Un disco bizzarro: quasi tutto in spagnolo, con puntate in francese ed italiano. Solo per fans incalliti.
Terzo album per la band di Los Angeles e definitiva consacrazione. Un combo numeroso che richiama Beatles, Doors e Dead nel proprio suono, con canzoni dove vengono mischiate sonorità anni sessanta, folk, psichedelia. Ma dove tutto suona decisamente attuale. Non assomigliano a nessuno, sono personali e creativi, vulcanici e decisamente piacevoli da ascoltare. Se Here, il disco dello scorso anno, era bello, questo è ancora meglio. Tra i dischi più belli di quest'anno.
2016. Il debutto della band americana con canzoni ispirate alla pratica del surf.
Influenzato dal rock di Mark Lanegan ( ha pubblicato assieme a lui Black Pudding), dalle sue ballate oscure, dalla sua visione marginale del mondo, Garwood mischia rock e poesia, in un modo personale, molto introspettivo. Voce grave, profonda, intensa, Garwood dà una nuova dimensione alla canzone d'autore.Non è al suo esordio, ha già alcuni dischi alle spalle, ma Garden of Ashes è diverso, anzi unico. Chiede solo di essere ascoltato a fondo. Non vi deluderà.
Vengono da Nashville e sono alsecondo album ( l'esordio si chiama Straw In The Wind ). Gli Steel Woods sono una band southern rock, con influenze anche hard rock. Il suono, tutto basato sulle chitarre, devo molto alla cultura sudista, mentre le canzoni hanno una origine più variegata. Steel Woods sono una band blue collar, di chiara matrice southern, le cui canzoni sono scritte dal leader, e voce solista, Wes Bayliss e dal chitarrista Jason Rowdy Cope il quale, per nove anni, è stato il chitarrista nella band di Jamey Johnson. In questo nuovo lavoro ci sono 9 canzoni scritte dalla band e sei covers: tra queste segnaliamo The Catfish Song ( Townes Van Zandt), Are The Good Times Really Over (Merle Haggard), Whipping Pst ( Allman Brothers Band), Southern Accents ( Tom Petty ) e Changes ( Black Sabbath).
Kevin Daniel è un esordiente che ha suscitato parecchio interesse. La sua musica, un cocktail di country e rock and roll mischiati con elementi soul, roots, blues ed anche influenze del suono degli Appalachi, ha creato immediatamente molti adepti per il giovne musicista. Il fatto è che Daniel non sembra un esordiente, bensì un musicista navigato. Il disco ha un suono decisamente ben costruito e le canzoni, iniziando da City That Saves e proseguendo con Feelin' Good, la geniale Xanax Cocaine & Whiskey, Name of the Fame, sono ben al di sopra della media.
Il debutto come solista di Ed O'Brien dei Radiohead.
Il nuovo album, 2020
John Lodge è un membro storico dei Moody Blues, una delle formazioni di classic rock inglese, più popolari di sempre. Per questo suo nuovo sforzo come solista, Lodge è andato a registrare un concerto dal vivo a Las Vegas, durante il suo Royal Affair Tour. E, nel corso della serata, in cui appaiono come ospiti Graheme Edge e Jon Davidson, tra le canzoni eseguite, ha suonato Ride My See-Saw, I'm Just A Stranger ( In a Rock and Roll Band ), Sunset, Steppin' in A Slide Zone, Late Lament.
Nove registrazioni inedite di Big Jack Johnson (1940-2011), che derivano da due session, che il bluesman ha registrato a Memphis nel 1998 (assieme a George Wild Child Butler) e nel 2000 (cinque outtake dalle Memphis Barbecue Sessions con Kim Wilson all'armonica). Come il titolo suggerisce, si tratta di incisioni librere, delle free jam, dove Johnson usa una chitarra elettrica oltre all'acustica e al mandolino: il risultatao è un disco di blues molto classico, dove gli strumenti danzano attorno alla voce e le canzoni sono libere di improvvisare.
Interesxsante band, al secondo album con il marchio Fat Possum dietro le spelle. E questa è una garanzia. La band, nata quasi per caso, è formata da Joseph Plunket e Brian Kotzur, due musicisti che, nei momenti in cui erano liberi da rispettivi impegni di lavoro, si trovavano nella cantina di quest'ultimo, dove provavano a suonare assieme. E lo hanno fatto per anni, trovando un suono, componendo canzoni, sino al momento che hanno disco di fare un disco. Hanno trovato un terzo elemento, la bassista Sabrina Rush, ed hanno poi inciso il disco. Un album molto interessante, che coniuga rock e radici e che mette in evidenza la voce potente di Plunket e la musicalità degli altri due ( la Rush è anche una vilolinista classica ). Anche i testi sono interessanti, ma la differenza la fa la musica, tra ruvido rock con radici blues e ballate roots