
buono o cattivo, genuino o artefatto, allettante o disgustoso, raffinato o frugale, sano o pesante: ognuno di noi sa istintivamente distinguere e scegliere il proprio cibo. ma forse non sa bene il perche`. basandosi non solo sulla letteratura scientifica e sull`indagine sociologica, ma anche sulla narrativa, il cinema, la pubblicita`, l`autrice traccia un suggestivo itinerario che esplora gli aspetti individuali, sociali e culturali del cibo, nelle sue complesse relazioni con il corpo e le emozioni, a partire dall`infanzia e dalla vita familiare, attraverso le varie dinamiche del gusto e del disgusto, delle tentazioni e delle repulsioni, del rifiuto e del piacere.


il volume ripercorre i nodi essenziali dell`esperienza trobadorica, dei suoi rituali (il vassallaggio amoroso, la lode, il segreto, l`occasione, la ricompensa) e insieme propone i ritratti di alcune figure esemplari: marcabru, bernart de ventadorn, bertran de born, aimeric de peguilhan. attraverso queste letture viene in luce che la "fin`amor", l`ideologia dell`amor cortese che riusa il sistema del vassallaggio feudale nel dialogo galante con l`amata, e` una difficile fragile conquista della civilta` e del gusto in una societa` ancora violenta e guerriera.





``fra i sensi l`occidente ha privilegiato la vista, da cui e` partito per la sua geometrizzazione dell`esperienza, e ha cosi` svalutato altre sensazioni (auditive, olfattive, tattili eccetera). e` contro tale guasto, o squilibrio, nell`ecologia della sensibilita`, che tanizaki reagisce in ``libro d`ombra``, polemizzando contro gli eccessi dell`illuminazione elettrica e opponendo, a un mondo di nude superfici radiose, un universo acquietante della consistenza e della densita`, avvolto da ombre (di gabinetti, di monasteri, di case delle geishe) descritte a una a una, come un campionario di stoffe pesanti e pregiate. leggendo questo saggio ci si rende conto di come tutta la nostra civilta`, tutta la nostra vita quotidiana, e dunque anche l`idea che ci facciamo del piacere, siano fondate sull`irritazione di alcuni sensi e sull`atrofizzazione di altri, mai su un tentativo di armonizzazione.`` (dalla nota di giovanni mariotti)
