"il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. forse solo la vivacita` e la mobilita` dell`intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualita` con cui e` scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del vivere" (italo calvino). "chi e` pesante non puo` fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell`aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla "compassione" verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. cosi` accade nel romanzo: tomas ama tereza, tereza ama tomas: franz ama sabina, sabina (almeno per qualche mese) ama franz; quasi come nelle affinita` elettive si forma il perfetto quadrato delle affinita` amorose". (pietro citati).
ludwig di wittelsbach sali` sul trono di baviera, con il nome di luigi ii, all`eta` di diciotto anni. e subito dimostro` la sua scarsa propensione agli affari di stato: attratto dalla musica di wagner, voleva trasformare la baviera in un grande teatro. finche`, deposto dal trono, dopo un solo giorno di prigionia fu trovato morto. in questo libro l`autore ricostruisce la tormentata vicenda di questo re, gli aspetti piu` enigmatici della sua persona, il mistero della sua morte.
in una stanza disperatamente vuota una donna culla su una sedia a dondolo una bambina di pochi mesi. ha l`impressione di avere commesso qualcosa di terribile, ma non ne e` certa, tutti i suoi ricordi sono sfocati. contempla la piccola quasi si aspettasse da lei una risposta, una rivelazione. poi, un bagliore: ha quarantadue anni e ha abbandonato il bel marito che la tradiva, la sua casa, una vita invidiabile per rintanarsi li`, in un appartamento spoglio, in un quartiere popolato di bazar orientali dov`e` una straniera. il giorno prima ha ucciso a coltellate il suo analista, incapace di alleviare le crisi di terrore di cui soffre, in segreto, da tre anni. di quel che e` stata ambiziosa direttrice della comunicazione con ufficio sugli champs-elyse`es, moglie e figlia devota, non le resta che un nome, viviane elisabeth fauville, regale e fragile relitto di un`esistenza inappuntabile, della scrupolosa obbedienza alle leggi dell`abitudine e della necessita`. certa solo del delitto che ha commesso, e del colpo di grazia che non potra` tardare, per tutti minacciosa e impenetrabile, ancorata alla realta` solo dall`ingombrante presenza della figlia, viviane esce dai binari che guidavano il suo destino, si addentra in una parigi oscura e parallela, affonda, e ci trascina, in un gorgo di insostenibile angoscia, di acuto disagio sino all`esplosivo epilogo.
Angelicum 1973 STA9015. Concerti in Re min. BWV 974; Sol min. BWV 985; Do mag. BWV 984; Sol mag. BWV 986; Re min. BWV 987. Clavicembalo: Janos Sebestyen.
EMI 1973. 3LP, MINT.
da decenni, sin dai primi segnali, crisi demografica e irrompere dell`immigrazione hanno fatto parte della nostra battaglia teorica e politica comunista. la "crisi demografica" si e` avvitata, in italia e non solo, esattamente come avevamo previsto quarant`anni fa: il numero di figli per donna e` da decenni sotto la soglia del "rimpiazzo", si sono ridotte le schiere femminili in eta` riproduttiva e il "vuoto" di popolazione si misura ormai nelle centinaia di migliaia che mancheranno alle leve in eta` lavorativa. si riscontra una vera e propria "legge della popolazione della maturita` imperialista". l`altra faccia del declino demografico nelle societa` mature e` il ricorso al rincalzo migratorio; del resto lo stesso sviluppo globale del capitale e` andato disgregando le campagne del mondo, riversando nelle citta` ogni anno decine di milioni di migranti. se la demagogia di tanta parte della "loro" politica e` spinta dalla logica cialtrona del parlamentarismo a inseguire e ad attizzare le paure xenofobe e securitarie, si affaccia ormai nelle vecchie metropoli dell`imperialismo un nuovo tratto della contesa, una vera e propria concorrenza per assicurarsi i flussi migratori.
CD. L'Oiseau-Lyre, 1997, DE. Contiene l'opera Die Passion, Op. 93 del 1896 - Music For Good Friday cantata da Ivan Goossens (tenore), Jan Van Der Crabben (baritono), Greettje Anthoni (soprano), Lieve Maertens (alto) Jan Van Elsacker (tenore), Dirk Snelling (basso) e eseguita da Joris Verdin (harmonium e organo) e dal Chorus And Orchestra Of Ex Tempore diretta da Florian Hyerick.