A Piura, nel bar della Chunga, Josefino, uno dei soliti clienti, porta la sua ultima conquista, Meche: una donna giovane e bella da cui la Chunga rimane folgorata. Le due cominciano uno strano gioco di provocazioni finché nella notte, Josefino affitta Meche alla Chunga per rifarsi in pace ai dadi con gli amici "inconquistabili". Le due donne passano la notte, sole, in una stanza. Perché, da allora, Meche è sparita? Da qui ha inizio il gioco che mai l'autore porterà a compimento: gli "inconquistabili" tentano di strappare il segreto alla Chunga, ma poiché non vi riescono, ne inventano versioni possibili. Le immagini che ciascuno di loro evoca si materializzano sulla scena ricostruendo forse la verità, o forse solo i loro desideri. "Nella casa della Chunga" dice Llosa "la verità e la menzogna, il passato e il presente coesistono, come nell' anima umana"".
come gia` "lehman trilogy", anche "manhattan project" e` una ballata fluviale che racconta una storia americana con radici in europa e conseguenze globali. strutturata in quattro parti fitte di echi biblici (libro dei patriarchi, libro dei re, libro dei profeti e libro dei sacerdoti), anche "manhattan project" ci porta fra gli ebrei espatriati oltreoceano, con i loro riti e costumi che affondano nella cultura yiddish, con le loro idee, le ossessioni, i tic linguistici, lo humour. il testo inizia in un seminterrato in cui il cosiddetto intui` potenzialita` e rischi di un uso militare della reazione a catena. passando per l`apporto del potente finanziere alexander sachs, l`ebreo lituano che da wall street seppe tessere la rete di un`imponente raccolta fondi a nove zeri, prende vita l`affresco di un`umanita` impaurita e confusa, chiamata a celebrare il connubio fra la scienza e la prima vera arma di distruzione di massa, mentre dall`europa riecheggiano le grida dei ghetti in fiamme. a poco a poco il personaggio di spicco diventa robert oppenheimer, scienziato dal profilo inquieto e sempre combattuto, votato fin da bambino alla ricerca di una logica a oltranza in grado di proteggerlo dai suoi mostri interiori. proprio a lui tocchera` il compito di pronunciare il definitivo via libera alla costruzione della bomba atomica, in un crescendo di tensione che va di pari passo alla travolgente ascesa della macchina bellica di berlino e dell`impero giapponese.
un giovane tedesco di origine israeliana e una giovane americana di origini palestinesi si incontrano in una biblioteca di new york e si innamorano. eitan e` un genetista e ha imparato a interpretare il mondo con gli occhi della scienza, wahida sta facendo una tesi su al-?asan ibn mu?ammad al-wazzan, un colto diplomatico marocchino del xvi secolo rapito da pirati cristiani e portato in dono a papa leone x che, dopo averlo debitamente battezzato, lo accogliera` alla sua corte con il nome di leone l`africano. ma la differenza tra i due giovani non e` tanto quella delle , quanto quella delle due origini. il padre di eitan in particolare, david, ebreo ortodosso, si oppone al loro matrimonio. ma la nonna, leah, sa qualcosa che riguarda suo figlio david e lo dira` al nipote. da quella che poteva essere una commedia sul modello di "indovina chi viene a cena?" la trama diventa drammatica e sconvolgente: in una gerusalemme colpita dagli attentati e dalle stragi, le identita` multiple dei vari personaggi stentano a ricomporsi e tutte le certezze svaniscono. un meccanismo teatrale affascinante, anche per la sapiente scomposizione della cronologia degli avvenimenti, che lo spettatore e il lettore devono ricostruire scoprendo passo passo le connessioni fra i personaggi e gli eventi che scorrono intorno a loro. questo testo e` stato messo in scena per la prima volta al the`atre de la colline di parigi il 17 novembre 2017 con la regia dello stesso mouawad. la prima italiana e` avvenuta il 10 ottobre 2023 al teatro astra di torino nell`ambito del festival delle colline torinesi con la compagnia del mulino di amleto per la regia di marco lorenzi.
scriveva primo levi che niente e` piu` necessario della conoscenza per evitare il ripetersi della tragedia, soprattutto se essa prende forma lentamente nella progressiva seduzione delle masse. a un secolo di distanza da quando adolf hitler dettava il suo manifesto politico in una cella di landsberg am lech, quelle pagine sono diventate uno dei simboli del male assoluto, e come tali sottoposte all`anatema laico che ne ha fatto un libro proibito. ma questo cono d`ombra, figlio di una freudiana rimozione, ha contribuito ad accrescerne la mitologia fino a quando, nel 2016, la germania ha deciso di consentirne nuovamente la distribuzione in libreria proprio per smontarne la leggenda e percepirne gli echi nel presente, con la consapevolezza che niente puo` distruggere l`orrore piu` del senso critico, e dunque la riconversione del mostro nei perimetri della realta`. si`, perche` "mein kampf" e` in fondo solo l`autobiografia di un trentacinquenne delirante alla ricerca di capri espiatori e di sfoghi esistenziali, con l`aggravante pero` di una spiccata propensione all`empatia, agli albori di un novecento che nel carisma avrebbe eletto la propria apoteosi. da questa formula, ripetibile e tuttora emulata a ogni latitudine, discende l`urgenza di confrontarci ora piu` che mai con un testo mai morto, capace di riproporsi sotto marchi e colori diversi soprattutto in un`epoca in cui la propaganda si e` ramificata online, e ci raggiunge ormai capillarmente. dopo molti anni di ricerca e di scrittura, notomizzando parola per parola del testo originario, con l`innesto di centinaia di discorsi e dichiarazioni dello stesso hitler, stefano massini ci consegna la sua biopsia del testo maledetto, un feroce distillato in cui la religione nazista di rabbia e paura, il culto dell`io e l`esaltazione della massa ci appaiono in tutta la loro forza di potentissimo deja`-vu.