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dell`ultima seduta del gran consiglio, il 25 luglio del 1943, non fu redatto un verbale ufficiale. non si sa, pertanto, che cosa effettivamente dissero e come si comportarono i partecipanti. nelle tante memorie uscite negli anni successivi, il duce e i gerarchi hanno dato versioni contrastanti di quel che fu detto, come fu detto e perche` fu detto. molti sono gli interrogativi rimasti senza risposta: i gerarchi volevano veramente estromettere mussolini dal potere? volevano porre fine al regime per salvare la patria? oppure furono dei traditori? se il duce considerava l`ordine del giorno grandi , perche` lo mise in votazione? tutti i presenti rimasero stupiti dalla fiacca reazione del duce alle accuse che gli vennero rivolte durante la seduta. era forse rassegnato a perdere? o addirittura voleva uscire di scena, come un attore che, dopo essere stato osannato per venti anni, alla fine era stato fischiato per aver perso la guerra? congiura di traditori? audacia di patrioti? o l`eutanasia di un duce? documenti nuovi consentono finalmente di rispondere a queste domande, e a emilio gentile di raccontare un giorno cruciale della storia d`italia con la suspense di un poliziesco.

giovanni bietti ci accompagna, pagina dopo pagina, in un viaggio in quella sorta di lingua cosmopolita che e` la musica: una lingua capace di mescolare, intrecciare, fondere le diverse tradizioni a qualsiasi latitudine. da orlando di lasso agli ideali pacifisti e universali che hanno ispirato musicisti settecenteschi come francois couperin, ottocenteschi come beethoven o novecenteschi come be`la bartok, fino alle sperimentazioni contemporanee che coinvolgono le culture e le sonorita` extraeuropee, la musica si rivela un mezzo di scoperta del mondo. un modo per imparare a valorizzare le differenze, un`esperienza di sintesi e di arricchimento. perche` la musica puo` dirci molto su di noi, sugli altri, sul mondo.

il lettore desideroso di interrogarsi sui segni di interpunzione oggi in vigore si chiedera` a quando risale la loro adozione nelle lingue europee, se ci sono state differenze significative nei valori assegnati a uno stesso segno in lingue diverse, quali sono stati i principali momenti dell`evoluzione dei singoli sistemi. a tali curiosita` risponde questa vasta e rigorosa panoramica storica che indaga il percorso della punteggiatura dall`antichita` classica, in cui affondano le radici della civilta` letteraria europea, fino a oggi e comprende, oltre all`italiano, le lingue di altri paesi a noi piu` o meno vicini per la posizione geografica o per le origini; in ogni caso accomunati dall`appartenenza all`europa. una vasta panoramica storica, a firma di prestigiosi specialisti, disegna la storia della punteggiatura in europa, dall`antichita` greca e latina ai primi libri a stampa del quattrocento, fino a oggi.

la caduta di costantinopoli nel 1453 apparve ai contemporanei come un evento epocale. mentre gli eserciti turchi sembravano ormai destinati a conquistare roma e a instaurare un nuovo impero islamico, in tutta l`europa dilago` un clima di terrore in cui presero a diffondersi profezie che annunciavano conseguenze terribili e perfino la fine del mondo. la caduta di costantinopoli del 1453 nelle mani dei turchi segna la fine di un impero bimillenario e di un potere che si riteneva universale. e un evento epocale ma anche la fonte di sogni, di aspirazioni, di leggende e di profezie.

