Wishlist

i prodotti che vorresti acquistare

questo libro, curato da pauli poco prima della morte, raccoglie un insieme di saggi che ben testimoniano la consapevolezza, che egli sempre ebbe vivissima, del significato piu` generale di ogni ricerca scientifica, valida non solo per il risultato singolo ma per il contributo piu` ampio al sapere. i saggi, percorsi dal tema comune del valore e dei limiti della conoscenza umana, possono essere distinti in due categorie: la prima puntualizza i personali apporti dell`autore e di altri grandi fisici alla scienza contemporanea; la seconda e` dedicata a riflessioni sul potere del pensiero e alla validita` di alcuni concetti fondamentali della teoria dell`evoluzione biologica e della psicologia dell`inconscio. lo stile asciutto e rigoroso e` animato dal ricordo personale di uomini ed episodi che fanno oggi parte della leggenda della fisica e, piu` in generale, della conoscenza umana.

nel gennaio del 1945 primo levi fu liberato dal campo di auschwitz e inizio` il suo lungo viaggio di ritorno a torino attraverso l`europa occupata dai russi e dagli americani. vent`anni dopo racconto` questa esperienza picaresca in un libro diventato ben presto famoso, "la tregua". tra l`ottobre del 2004 e l`estate del 2005 lo scrittore marco belpoliti e il regista davide ferrario hanno rifatto a tappe il percorso di levi per trarne un film, "la strada di levi". hanno visitato i luoghi in cui l`ex-deportato e` transitato, hanno incontrato persone, storie, vicende di quel tempo e del nostro. ne e` scaturito un taccuino di viaggio, un racconto attraverso parole, fotografie e disegni, dalla polonia di andrej wajda e stanislaw lem all`ucraina della centrale di cernobyl, dalla bielorussia dei kolchoz alla moldavia dell`emigrazione, passando per la romania delle imprese italiane, l`ungheria dei cinesi, l`austria e la germania dei neonazisti, l`italia di mario rigoni stern.

"la difesa di luzin" e` la storia di un conflitto insanabile tra genio e normalita`, volonta` e predestinazione, ragionevole esistere quotidiano e leggi del fato, geloso delle prerogative che gli competono. ed e` anche - lo rivela gia` il titolo, che allude a un`immaginaria mossa inventata dal protagonista - una storia di scacchi. una storia costruita con sottile, deliberata ironia, come una lunga partita giocata contro la vita, che si dipana lungo l`arco di vent`anni tra una luminosa pietroburgo imperiale, localita` termali tedesche e la berlino degli anni trenta, con i suoi ricchi emigranti russi. al centro del romanzo, la figura del giovane luzin: inerme di fronte agli altri, consegue attraverso il suo genio per gli scacchi un misterioso, insondabile potere che lo sospinge molto al di la` del mondo ordinario. ma l`ascesa e la caduta di luzin- da bambino svagato e geniale a campione perdente e suicida - sono anche l`occasione per delineare in controluce, con raffinata sequenza di mosse, tra arrocchi, stalli, prese e abbandoni, una tessitura narrativa in cui dominano l`ironia che investe l`illusorieta` delle scelte libere e virtuose, contrastate dal disegno del caso, e l`intuizione di una dimensione futura, al di la` dell`umano. il paradosso del libro e` che l`algido nitore degli scacchi converge con un alto pathos, come indico` lo stesso nabokov:

"poche menti scientifiche come la sua si sono degnate di mettersi al servizio degli dei della fantasia; con il suo amore per la precisione e il disegno complesso ha allestito uno spettacolo del cuore umano, colto nelle sue sbandate piu futili e primitive - lascivia, terrore, nostalgia. la violenza e la violenta comicita dei suoi romanzi ci colpiscono soprattutto per la mera descrittivita, perche e la stessa violenza degli eventi geologici. vedeva le cose da una postazione piu alta, dalla cima dei continenti che aveva dovuto lasciarsi alle spalle". (john updike)

nel 1952 nabokov viene invitato a tenere a harvard la seconda parte di un corso di storia della letteratura, che doveva di necessita prendere avvio dal don chisciotte. docente ormai sperimentato, ma sempre anomalo e temerario, nabokov si premura anzitutto di spiazzare il suo uditorio: liquida in fretta, non senza guizzi beffardi, quelle coordinate storico-letterarie e geografiche che qualsiasi probo universitario riterrebbe essenziali; ridimensiona l?importanza del don chisciotte, ascrivibile ai suoi occhi solo al protagonista, che "spicca cosi magnificamente sulla linea dell?orizzonte letterario"; e, ligio al suo compito di "guida ciarliera dai piedi stanchi", pilota imperiosamente i seicento studenti-turisti verso il clou della visita. vale a dire la fabbrica del romanzo, la sua architettura, indagata attraverso gli "espedienti strutturali" - dal riuso di vecchi romances ai vividi dialoghi, dal tema cavalleresco alle novelle interpolate - che ne garantiscono la coesione. con la feroce, minuziosa passione del detective e del filologo, nabokov si spinge fino a schedare i quaranta episodi in cui don chisciotte appare nelle vesti di cavaliere errante per calcolare il numero di vittorie e di sconfitte: esercizio tutt?altro che ozioso, visto che dal risultato - venti e venti, equilibrio perfetto - affiora il "senso segreto della scrittura". nient?altro, del resto, conta nelle questioni letterarie, nient?altro il buon lettore deve cogliere, se non "il misterioso fremito dell?arte".

Questo sito utilizza solo cookies tecnici e cookies analitics propri e di terzi. Per ulteriori informazioni vedi la nostra informativa. Chiudi