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singolare testimonianza di un`insegnante d`eccezione, le lettere di simone weil dirette ad alcune ex allieve di liceo offrono i tratti essenziali del suo magistero al di fuori dell`aula scolastica. in un clima di affettuosa sollecitudine e di pacata gravita` si toccano temi molteplici: i rischi degli slanci del cuore, il modo di condurre gli studi, il valore autentico dell`istruzione, la valutazione della situazione politica con precisi riferimenti alle vicissitudini personali dell`autrice, dall`esperienza di fabbrica al rischio incombente della persecuzione razziale.

epidico e` lo schiavo di perifane e del figlio di questi strattippocle. per due volte inganna il padre per favorire gli amori del figlio e invece di essere punito sara` premiato con la liberta` perche`, senza volere, risce a far ritrovare a perifane la figlia che non aveva mai conosciuto e che cercava disperatamente. abbiamo in questa anomala commedia di plauto il rovesciamento del detto "l`inferno e` lastricato di buone intenzioni". in questo caso per il furfante schiavo epidico le cattive intenzioni hanno lastricato per lui il paradiso della liberta`. introduzione di guido paduano, testo latino a fronte.

dallo zero all`infinito, dal vuoto nella scienza dei quanti ai buchi neri e all`ipotesi della "creazione dal nulla". e il "niente" il soggetto del saggio di john barrow. con un approccio accessibile, che abbraccia cosmologia e religione, letteratura e matematica, fisica e scienza della relativita`, barrow dipinge un "affresco del nulla", su cui paradossalmente c`e` ancora molto da comprendere e scrivere.

il primo volume presenta l`intera opera in versi di giacomo leopardi, il massimo poeta del nostro ottocento e dei piu` letti e studiati al mondo. il presente volume e` a cura di mario andrea rigoni e contiene un saggio di cesare galimberti.

specialista di mozart, di verdi e di brahms, massimo mila ha affrontato con il coraggio intellettuale che gli era proprio anche l`insidioso terreno della polifonia quattrocentesca, affascinato com`era dalla voce del suo artista piu` insigne, guillaume dufay (1400 ca.-1474), il compositore franco-fiammingo che aveva trovato nella corte dei duchi di borgogna un ambiente congeniale. artista di transizione, tipico esponente dell`autunno del medioevo, o artista "moderno", dopo il quale la musica non sara` piu` la stessa? alla luce di questo interrogativo mila ripercorre il profilo biografico del compositore, delinea la parabola della sua produzione sullo sfondo dei principali eventi del quattrocento musicale europeo e passa poi a un`ampia disamina delle opere.

la dimensione misteriosa del reale, i simboli arcani, l`incubo della paura, della morte, della malattia, la solitudine dell`uomo, la strana preveggenza di inquietanti sogni premonitori, la complessa, magica visione del mondo di dino buzzati in sessanta racconti brevi.

La Biennale, 1982, IT.

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