quando il dolore morale perde la salutare funzione di avvertimento, di allarme e di spinta ad aiutare il nostro simile, inizia il tempo della cecita` morale. la cultura consumistica trasforma qualsiasi negozio o agenzia di servizi in una farmacia dove rifornirsi di tranquillanti e analgesici per attenuare o placare dolori che in questo caso non sono fisici ma morali. man mano che la negligenza morale si estende e si intensifica, aumenta a dismisura la domanda di antidolorifici e il ricorso a tranquillanti morali diventa assuefazione. il risultato e` che l`insensibilita` morale artificialmente indotta tende a diventare compulsiva, una sorta di `seconda natura`. il dolore morale viene soffocato prima che diventi davvero fastidioso e preoccupante, e la trama dei legami umani, intessuta di morale, si fa sempre piu` fragile e delicata, fino a lacerarsi. i cittadini vengono addestrati a cercare sui mercati, nel consumo, la salvezza dai propri guai, la soluzione ai propri problemi, e la politica si trova (anzi e` pungolata, spinta, in ultima analisi costretta) a interpellare i propri governati come consumatori anziche` come cittadini, facendo del consumo l`adempimento di un primario dovere civico.

george leigh mallory, 1921. e l`everest: sui suoi pendii da un secolo si cimentano i migliori alpinisti del mondo, da eric shipton a reinhold messner, da edmund hillary a krzysztof wielicki, anatolij boukreev, doug scott, simone moro e alex txikon. ma anche avventurieri, topografi, sognatori, scienziati e figure eccezionali come quelle degli sherpa. un secolo fa, nella primavera del 1921, una spedizione britannica lascia le piantagioni di te` di darjeeling per dirigersi verso la base della montagna piu` alta del mondo, l`everest. a partire da quel momento il big e sara` teatro di una serie di vicende che rimarranno scolpite nella memoria storica dell`alpinismo: dalla scomparsa di george mallory e andrew irvine nel 1924 alla prima ascensione da parte di edmund hillary e tenzing norgay nel 1953. dalle imprese solitarie e senza ossigeno di reinhold messner nel 1978 e nel 1980 al fenomeno delle spedizioni commerciali dei giorni nostri, che vede centinaia di persone pagare alte cifre per raggiungere la cima, e alle esperienze dei protagonisti odierni delle scalate. stefano ardito racconta in queste pagine l`affascinante storia di cento anni di spedizioni. e una storia fatta di coraggio, intelligenza, paura, ma anche di tanti altri aspetti, dall`evoluzione tecnologica delle attrezzature alle trasformazioni geopolitiche che hanno influito sull`alpinismo.

le `stragi nere` iniziano il 12 dicembre 1969 con piazza fontana e terminano il 4 agosto 1974 con l`attentato al treno italicus. alcuni giorni dopo la bomba di milano, il settimanale britannico "the observer" parlera` di `strategia della tensione`, riferendosi non solo alle bombe ma al modo in cui sono stati strumentalizzati attentati e disordini sociali, chiamando in causa la stampa e i politici. la stagione dello stragismo, ignota ai paesi dell`europa occidentale, ha minato le istituzioni democratiche e la convivenza sociale dell`italia, con l`aggravante che in quarant`anni non sono stati condannati ne` i mandanti ne` gran parte degli esecutori. solo in sede storica si e` fatto un po` di ordine. mirco dondi ricostruisce gli episodi stragisti, soffermandosi in particolare sul loro impatto immediato.

il volume raccoglie i primi lavori di jon fosse, autore tra i piu` importanti e influenti del teatro contemporaneo. gia` in questi scritti vengono tuttavia rivelati gli elementi fondanti della poetica del drammaturgo norvegese: una scrittura secca e affilata, in cui il ritmo serrato, fatto di non-punteggiatura e intonazioni volutamente ambigue delle battute, contraddistingue la parabola esistenziale di personaggi isolati, in continua ricerca del proprio io e di una redenzione nel difficile legame con l`altro.

