



dal sommario: un teatro borghese (intervista a luca ronconi), il corpo del testo (intervista a stanislas nordey), cronologia (a cura di nico naldini), nota all`edizione. teatro: da "la sua gloria", da "edipo all`alba", "i turcs tal friul", appendice a "i turcs tal friul", da "i fanciulli e gli elfi", "la poesia o la gioia", "un pesciolino", "vivo e coscienza", "italie magique", "nel `46!", progetto di uno spettacolo sullo spettacolo, "orgia", appendice a "orgia", "pilade", appendice a "pilade", "affabulazione", appendice a "affabulazione", "porcile", appendice a "porcile", "calderon", "bestia da stile". traduzioni: "orestiade", appendice a "orestiade", "antigone", "il vantone", appendice a "il vantone", bibliografia.






erri de luca presenta un gesu` uomo, inserito nella storia reale della terra di palestina, parla di giuseppe e di maria, delle loro paure, i dubbi, le attese, in un continuo dialogo tra antico e nuovo testamento. egli narra di un contesto sconosciuto, intuisce, immagina, deduce, guarda alla storia di cristo con un occhio al presente. ma tutte le informazioni su di lui sono "penultime". manca quella annunciata e ancora differita: la fine del frattempo, tra la sua prima vita, provvisoria, e la seconda, la definitiva. il tempo della cristianita` dopo di lui e` prolunga di supplementari, in attesa di compiersi del tutto.









akegata misei, arakawa yoji, fujii sadakazu, fuzuki yumi, hachikai mimi, irisawa yasuo, isaka yoko, ishimure michiko, ito hiromi, koike masayo, misumi mizuki, nomura kiwao, ooka makoto, park kyongmi, sasaki mikiro, sugimoto maiko, takahashi mutsuo, tanikawa shuntaro, wago ryoichi, yae yoichiro, yoshimasu gozo, yotsumoto yasuhiro. ventidue autori e autrici scelti fra le generazioni che si sono susseguite a partire dai nati negli anni venti, come ishimure michiko, fino a fuzuki yumi che e` nata nel 1991. e la piu` ampia panoramica della poesia giapponese contemporanea. i temi sono vari, da quelli politici (soprattutto nell`immediato dopoguerra e nel 1968 e dintorni) a quelli mistico-naturalistici, a quelli del disagio esistenziale. diversissime le tendenze stilistiche in una feconda dialettica fra influenze letterarie occidentali e legami piu` o meno stretti con la tradizione classica giapponese; unico tratto formale in comune: il verso libero. l`introduzione di maria teresa orsi e le note di alessandro clementi degli albizzi sugli autori (quasi dei piccoli saggi) ci permettono di entrare nel modo migliore in un mondo poetico lontano, ricco di voci profonde e originali.


primo, folgorante scampolo dei famigerati inediti rubati nel 1944 dall`abitazione di ce`line, e rocambolescamente ricomparsi piu` di settant`anni dopo la sua morte, "guerra" narra episodi contemporanei alla prima parte del "viaggio al termine della notte". nel racconto, scandito in sei sequenze, seguiremo il giovanissimo ferdinand, alter ego dell`autore, ferito a un braccio e con una grave lesione all`orecchio dovuta a un`esplosione, mentre cerca come un sonnambulo di guadagnare le retrovie attraverso campi di battaglia disseminati di cadaveri martoriati dalle bombe, in una notte visitata da presenze ostili, fantasmi quanto mai reali. lo ritroveremo poi in un ospedale, in mezzo a infermi d`ogni risma, circondato da infermiere vampiresche nella foia scatenata dal clima bellico. qui fa amicizia con un altro parigino, malavitoso intraprendente e cinico al punto di far venire la moglie al fronte perche` batta il marciapiede per lui. spunto per nuovi episodi grotteschi, esilaranti e raccapriccianti al tempo stesso, dove ce`line preme come mai avrebbe fatto, ne` prima ne` dopo, sul pedale di una sessualita` estrema. ce`line e` scrittore da dimenticare, hanno detto, se vuoi vivere, anche se vuoi soltanto leggere, capace com`e` di rendere illeggibili gli altri scrittori. con lui non resta che lasciarsi portare da quel parlottio ipnotico, sbracato e ininterrotto, come il fischio del rimorchiatore sulla senna, nella notte, che chiudeva il voyage. dai primi velenosi accordi di quella petite musique spiritata che seduce, cattura e non lascia scampo. alla fine, attraverso il suo delirio, ci si accorge che ce`line e` l`unico scrittore che sia stato capace di nominare quegli avvenimenti. dalla parte dei buoni nessuno ha trovato la parola. con una premessa di francois gibault.

. non pensa ad altro elie, da quando, nella pensione della signora lange che e` ormai diventata il suo rifugio e la sua tana, e` arrivato michel. ventidue anni, capelli scuri e lisci, gli occhi di un nero profondo, la carnagione olivastra, michel e` il rampollo di un`agiata famiglia romena, ha la stanza migliore, viene nutrito e coccolato, e tutte le sere raggiunge nei bar di liegi un gruppo di connazionali. elie invece ha una zazzera rossiccia e crespa, labbra carnose e occhi sporgenti che lo fanno assomigliare a un rospo; sbarcato tre anni prima dalla nati`a vilnius per preparare un dottorato in matematica, occupa una stanza che non puo` permettersi di riscaldare, mangia pochissimo, esce di rado, non ha amici. per michel, convinto com`e` che tutti debbano amarlo, non e` stato difficile sedurre la figlia della signora lange, quella louise nella cui schiva presenza elie ha sempre trovato . e lui, elie, se n`e` accorto, perche` una sera li ha visti baciarsi - e perche` li guarda, ogni pomeriggio, dal buco della serratura, inorridito e affascinato al tempo stesso. si`, deve fare giustizia elie, deve eliminare quell`intruso che e` venuto a sconvolgere il suo quieto universo. quell`uomo . e lo fara` - o almeno credera` di averlo fatto. ma, ventisei anni dopo, in un paesino minerario dell`arizona, se lo ritrovera` davanti...