Rock band del Sud, ma non fanno southern rock bensì folk rock venato di blues e country. Intriganti. Digipak limitato.
labatut affronta la storia delle classi nobiliari europee nel quadro di un`epoca che va dal rinascimento, momento di esaltazione del potere aristocratico, alla rivoluzione francese, allorche` gli ideali egualitari minacciano seriamente i privilegi della nobilta`. il volume non presenta pero` una esposizione delle diverse realta` nazionali, quanto un ritratto complessivo della situazione europea che e` relativamente uniforme, articolato per temi.
d`annunzio gode all`estero di una fama ben maggiore di quanto non avvenga in italia, dove perduranti pregiudizi gravano ancora sulla sua opera e sulla sua personalita`. patriota e combattente accesissimo, d`annunzio non e` stato solo quel dandy modaiolo che ha riempito le cronache e neppure soltanto un grande letterato, ma un esteta autentico, cantore delle nostre radici greco-latine, capolinea dell`avanguardia e inventore del moderno in italia. attratto dai nuovi mezzi come la fotografia, la stampa popolare, il cinematografo, d`annunzio ha fatto di molti luoghi e paesaggi italiani delle icone artistico-culturali, conducendo decisive battaglie per il recupero del nostro patrimonio archeologico, dal foro romano ai mosaici di ravenna.
spaziando dal bombardamento della moneda, alla guerra d`argentina, ai campi di morte delle montagne guatemalteche, cooper racconta le esperienze di due decenni in america latina. nel salvador schiacciato dalla dittatura militare, a managua subito dopo le elezioni che decretarono la fine del governo sandinista, e a panama, alla fine del 1989, a pochi giorni dall`invasione statunitense. marc cooper, non facendo mistero della sua propensione per la sinistra, si muove sui fronti di guerra come se praticasse una bizzarra forma di turismo, attento a cio` che vede e sente, scoprendo "la verita` acquattata in qualche angolo remoto e malsano".
"il diario di eva" affiora alla superficie della produzione di twain come un reperto affatto anomalo rispetto sia ai romanzi di avventura, sia agli scritti di satira politica successivamente riscoperti e rivalutati dalla critica. e infatti la storia, narrata in prima persona, di eva nei giorni della creazione del mondo. eva e` figura soave, ciarliera, romantica, "nomina" le cose e gli animali, "inventa" il fuoco e l`amore, da` la parola ad adamo, gli crea attorno il paradiso terrestre, fantastica su di lui e sulla fine di un sogno. un delizioso, affascinate racconto reso ancor piu` poetico dalle illustrazioni d`epoca di lester ralph.
sarao takase, scrittore giapponese che ha vissuto a lungo in america, muore suicida lasciando due figli gemelli, il maschio otohiko e la femmina saki, e il manoscritto di un libro incompiuto dal titolo n.p. (che sta per `north point`, il titolo di una vecchia canzone). pubblicato con solo 97 dei 100 racconti previsti, il libro diventa un bestseller negli stati uniti. una giovane giapponese, kazami, viene in possesso del novantottesimo racconto, inedito, alla cui traduzione stava lavorando il suo amante, shooji, anche lui morto suicida, e che narra la storia di una passione erotica tra padre e figlia. kazami incontra i due gemelli e trova otohiko coinvolto in una tormentata storia d`amore con sui, che scoprira` essere non solo figlia illegittima dello scrittore suicida ma anche sua amante. kazami viene risucchiata completamente nel loro mondo, il mondo di `n.p.`, per tutta un`estate, che e` il tempo reale in cui si svolge la storia. dopo alterne vicende, kazami scopre anche l`esistenza del racconto n?99 in cui takase rappresenta l`altra faccia della sua realta`, l`aspirazione verso la normalita` e l`eterodossia. ormai manca solo il racconto n?100. ed e` soltanto quando tutti i destini si sono compiuti e il cerchio si chiude che il libro apparira` scritto fino in fondo: n.p. di banana yoshimoto e` il racconto n?100 che takase non aveva fatto in tempo a scrivere...
un urlo sovversivo, un potente psicodramma del ciclo generazionale, o la piu` clamorosa truffa perpetrata ai danni del consumo giovanile? il rock, a quarant`anni dalla sua nascita, si puo` dire che sia tutto questo e forse molte altre cose ancora, sempre in bilico tra sovversivita` e normalizzazione, tra futilita` e ambizioni travolgenti, tra massimalismi trionfanti e raffinati minimalismi. questo libro non e` un manuale ne` un compendio di storia del rock. e` un contributo all`analisi, alla possibilita` di comprendere un fenomeno cosi` sfuggente e molteplice. un volume "partigiano" e dichiaratamente fazioso, volto alla ricerca di un "filo rosso" attraverso il quale poter leggere i momenti decisivi della storia del rock.
muovendo dalla crisi attuale, dalla sua profondita` e acutezza, questo libro sull`italia contemporanea, ripercorre analiticamente l`intera vicenda di un cinquantennio, dalle promesse ideali e politiche della repubblica sino ai nostri giorni.
