
Con Bill Staines,Tom Paxton,John Gorka,Greg Brown,Guy Davis etc.

Con: Khaled, Lou Bega, Charles Aznavour, Cesaria Evora, Omara Portuondo, Antonio Banderas, Santiago Auseron, Silvio Rodriguez, Martirio, Pablo Milanes, Eliades Ochoa


il corpo nudo resta uno dei pochi dati invariabili dell`esistenza, primo e inscindibile tramite fra noi e il mondo. per questo motivo e` stato la fonte di ossessione, ma anche di ispirazione e di indagine di molti fotografi. il risultato documentato da questo volume e` un`oscillazione continua fra la dimensione ideale, prettamente estetica e la rappresentazione del corpo "vero", concreto. questo affascinante viaggio nel mondo del nudo viene interpretato dalla sensibilita` dei fotografi presenti in questo volume: miguel venturian arana, thomas karsten, jeff dunas, yuri dojc, karin sze`kessy.

roth racconta in questo libro (apparso per la prima volta nel 1935) una storia di napoleone, precisamente la fase piu` drammatica del suo epos, quella che va dalla fuga dall`elba sino alla disfatta di waterloo e all`imbarco per sant`elena. sono "cento giorni" che fecero sognare al mondo, per un`ultima volta, prospettive nuove. ma a roth lo sfondo storico non interessa se non in quanto occasione per giungere a qualcos`altro. cio` che lo attira innanzitutto e` la possibilita` di mostrare napoleone "nella sola fase della sua vita in cui e` `uomo` e infelice... vorrei fare di un grande un umile".








"quella sera a villa s. tutti gli amici intimi sapevano che julian winthrop era un tipo strano, ma sono certo che nessuno dei presenti si sarebbe aspettato di assistere ad un evento cosi` singolare come quello che accadde il primo mercoledi` dello scorso mese di settembre. winthrop era stato un assiduo frequentatore della villa della contessa s. fin dal suo arrivo a firenze e piu` stavamo con lui e piu` restavamo affascinati dal suo bizzarro carattere. nonostante la giovane eta`, rivelava un autentico talento per la pittura, ma i conoscenti piu` stretti erano concordi nel ritenere che il suo ingegno non lo avrebbe portato a nulla."












un torpore inerte ha invaso il commissariato di viga`ta: un tedio strascicato. ammortisce pure il trallerallera di catarella, che adesso incespica tra rebus e cruciverba. montalbano legge un romanzo di simenon, e distratto va sfogliando una vecchia annata della "domenica del corriere": al telefono continua il dai e ridai querulo e molesto della suscettibile fidanzata, lontana sempre, lontanissima. eppure un diversivo c`era stato. due anziani bigotti, fratello e sorella, a furia di preteri`e e giaculatorie, avevano rincappellato pazzia sopra pazzia. la loro demenza era arrivata al fanatismo delle armi. e la sceriffata santa aveva lasciato sul campo uno strumento di passioni tristi e appassite: una bambola gonfiabile, disfatta dall`uso; una di quelle pupazze maritabili che (diceva gadda) tu le "basci, e ci piangi sopra, e speri icche` tu voi. e, fornito il bascio, te tu la disenfi e riforbisci e ripieghi e riponi, come una camiscia stirata". un`altra bambola gemella, ugualmente disfatta, ma data per cadavere di giovane seviziata, era stata trovata poi in un cassonetto della spazzatura, in via brancati. sembro` una stravaganza.


2001
m6

non e piu il tempo della favola di borges in cui i cartografi dell?impero disegnano una carta cosi dettagliata che finisce per coprire con la massima precisione il territorio... e, se si dovesse riprendere la favola, oggi sono piuttosto i brandelli del territorio che imputridiscono lentamente sull?estensione della carta. qui e la sono vestigia del reale che sussistono, e non della carta, nei deserti che non sono piu quelli dell?impero, ma il nostro. ii deserto del reale stesso. il grande evento di questo periodo, il grande trauma, e questa agonia dei referenti forti, l?agonia del reale e del razionale, che introduce a un?era della simulazione. oggi si ha invece l?impressione che la storia si sia ritirata, lasciando dietro di se una nebulosa indifferente. in questo vuoto, rifluiscono i fantasmi di una storia passata, la panoplia degli eventi, delle ideologie... leucemia della storia e della simulazione. da oggi, la sola vera pratica culturale, quella delle masse, la nostra (piu differenza) e una pratica manipolatoria, aleatoria: labirinto di segni, che non ha piu senso... il simulacro puro e semplice della seduzione circola dovunque e, invece di essere l?incubo del discorso e portargli via la sua verita, serve semplicemente a lubrificarne i contorni.