggia una vera e propria caccia alla ricerca di quel "movente primo dell`arte: il contributo originale dell`artista".
gadda e montale sono stati certamente due dei maggiori scrittori e poeti del novecento italiano. ma quale fu il loro atteggiamento nei confronti del fascismo? come attraversarono il ventennio? quali compromessi furono costretti ad accettare? da un lato, gadda aveva coraggiosamente combattuto su tutti i fronti della grande guerra, spinto da una forte passione nazionalpatriottica, e si era riconosciuto nel movimento fascista, provvidenziale difesa ai rischi della rivoluzione bolscevica. dall`altro, montale segui` un percorso meno lineare, dapprima condividendo i miti del combattentismo e le lusinghe del fascismo, ma allontanandosene gia` nel 1923, come testimoniano alcuni scambi epistolari. con l`addentrarsi negli anni venti entrambi vennero esprimendo un orientamento convergente, oscillante tra una sostanziale indifferenza per il fascismo e l`antifascismo. ma gli anni trenta, con la guerra d`etiopia e il terribile biennio 1938-1939, li posero di fronte a scoscesi aut aut che portarono entrambi ai duri giudizi sul regime e gli italiani. da qui le parole di fuoco di gadda e di montale contro un regime guidato da un `eredo-alcoolico` e una societa` nella quale `piu` nessuno e` incolpevole`. un libro che affascinera` il lettore per le sorprendenti scoperte, frutto di un lungo lavoro d`archivio e dello studio di una imponente bibliografia.