giorgio e` un chirurgo oculista di successo. vive a parigi e, dopo un matrimonio fallito, ha rinunciato a ricostruire una famiglia. con l`amico michel condivide i piaceri, sempre meno convinti, di una vita sospesa tra soddisfatta opulenza e noia. ma giorgio ha una preoccupazione: il fratello piero, ingegnere senza arte ne` parte, e` pericolosamente esposto all`influenza di un`organizzazione terroristica. quando conosce charles, il nipote adolescente dell`uomo con cui vive la sorella di michel, giorgio ha un sussulto paterno e incomincia a raccontargli le storie sulla sua infanzia. intando piero, coinvolto in un drammatico boicottaggio, deve nascondersi e chiama in causa il fratello.
un vecchio lupo rifiutato dal branco si aggira affamato nel bosco, si avvicina a case e fattorie e compie razzie di bestiame. gli uomini lo temono, lo odiano, ma non riescono a catturarlo. allora chiedono aiuto a un frate, che si dice abbia il dono di capire la lingua degli animali. francesco promette di parlare al lupo e si avventura con un gruppo di fratelli alla sua ricerca. ma quando cala la notte e si ode l`ululato del lupo, i frati fuggono intimoriti, lasciando francesco da solo. anche lui ha paura, ma ha fatto una promessa agli uomini e continua a camminare nel fitto del bosco, a piedi nudi nella neve. il lupo e` sulle sue tracce, cacciatore di una preda sempre piu` vicina. quando francesco si ferma spossato e si addormenta su un letto di sassi, il lupo si avvicina, lo annusa e sente un odore nuovissimo, diverso da quello di tutti gli altri uomini, un odore magico. quale? e una sorpresa. dalla massima esperta italiana di san francesco, una lettura originale e poetica di un episodio della vita del santo, accompagnata da immagini all`acquerello. i bambini apprezzeranno le avventure, gli adulti leggeranno una fiaba semplice e toccante.
originariamente scritto in latino nel 1516, questo libro rappresenta a buon titolo il prototipo moderno della letteratura utopistica e visionaria. suddiviso in due parti, il libro e` incentrato sul dialogo di more con raffaele itlodeo ("il chiacchierone"). questi, gran viaggiatore, esordisce con la descrizione a tinte vive dell`inghilterra dell`epoca. il fenomeno delle recinzioni, dell`espropriazione delle terre comuni a opera della nobilta` terriera, aveva condotto sul lastrico vaste componenti della societa` inglese, soprattutto i contadini. da li` l`aumento vertiginoso della criminalita`, dei reati e dei furti. ma e` nella seconda parte dell`"utopia" che itlodeo espone la sua ricetta per ovviare al malgoverno appena descritto: la repubblica di utopia, una societa` in cui e` abolita la proprieta` privata e dove l`uso dei beni e` concesso solo in base ai propri bisogni. abolendo la proprieta` privata viene annullata cosi` la ragione prima del furto, dando vita pertanto a una societa` molto meno violenta. e altresi` bandito anche l`uso del danaro, perche` le cose sono soppesate solo in base al loro valore d`uso e non per il loro valore di scambio. in questa isola, amministrata rettamente, ognuno puo` professare la religione che meglio crede, anche se tutti convengono per l`esistenza di un dio, creatore e provvidente, e per l`esistenza altresi` dell`anima, la cui credenza e` essenziale anche per il retto governo della societa`.
settimo pannello del ciclo dei rougon-macquart, iniziato nel 1871 con "la fortuna dei rougon" e che si concludera` venti anni piu` tardi con il "dottor pascal", "lo scannatoio" (1877) e` il primo "romanzo sul popolo che non menta, e che abbia lo stesso odore del popolo". quando inizia a uscire sulle pagine del "bien publique", nell`aprile del 1876, il romanzo viene immediatamente accusato di oscenita`. il successo e` enorme, senza precedenti: trentotto ristampe nel 1877, altre dodici l`anno seguente. inizia l`era dei bestseller. per ste`phane mallarme`, il libro non e` solo lo specchio di un`epoca di ricerca e rinnovamento, in cui l`arte si ritrova incapace di rappresentare e assecondare le convenzioni e le ipocrisie della gente perbene, ma e` anche "un eccezionale esperimento letterario", in cui la "verita` diviene la forma popolare della bellezza".
mark twain e` stato un autore dissacrante, sempre arguto e ironico nei confronti dei codici morali e delle convenzioni che strutturano le consuetudini tradizionali di vita. nelle storie qui raccolte - scritte nel suo periodo creativo piu` fertile, dal 1863 al 1895 - la sua verve umoristica e polemica diventa assoluta protagonista. ed ecco in rapida sequenza: i consigli spregiudicati a bambini e bambine, gli approcci irriverenti alla retorica sui "padri della patria" e la graffiante ironia nei confronti della religione e del perbenismo. ma anche il ribaltamento di trame edulcorate e moraleggianti, cattivi che hanno successo e buoni che falliscono miseramente, un mondo civile e politico messo alla berlina a volte in maniera macabra. per non parlare poi delle riflessioni al vetriolo sull`ansia di rispettabilita`, sull`ipocrisia diffusa, sulla filosofia della "legge e ordine" e degli aspri attacchi al razzismo della societa` americana... quella che risuona con vigore in questi racconti e` la voce di grande attualita` e fuori da ogni schema di twain: un salutare antidoto ai luoghi comuni e al razzismo. un grande scrittore libertario.
