
michael herr ricostruisce la vita e il tempo di walter winchell, il giornalista newyorkese che invento` il gossip, uno dei protagonisti della storia usa dagli anni `30 ai `60. come orson wells, il mezzo che lo rese famoso fu la radio: la sua capacita` di entrare nelle vite dei personaggi della politica e dello spettacolo e di raccontarle con espressioni e aneddoti fulminanti ne fece uno degli uomini piu` importanti d`america, temuto dai potenti e amatissimo dal grande pubblico. un racconto che ha il ritmo e la costruzione di un montaggio cinematografico, un libro dove sono i dialoghi a raccontare gli eventi, tra storie di alta societa`, gangster, ballerine, colpi di genio, amicizie e doppi giochi. un mix affascinante di biografia e fiction, romanzo e sceneggiatura che coglie tutto il fascino di una delle grandi eta` dell`oro americane.



zobida, il cui nome "profuma di burro gustoso e si scioglie sulle labbra come zucchero", e` una vedova un po` avanti negli anni, pressoche` analfabeta, ma grande esperta di faccende d`amore. a lei ricorrono le donne del villaggio come a una saggia consigliera - anche un po` fattucchiera e maga - per ricevere aiuto e suggerimenti. leila e` una ragazza bella e sensuale, inizialmente ingenua e inesperta, che ha gettato su di se` e sulla famiglia il sospetto di una grave colpa. durante la prima notte di nozze non e` riuscita a consumare il matrimonio, facendo fare una pessima figura alla virilita` del marito. la colpa, si dice, e` della madre, che ha fatto sigillare la figlia per preservarne la verginita` e che si e` dimenticata di sciogliere l`incantesimo prima di morire. il romanzo e` il diario del viaggio che zobida e leila intraprendono insieme alla ricerca della donna che dovrebbe annullare l`imbarazzante stregoneria. ben presto pero`, l`esplorazione nello spazio, ricca di incontri e avventure, diventa per leila un viaggio di formazione erotica e sentimentale, un vero percorso di apprendimento che la portera` alla scoperta del proprio corpo, in ogni sua parte, e alla conquista di una liberta` inattesa. uscendo dai confini-limite del villaggio, la giovane scopre la bellezza della natura dove il corpo puo` muoversi libero e danzare e dove, sotto la guida esperta di zobida, puo` imparare un piacere intenso e generoso.




Il classico del free jazz, 1960, con Eric Dolphy e Don Cherry.

un concept album particolare, forse unico, che si sviluppa come un film attraverso 9 canzoni da ascoltare in sequenza. un film per musica e parole, insomma, ambientato sulle colline piemontesi delle langhe, a cavallo degli anni cinquanta e sessanta del novecento. mauro carrero riprende le pagine della sceneggiatura (incompiuta) che beppe fenoglio stava scrivendo, pochi mesi prima della sua morte, per il film d`esordio del regista gianfranco bettetini. la trasforma in qualcosa di altro, autonomo e concluso: un`opera nuova, ma che custodisce al contempo la struttura materiale e il significato morale e sentimentale del progetto originario. un modo per "riprendere" la` dove fenoglio ha purtroppo dovuto lasciare, ben sapendo che il film vero, come ha sempre ribadito bettetini, non si potrebbe fare piu`.


"in questo libro ci sono due testi semplicemente alternati; potrebbe quasi sembrare che non abbiano niente in comune, eppure sono inestricabilmente intrecciati, come se nessuno dei due potesse esistere da solo, come se soltanto il loro incontro, quella debole luce che gettano l`uno sull`altro, potesse rivelare cio` che non e` mai detto apertamente nell`uno, mai detto apertamente nell`altro, ma solo nella loro fragile intersezione. uno di questi testi e` interamente immaginario: e` un romanzo di avventure, la ricostruzione, arbitraria ma minuziosa, di una fantasia infantile attorno a uno stato retto dall`ideale olimpico. l`altro testo e` un`autobiografia: il racconto frammentario di una vita di bambino durante la guerra, un racconto povero di exploit e di ricordi, fatto di brani sparsi, di assenze, di oblio, di dubbi, di ipotesi, di magri aneddoti. il racconto di avventure, in confronto, ha qualcosa di grandioso, o forse di sospetto. perche` comincia con una storia e, all`improvviso, si lancia in un`altra storia: in questa interruzione, in questa frattura che sospende il racconto sul filo di non si sa quale attesa, si trova il luogo di origine di questo libro, quei punti di sospensione in cui si sono impigliati i fili spezzati dell`infanzia e la trama della scrittura." (g. p.)



