Il rocker e l'attrice. Un duo inatteso. Dopo il fallimento con il suo debutto dedicato a Tom Waits, Scarlett affianca il rocker Yorn. Il risultato è un disco di pop songs, raffinate e non, in cui i due interpretano una manciata di canzoni scritte per l'occasione. C'è solo una cover, I am The Cosmos, di Chris Bell.
E visto il ritorno di interesse che c'è attorno ai Big Star, è sicuramente una scelta intrigante.
Si tratta di una nuova band, ma i membri li conosciamo già. Super gruppo al femminile guidato da tre cantautrici. Eleni Mandell, Inara George e Becky Stark ( Lavender Diamond ).Se la Mandell è cantautrice affermata, Inara ( figlia di Lowell George) e la Stark sono due band leader in decisa ascesca.Country. soul, gospel, jazz ed altri stili legati alla tradizione.
La band di Rick Hopkins, rarissimo album Live del 1996
Un super gruppo formato da quattro nostalgici del rock and roll delle origini. Selvaggio garage rock, suonato in modo spartano, con la produzione di uno specialista di questo tipo di suono: Ed Stasium. La band è formata da Elliot Easton ( ex Cars ), Andy Babiuk ( ex Chesterfield Kings ), Clem Burke ( ex Blondie ), Willy Palmar ( ex Romantics ). Tra i musicisti coinvolti c'è Ian McLagan, ex Faces. Una bella rimpatriata, a suon di chitarre.
Sono una delle rivelazioni del momento in Usa. Vengono da Nashville, ma non fanno country,Infatti si sono inventati un suono, come dice il titolo del disco: folk, hip hop e rock and roll. Una via di mezzo tra rock e folk con movimentazioni di tempo abbastanza fuori dalle regole. Mettete assieme il furore del rock and roll, la sacralità del gospel, la passione del blues, il ritmo del bluegrass, mischiate il tutto e date in mano ad un come Dave Cobb la produzione. Ebbene, questi sono Judah & The Lion.
Classico American Rock, sullo stile di Tom Petty, John Mellencamp e Bruce Springsteen. Trapper Schoepp originario del Milwaukee, aveva milatato prima nei Limbeck poi in una band chiamata The Shades. Depositario di un classico suono rock elettrico, con chitarre e piano in evidenza, Schoepp ci regala una manciata di canzoni decisamente piacevoli. 10 instant classics, tra i quali vengono citati Ballad of Olof Johnson, Settlin or Sleeping Around e Tornado Alley. La produzione, molto attenta, è di Brendan Benson, uno che se ne intende.
Le canzoni dei Creedence riviste da una bella serie di band latine. Una idea originale, messa a punto dalla Concord, etichetta Usa. Ci sono nomi noti e non, ma il disco funziona, prima di tutto per via delle canzoni, poi perchè alcune interpretazioni sono da manule. I Los Lobos, che non hanno certamente bisogno di presentazioni, ma anche Los Lonely Boys, Ozomatli, Billy Gibbons. Per arrivare poi ai nomi latini: dal famossissimo Juan Gabriel a Andres Calamaro, El Tri, Bunbury, Salvador Santana ( figlio di Carlos ) etc. Le canzoni: Proud Mary, Bootleg, Who'll Stop The Rain, Have You Ever Seen The Rain ?, Born on The Bayou, Bad Moon Rising, Fortunate Son, Green River ed altre. Di nuovo disponibile.
Debutto per la band dei figli di Gregg Allman e Dickey Betts.
La Allman Betts band, in cui suona anche il figlio di Berry Oakley e, come ospite, Chuck Leavell esordisce con il piede giusto. Southern rock classico, tre chitarre e due batteria, come la ABB, ed una manciata di canzoni solide, tra cui la rilettura di Southern Accents di Tom Petty. Ma basterebbero gli oltre otto minuti di Autumn Breeze e i sei abbondanti di Long Gone a farci capire che il disco è uno di quelli giusti. Finalmente disponibile.
Personaggio fuori dagli schemi, bluesman atipico, rocker quasi psichedelico, Langhorne Slim è una figura di indubbio interesse. In questo disco, denso di ballate e blues, Langhorne regala il suo messaggio diretto e disossato, chiamando in causa Junior Kimbrough e Ted Hawkins, e lasciando una manciata di canzoni di peso dove si mischiano bellamente tutte le sue infleunze. Ma il blues, quello rurale e più vero, viene maggiormente alla luce in questo disco.