Con Clifton Anderson,Stephen Scott,Jack De Johnette e Perry Wilson.new 2000!
Nuovo album, 2005, per Ambrosia Parsley & Band.
stanislavskij sta al teatro contemporaneo come freud e einstein stanno, rispettivamente, alla psicologia e alla fisica moderne. in questa biografia, benedetti restituisce la figura dell`attore e maestro russo senza cadere in facili stereotipi, primi fra tutti quelli costruiti dallo stesso stanislavskij nel suo "la mia vita nell`arte". una biografia che non si fida dell`autobiografia, dunque, e che si basa su un`accurata disamina dei documenti rinvenuti negli archivi moscoviti a partire dagli anni novanta. della vita del grande maestro l`autore racconta i momenti di gloria come quelli di tensione e di rottura, le fasi note e quelle meno note: i diverbi con nemirovic-dancenko, co-fondatore del teatro d` arte di mosca, i retroscena della tourne`e negli stati uniti, il rapporto controverso con il regime. protagonista in filigrana dell`opera e` l`osannato, criticato e troppo spesso frainteso "sistema stanislavskij": nato tra le pieghe di un`infanzia sui generis, maturato grazie a sfide e sconfitte tutte personali, diviso tra la pratica quotidiana della recitazione e un bisogno costante di sistematizzazione. quella di benedetti e` una biografia destinata a chi voglia risalire alle radici del "sistema" o a chi, semplicemente, voglia incontrare l`uomo stanislavskij.
c`e` quello romantico e upper-class tra john kennedy e jacqueline bouvier (lui comincia a tradirla gia` in luna di miele). quello imperiale ma carico di presagi funesti tra soraya e lo scia` reza pahlevi (lei sviene sotto il peso dell`abito). quello principesco di grace kelly e ranieri di monaco (il primo in diretta tv; sei damigelle per la sposa, nessuna cattolica e nessuna vergine). quello ultramediatico tra francesco totti e ilary blasi (apoteosi del connubio predestinato tra calciatore e velina). nel suo nuovo libro, laura laurenzi racconta uno scelto campionario di matrimoni celebri, da carlo e diana a carlo e camilla, da maradona e claudia villafane a woody allen e soon-yi a pierferdinando casini e azzurra caltagirone. e una galleria dei sogni di milioni di persone: anche quando finiscono in incubo, ci rivelano qualcosa dei tempi che abbiamo attraversato.
la "filosofia perenne" insegna che ogni cosa, ogni vita e l`anima di ogni individuo rinviano a un`unica realta` divina che sta a fondamento di tutte le cose. ma se vogliamo trovare una testimonianza autentica di tale filosofia non dobbiamo rivolgerci ai filosofi e ai letterati di professione, i quali per lo piu` ne posseggono una conoscenza solo di seconda mano, bensi` a quegli "individui eccezionali" che hanno "deciso di adempiere a certe condizioni, rendendosi pieni di amore, puri di cuore e poveri di spirito": da eckhart ai mistici cristiani, da lao tse ai mistici buddhisti e induisti. dalle opere che di loro ci sono pervenute huxley ha estratto una serie di brani e li ha incastonati in un commento personale.
da vecchio, quando sara` diventato un pittore famoso, a chi gli chiedera`: "maestro, qual e` l`immagine che ha di se stesso?" louis cuchas rispondera` senza esitare, allegro e pudico come sempre: "quella di un ragazzino". infatti, anche quando attorno a lui si sara` ormai creata una vera e propria leggenda, rimarra` il bambino dall`occhio limpido e svagato che sembrava non guardare niente e invece "guardava molta gente e molte cose, ma non quelle che ci si aspettava lo interessassero", il bambino che non reagiva alle aggressioni degli altri, e a cui avevano affibbiato il soprannome di "angioletto". era stato cosi` sin da piccolissimo, negli anni - alla fine dell`ottocento - in cui dormiva su un pagliericcio uguale a quello che spettava a ciascuno dei cinque fratelli (ciascuno, peraltro, di un padre diverso), in una sordida stanza di rue mouffetard. tutto lo incuriosiva e lo affascinava, e tutto lui assorbiva e immagazzinava - i tram, la verruca sulla guancia di una donna grassa, un quarto di bue appeso a un gancio, le espressioni delle facce per strada, i facchini delle halles -, tutto quello che un giorno, quando avrebbe finalmente scoperto la propria vocazione, sarebbe entrato nei suoi quadri in larghe pennellate di "colori puri": come puri erano lo sguardo e l`anima di colui che se n`era appropriato.

Canadese, Kathleen Edwards è una cantautrice cion la maiuscola. Ha già inciso quattro dischi a suo nome e si è fatta strada, proponendo una musica personale, mai artificiosa. Il nuovo lavoro, prodotto in modo puntiglioso da Jim Bryson e Ian Fitchuck, oltre alla stessa protagonista, è un disco solido, con una manciata di canzoni di qualità. Kathleen, da sempre sostenuta dalla critica, ha anche un bel pubblico alle spalle, sopratutto negli States.
CD. Tudor, 1990, CH. Raccoglie Missa sub titulo Sti. Leopoldi in festo Innocentium e Vesperae pro festo Sanctum Innocentium per sole tre voci, coro, orchestra e organo di Michael Haydn; Andante in FA maggiore K. 616 di W. A. Mozart; Flotenuhrstucke Hob. XIX di Joseph Haydn.
