
The Songs of Graham Parker. Tributo edito negli anni novanta con Neal Casal, The Figgs, The Health & Happiness Show, Pat DiNizio, Jon Tiven, Rees Shad, The Marys e molti altri. La scena pop rock Usa rilegge Graham Parker

2 CD / DVD. Patterson Hood e Mike Cooley questa volta si dividono gli oneri, compongono diverse canzoni ognuno (solitamente era solo Hood, o quasi, a scrivere: da sempre è il leader del gruppo). E' la prima volta per Cooley e la band ci guadagna. Il suono, sempre molto elettrico, si rifà ai classici stilemi sudisti con qualche riferimeto al suono dei Kinks e di altri miti personali di Hood e company ma, in generale, English Oceans è decisamente superiore a Go-Go Boots. Le prime tre canzoni sono già degli instant classics, come la ballata finale, la splendida Grand Canyon, scritta in memoria di Craig Lieske, uno dei roadie, scomparso di recente. Nuova versione, a prezzo di singolo, con aggiunti un CD ed un DVD registrati dal vivo. Per chi non ancora il disco, uno dei più belli dei DBT.

Esce un pò a sorpresa, quasi in sordina, il nuovo lavoro di Graham Parker, dopo i dischi che avevano segnato il suo ritorno, assieme ai Rumour, cioè Three Chords Good e Mystery Glue. Cloud Symbols presenta una nuova band dietro a Parker: The Goldtops (Martin Belmont, Geraint Watkins, Simon Edwards e Roy Dodds). Belmont è un fedele compagno (era nei Rumour), ma anche gli altri sono vecchie conoscenze, a cominciare da Geraint Watkins. Parker invece è quello di sempre. Canzoni solide, secche, taglienti, ballate pulite e dirette: insomma una manciata di canzoni che non fanno che confermare il suo valore. Cominciando da Girl in Need, Ancient Past, Every Saturday Nite, Love Comes, Is The Sun Out Anywhere.


3CD Box.