gia` sotto l`alto principato inizia a operare una struttura nuova che si pone accanto al senato e al foro. gli antichi la chiamavano aula caesaris, corte, vale a dire apparato di familiari, amici, personale, intellettuali che gravitano intorno al principe. e qui che si colgono le trasformazioni piu` grandi: l`integrazione fra principato e nobilta`; l`ascesa di ceti emergenti in concorrenza con la mobilita` del senato; la nuova elaborazione politica e ideologica fra vecchie figure che assumono nuove forme e nuove figure che si vengono costruendo; la formazione e lo sviluppo dell`apparato amministrativo dell`impero. luogo di mediazione fra principato e nobilta`, palestra di formazione dei ceti emergenti, nucleo della nascente burocrazia, nella roma altoimperiale la corte e` un luogo di vera e propria attivita` pubblica, che si affianca al senato e al foro, gli spazi politici tipici della precedente eta` repubblicana.

avida, sanguinaria, assetata di potere, ma insieme intelligentissima, seducente e colta. chi era davvero cleopatra? questo libro restituisce verita` storica alla straordinaria figura dell`ultima e piu` famosa regina della dinastia tolemaica. la vita di cleopatra ci parla dei rapporti tra roma e l`egitto; ci porta a ripercorrere le storie d`amore e di politica intrecciate con giulio cesare e con antonio. rappresenta, infine, un punto di vista privilegiato per ripercorrere i principali eventi accaduti nel i secolo a.c. su tutti i paesi affacciati sul mediterraneo, e in parte dell`asia. la reputazione di cleopatra e` stata deformata dalla propaganda di augusto, che ha consegnato alla posterita` un`immagine della regina totalmente negativa, preda sessuale e insieme nemica pubblica dell`italia, nonche` principale responsabile della guerra civile che decreto` la fine della repubblica. visione che e` stata rilanciata dalla storiografia moderna, di stampo prevalentemente eurocentrico e maschilista, e da teatro e cinema, dove la regina e` stata presentata come l`antesignana della vamp o della donna in carriera e senza scrupoli. cleopatra fu invece soprattutto una consapevole erede dei faraoni, che si impegno` per tutta la vita a trasformare l`egitto nel fulcro di un nuovo ordine mondiale in una auspicata eta` dell`oro.

da oltre trent`anni l`italia vede attuarsi periodicamente soluzioni `irregolari` delle crisi politiche. ciampi, monti, draghi. da tempo i presidenti della repubblica si regolano come se fosse in vigore da noi la costituzione della quinta repubblica francese, o forse pensano che sia ritornato lo statuto albertino: convocano `qualcuno` che metta le cose a posto. non possiamo non chiederci se, tra le cause immediate di questa deriva, non ci sia il disinvolto e reiterato ricorso alla cosiddetta `unita` nazionale` e al conseguente assembramento di formazioni politiche ritenute antitetiche ma destinate a perdere, nel corso di tali esperienze, larga parte dei loro connotati. e` probabile che tutto questo si sia verificato sotto la pressione incalzante di costringenti strutture extranazionali in grado di imprimere una accelerazione. ma il problema ineludibile che abbiamo di fronte e`: a quale prezzo e con quale riassetto del nostro ruolo internazionale si sia prodotta una tale mutazione, e se essa sia irreversibile.

lungo tutto il secolo breve, una donna bellissima e fortissima pensa, scrive, agisce, lotta. viaggia prima per studio, poi attraversando fronti e frontiere dell`europa occupata dai nazifascismi: parigi, lisbona, londra, marsiglia, roma, il sud dell`italia dove sono arrivati gli alleati. documenti falsi, missioni segrete, diplomazia clandestina. joyce, insieme al marito emilio lussu e ai compagni di giustizia e liberta`, sostenuta nelle sue scelte dalla sua famiglia di origine, e` in prima linea nella resistenza. poetessa, traduttrice, scrittrice, ha sempre coniugato pensiero (prefigurante, modernissimo) e azione. azione che prosegue nel dopoguerra con la ricerca di poeti da tradurre per far conoscere le lotte di liberazione degli altri paesi, in particolare dell`africa e del curdistan. nazim hikmet, agostinho neto, i guerriglieri di amilcar cabral che compongono canti di lotta durante le marce, sono alcuni degli autori che joyce `scopre` e propone attraverso traduzioni rivoluzionarie. rievocando le scelte, gli incontri, le occasioni, ripercorriamo l`esistenza di questa donna straordinaria (laica, cosmopolita, `anglo-marchigiana`) e il suo essere, da sempre, riferimento per molte donne e molti giovani.

