una visita alla metropoli multietnica per eccellenza, secondo un itinerario che percorre il territorio urbano e che comprende le opere di wright, schindler e neutra per arrivare ai progetti piu` recenti di gehry, morphosis e moss.
come fa un neonato a dire che ha fame? piange. come puo` avvisare che e` ora di cambiargli il pannolino? piange. come puo` chiamare la mamma che e` andata in cucina? piange. come puo` ribellarsi al papa` che lo bacia con troppo impeto? piange. il pianto e` l`unico modo che il bebe` ha per comunicare bisogni, desideri, insofferenze. il libro insegna a distinguere i vari tipi di pianto e offre gli spunti per intervenire in modo efficace e consolatorio.
il libro e` nato da un`esperienza diretta di ben jelloun che, approdato a parigi negli anni `70, lavorava come psicologo in un centro di medicina psicosomatica. per un periodo di tre anni ha osservato e ascoltato piu` di un centinaio di pazienti nordafricani che venivano al consultorio per turbe affettive o sessuali. questa esperienza si e` condensata nel monologo di uomo che riassume nelle sue parole tutta la sofferenza e il disagio dello sradicamento e dell`incontro-scontro con una realta` nuova e incomprensibile. la voce narrante di ben jelloun e` quella di "un essere invaso dai sogni, che sopravvive grazie alla capacita` di inventarsi una vita anche se fatta di chimere e di nostalgia".
Il libro ci porta in una delle pagine più drammatiche della recente storia portoghese: il ritorno dei coloni che nel 1975 sono stati costretti ad abbandonare i loro possedimenti in Angola, e si ritrovano stranieri in patria. Ignorati o guardati con imbarazzo, fanno l'esperienza della solitudine e dell'esclusione, non riescono a inserirsi in una realtà che sentono estranea, in un ambiente freddo e ostile, segnato da tanti piccoli egoismi personali.