"una ragazza dovrebbe avere una stanza tutta per se` e una rendita di 500 sterline l`anno." con questa frase politicamente rivoluzionaria e di cui purtroppo la memoria collettiva ha conservato solo la prima parte, virginia woolf lega strettamente il discorso sull`emancipazione femminile ai soldi, presentati come la premessa stessa della liberta`. il denaro e` il vero tabu` da violare quando si parla di donne perche` e` il potere piu` grande, quindi per definizione e` stato per anni solo degli uomini. ma allora perche` tutti continuano a consigliare alle donne, oggi come allora, di sposarsi con un uomo ricco? perche` in molte famiglie si insiste a non insegnare alle ragazze a gestire il denaro, facendo loro credere che farsi procurare da qualcun altro la sicurezza materiale sia un traguardo di vita? in queste pagine troverete imprenditrici scaltre e un po` corsare, artiste carismatiche, politiche, mistiche, campionesse sportive, intellettuali. sono donne alle quali la liberta` e` spesso costata cara, ma che non hanno mai smesso di pensare di potersela permettere. in ciascuna delle loro vite risuona forte la frase fulminante e sovversiva di cher che, quando sua madre le consigliava di smettere di cantare e trovarsi un uomo ricco, ebbe l`ironia di rispondere: "mamma, l`uomo ricco sono io".


LP. RCA Records, UK, 1963. Near MInt. Contiene Concerto n. 2 in C Minor di Rachmaninov e Scherzo N. 2, Songs without words-spinning song e Andante e Rondo capriccioso di Mendelssohn.

il corpo senza vita di luca orrigoni, proprietario dell?omonima casa editrice, sita in via robbioni in pieno centro a varese, viene ritrovato nel suo ufficio dalla segretaria marina pillon la mattina seguente all?omicidio. l?uomo ha il volto deturpato da un colpo di proiettile sparato a bruciapelo. la segretaria, sconvolta, chiama la polizia. il commissario auteri e il magistrato elena macchi giungono sul posto. la pillon riferisce che il suo capo si era attardato al lavoro, la sera precedente, rimanendo da solo nei locali della casa editrice. nessuna effrazione. se ne deduce che l?editore abbia aperto al proprio assassino. lo conosceva? aveva un appuntamento con lui? e, in questo caso, perche la pillon ne era all?oscuro? viene data la notizia alla moglie bianca, la quale aveva trascorso la serata con un?amica e non si era accorta del mancato rientro a casa del marito. dalla donna addetta alle pulizie si viene a sapere della relazione clandestina tra l?editore e una certa lucrezia sacchi, aspirante autrice, ma di scarso talento, la quale avrebbe avuto una tresca anche con l?editor della orrigoni s.r.l., tale giacomo del gaudio. e proprio da questi due personaggi, sui quali ricadono i primi sospetti, che prendono avvio le indagini. come sempre, la macchi viene supportata dal vicecommissario, antonio pozzi, che in questo episodio della serie ha un rapporto molto piu che professionale con il magistrato. le immagini scaricate da una telecamera posta di fronte alla casa editrice rivelano la presenza di una figura non identificabile entrare nell?edificio intorno all?ora del delitto, secondo quanto stabilito dal medico legale, dottor gianciotto, e uscirne poco dopo. l?individuo indossa un piumino con cappuccio calato sulla testa e risulta impossibile metterne a fuoco il volto. un particolare dell?abbigliamento, pero, colpisce il p.m.: uno stemma catarifrangente piuttosto singolare. e sara proprio il piumino a costituire l?elemento decisivo per la soluzione del caso.