le rivolte popolari del trecento, sostiene alessandro barbero, rivelano nei protagonisti consapevolezza dei loro interessi e chiarezza di obiettivi. furono semi gettati nel futuro. antonio carioti, "la lettura - corriere della sera" "all?arme! all?arme! i priori fanno carne!" grida un artigiano per incitare alla rivolta. e il 20 luglio del 1378, siamo a firenze in piena rivolta dei ciompi, una delle tante che infiammano l?europa nel corso del trecento. rivolte popolari che arrivano completamente inaspettate. durano pochissimo, talvolta solo qualche settimana, poi vengono represse. ma in quel poco tempo succedono cose tali da rimanere per sempre incise nella memoria collettiva. utilizzando le cronache del tempo, alessandro barbero ci fa rivivere la concitazione, l?entusiasmo, la violenza di quelle giornate in cui una massa di persone decise che il futuro cosi come lo vedeva non gli piaceva e provo a cambiarlo.

pio xii e una figura controversa. da un lato protagonista di azioni riconosciute a tutela delle vittime del nazifascismo, in particolare nei mesi drammatici dell?occupazione di roma; dall?altro accusato per i troppi ?silenzi? a fronte delle notizie drammatiche che arrivavano in vaticano, gia dal 1939, dai territori occupati da hitler, a partire dalla polonia. andrea riccardi ricostruisce la storia e le ragioni di quei silenzi, avvalendosi di una ricca documentazione consultabile per la prima volta. un?originale ricostruzione dell?atteggiamento del vaticano nei confronti del nazismo negli anni drammatici del secondo conflitto mondiale e una riflessione sul ruolo e sulle responsabilita di pio xii.

tre donne si incontrano vicino a una casa isolata tra i campi di granturco. e il giorno della presa della bastiglia e il caldo e` opprimente, ma non c`e` nessuno a godersi i fuochi d`artificio. nuove storie vengono alla luce e si sovrappongono: la storia di un figlio e di suo padre, la storia di una madre e delle future nuore. storie di malignita` e ritorni. in quest`opera apparentemente semplice, le relazioni assumono nitidezza e brutalita`. un tour de force di una degli autori francesi piu` celebrati.

una palla infuocata si e` trasformata in milioni di anni in cio` che noi chiamiamo terra: un agglomerato di rocce sufficientemente solido da ospitare i vasti oceani della nostra `arancia blu` e grandi continenti in perpetuo movimento. un ambiente dove la vita ha prosperato, e continua a farlo nonostante tutto e tutti. eppure di questo spazio, su cui poggiamo i piedi tutti i giorni e che ci nutre, spesso sappiamo pochissimo. in questo libro, allora, ci muoveremo attraverso i luoghi dove e` possibile comprendere la storia della terra e i profondi legami che essa ha con la storia della vita: dalle tenui tracce della sua origine, piu` di tre miliardi di anni fa, fino alle prove della coevoluzione del pianeta con il mondo vivente. andremo alla scoperta di alcuni dei suoi luoghi piu` incredibili, dalla fossa delle marianne alla cima dell`everest, passando per le miniere del sudafrica e le scogliere coralline tropicali. il nostro sara` anche un viaggio nel tempo, perche` e` impossibile raccontare la storia della terra tralasciando le storie dei protagonisti della sua esplorazione, dalle prime intuizioni sulla sua forma fino alle recenti esplorazioni dei fondali oceanici. una storia della terra che propone un approccio globale alla comprensione del pianeta e della sua fisiologia, una dimensione culturale oggi piu` che mai necessaria.

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