nella roma imperiale corrotta di nerone fioriva il pensiero morale di seneca, qui raccolto e sintetizzato in un`antologia.
antropologo di fama, marc auge` si e` sempre interessato al problema dell`altro: l`altro individuo, l`altro societa`, l`altro culturale, l`altro geografico. in questo libro porta con se` il lettore dagli stadi delle grandi citta` alle lagune della costa d`avorio; s`interroga sul senso del cannibalismo, sui sogni. degli indiani del venezuela, sul ruolo dell`eroe nelle serie televisive americane. dopo piu` di mezzo secolo di osservazioni, auge` ritorna sulle relazioni fra identita` e alterita` presso alcune popolazioni africane o amerindiane e nel contesto della mondializzazione contemporanea. l`arte, la citta` e la sua rapida espansione, ma anche le nuove mobilita` e la crescita dei proselitismi religiosi acquistano, sottolo sguardo. dell` antropologo, un senso inedito. occorre saper praticare l`"arte del de`calage" e sapersi tenere all`"incrocio delle incertezze" per potersi sottrarre all`uniformita`, a quella fatalita` che vorrebbe che fossimo tutti uguali.
vent`anni fa, un`estate in riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel ponente ligure. figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua eta`, il ragazzo aspetta come ogni anno "l`ospite dell`estate, l`ennesima scocciatura": uno studente in arrivo da new york per lavorare alla sua tesi di post dottorato. ma oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. anche elio ne e` irretito. i due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. e tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all`estasi. "chiamami col tuo nome" e` la storia di un paradiso scoperto e gia` perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finche` elio e oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che "questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta".
sono passati parecchi anni da quell`estate in riviera: elio, in piena confusione adolescenziale, aveva scoperto la forza travolgente del primo amore grazie a oliver, lo studente americano ospite del padre nella casa di famiglia. erano stati giorni unici, in grado di segnare le loro vite con la forza di un desiderio incancellabile, nonostante ciascuno abbia poi proseguito per una strada diversa. il nuovo romanzo di andre` aciman si apre con l`incontro casuale su un treno tra un professore di mezza eta` e una giovane donna: lui e` samuel, il padre di elio, sta andando a roma per tenere una conferenza ed e` ansioso di cogliere l`occasione per rivedere suo figlio, pianista affermato ma molto inquieto nelle questioni sentimentali; lei e` una fotografa, carattere ribelle e refrattaria alle relazioni stabili, e in quell`uomo piu` maturo scopre la persona che avrebbe voluto conoscere da sempre. tra i due nasce un`attrazione fortissima, che li portera` a mettere in discussione tutte le loro certezze. anche per elio il destino ha in serbo un incontro inaspettato a parigi, che potrebbe assumere i contorni di un legame importante. ma nulla puo` far sbiadire in lui il ricordo di oliver, che vive a new york una vita apparentemente serena, e` sposato e ha due figli adolescenti, eppure... una parola, solo una parola, potrebbe bastare a riaprire una porta che in fondo non si e` mai chiusa. andre` aciman riannoda i destini dei protagonisti di "chiamami col tuo nome", in un romanzo che si interroga e ci interroga sulla durata dell`amore, al di la` del tempo e delle distanze.
per alcuni e` un vero e proprio "tempio", sublime monumento eretto per celebrare quelle fantasiose liturgie dedicate alla religione del calcio che un tempo, guarda caso, si tenevano rigorosamente di domenica. per molti altri e` luogo in cui la bellezza artistica del "giuoco" del football eleva lo spirito alla grandezza dell`arte e dunque viene paragonato al teatro alla scala. per altri - molti di meno, fortunatamente - e` solo uno spinoso problema urbanistico. claudio sanfilippo e tiziano marelli raccontano lo stadio giuseppe meazza di milano attraverso la dimensione dei ricordi personali, fatti di domeniche con i papa` prima e con gli amici dopo. san siro, pero`, non e` solo calcio, ma anche grandi concerti, memorabili incontri di boxe, storiche partite di rugby, grandi eventi ippici. perche` san siro non e` "solo" uno stadio, bensi` un vero e proprio contenitore multimediale, uno scrigno di sentimenti. voci a san siro e` un omaggio a questa icona fatta di ferro, cemento e sogni, che raccoglie il sentimento profondo della citta`. una genealogia sentimentale nel cuore di milano, dipanata attraverso avvincenti interviste e testimonianze a tifosi, artisti, spettatori.
nel 1942 il governo giapponese imponeva la censura su "neve sottile," il romanzo che jun`ichir? tanizaki stava pubblicando a puntate su una rivista: nelle sue pagine la guerra, minacciosa e inarrestabile marea, suscitava nei personaggi sgomento e preoccupazione, non il fervore dell`allineamento. tanizaki era ben lontano dall`urgenza degli eventi: nella storia di quattro sorelle di osaka, degli equilibri e squilibri affettivi che giocano in seno alle famiglie, straordinaria e` l`intensita` dell`esperienza psicologica; mai il racconto si aggiusta nei limiti angusti di una cronaca. ma c`e` di piu`. il confronto fra il modello occidentale e le antiche tradizioni nipponiche si fa materia e motivazione delle scelte, emblema dei destini personali. "neve sottile" e` il grande romanzo della maturita` di tanizaki: nelle sue pagine l`erotismo delle prime e delle ultime opere si arricchisce fino a una profonda ricognizione dell`esistenza umana.