"cari amici, non sono venuto in kirghisia per mia volonta` o per trascorrere le ferie, ma per caso. improvvisamente ho assistito al miracolo di una societa` nascente, a misura d`uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenita` permanente non e` un`utopia, ma un bene reale e comune. qui sembra essere accaduto tutto cio` che negli altri paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere. arrivando in kirghisia, ho avuto la sensazione di `tornare` in un paese nel quale in realta` non ero mai stato. forse perche` da sempre sognavo che esistesse. il mio strano `ritorno` in questo meraviglioso paese, e` accaduto dunque casualmente. per ragioni tecniche, l`aereo sul quale viaggiavo ha dovuto fare scalo due giorni nella capitale. in ogni settore, pubblico e privato, non si lavora piu` di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un`eventuale ora di straordinario. le rimanenti 20 o 21 ore della giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creativita`, all`amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili..." (prima lettera dalla kirghisia). regista e scrittore, silvano agosti narra in questo libro, a meta` tra reportage e testo utopico, il miracolo di una societa` a misura d`uomo.
se si eccettuano api e formiche - che ammiriamo per la loro operosita` e organizzazione, ma teniamo comunque alla larga - gli insetti, questi esseri con cui da sempre condividiamo il pianeta, restano per noi degli estranei, il piu` delle volte fastidiosi e ripugnanti. eppure, per cambiare il nostro sguardo su di loro, basterebbe aprire a caso una pagina dei ricordi di fabre. quest`opera, che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere lo studio del mondo animale (sino allora relegato dietro le quinte di un museo di storia naturale), e` attraversata da una felicita` narrativa difficilmente eguagliabile in una trattazione scientifica, e ancora oggi resta uno di quei rari libri che riescono a trasmettere a qualsiasi lettore la passione verso l`oggetto di cui parlano. perche` fabre era prima di tutto uno scrittore, e nella sua prosa ogni esemplare delle infinite specie da lui osservate - descritto con millimetrica precisione nel corpo e nell`agire - puo` trasformarsi nel protagonista di un racconto di avventura, a tratti esilarante, che non svela il suo disegno sino alla fine. , investigando le ragioni apparentemente insondabili del suo comportamento, e` stata la missione della vita di fabre. e sempre, al cuore di una visione del mondo che ben poco concede al caso (le teorie di darwin non lo turbarono, mentre darwin dichiaro` la sua ammirazione per lui), rimane l`istinto: questo dono , che detta la misura delle cose. prefazione di gerald durrell.