boris pasternak nacque nel 1890 a mosca. il suo ingresso nella vita intellettuale russa coincise con la moda del cubofuturismo e con le piu` accese esperienze di rinnovamento letterario. ma per quanto animato da un ansioso bisogno di ricerca, egli non dimentico` mai la piu` genuina tradizione della sua terra, come testimoniano l`opera poetica e, ancor meglio e di piu`, il romanzo. la sua poesia, cosi` improduttiva ai fini della propaganda, non lo mise mai in buona luce presso le autorita`; egli stesso - non per una ben individuata ragione di ordine politico, ma per un preciso bisogno di salvare la liberta` dell`arte e del pensiero - sin dal 1930 visse in disparte nella sua dacia di peredelkino presso mosca, dove mori` nel 1960. fu in questa volontaria solitudine che maturo` e fu scritto ii dottor zivago. il premio nobel per la letteratura, conferitogli nel 1958, e l`eco enorme e l`impressione profonda suscitate in tutto il mondo dal romanzo non valsero a toglierlo dall`isolamento ne` ad attenuare il gelo ufficiale della politica e della letteratura sovietiche. unanime, la critica di tutto il mondo riconosce che ii dottor zivago si inserisce - per dirla con le parole di eugenio montale -"per l`ampiezza del quadro e per la primordialita` delle passioni nella tradizione tolstoiana" e tuttavia, come scrisse edmund wilson, esso "non e` affatto un romanzo d`antico stampo ... e` un romanzo poetico moderno, il cui autore ha letto joyce, proust, e kafka e ... s`e` allontanato dai suoi predecessori per inventare, in questo campo, un genere suo proprio ... l`intero libro e` una grandiosa, enorme espressione simbolica della visione della vita dell`autore".
tara, la sorella audrey e i fratelli luke e richard sono nati in una singolare famiglia mormona delle montagne dell`idaho. non sono stati registrati all`anagrafe, non sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da un dottore. sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato. fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: in estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice, in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. fino a diciassette anni tara non aveva idea di cosa fosse l`olocausto o l`attacco alle torri gemelle. con la sua famiglia si preparava alla sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con uno zaino d`emergenza sempre a portata di mano. il clima in casa era spesso pesante. il padre e` un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. il fratello maggiore shawn e` chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. la madre cerca di difenderle, ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. poi tara fa una scoperta: l`educazione. la possibilita` di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. una rivelazione. il racconto di una lotta per l`autoinvenzione. una storia di feroci legami famigliari e del dolore nel reciderli.
variamente legata, nelle prove piu` giovanili, al gusto di elegante sperimentazione e insieme al culto dei classici che caratterizza l`area veneta di fine settecento, e nel 1797 intensamente coinvolta nella nuova situazione rivoluzionaria, la poesia foscoliana matura intorno al 1800 una straordinaria densita` e fermezza di scrittura in cui si declina il mito dell`eroe sconfitto e disingannato, in attesa di morte. in seguito, fra i "sepolcri" e" le grazie", foscolo tenta percorsi piu` complessi, nella direzione, suggerita soprattutto dagli antichi, di un discorso poetico che esplori la condizione umana e le sue chances, oltre il male storico. nel suo insieme un`esperienza fra le piu` alte nella poesia europea del tempo e pure sottilmente aperta sull`oggi.
Warner 2014 (registrazione originale 1964). 2CD.
il "secolo breve" e` finito nel 1991: com`e`, come sara` il nuovo secolo in cui abbiamo cominciato a vivere? come saranno le guerre? sopravviveranno le nazioni? e saranno ancora gli stati uniti il paese leader? con quali nuovi e sconvolgenti problemi - dal degrado ambientale alla crescita demografica dovremo convivere? a queste e ad altre domande cerca di dare risposta eric john hobsbawm, fellow della british academy e honorary fellow del king`s college di cambridge.
nel 1982, michel foucault dedica il suo corso al colle`ge de france alla "cura di se`". in senso stretto per foucault si tratta di passare in rassegna le grandi scuole filosofiche dell`antichita`, mettendo in luce l`importanza che il pensiero greco prima, e latino poi, assegnavano al principio di "avere cura di se stessi", di occuparsi attivamente della propria crescita spirituale e di "allenarsi" ad affrontare gli eventi futuri senza lasciarsi intimorire e senza lasciarsi trascinare dalle emozioni che tali eventi avrebbero potuto suscitare. ma l`intento di foucault non e` circoscritto alla ricostruzione storico filosofica: cio` che gli preme mettere in luce e` la precarieta` dei modi attraverso cui avviene, all`opposto, la formazione dell`uomo moderno.
perche` la parola "io" e` diventata un`ossessione? perche` fare spettacolo di ogni istante del proprio vivacchiare? giulio non lo sopporta, e soprattutto non lo capisce. si sente fuori posto e fuori tempo. ma di questa sua estraneita` non si compiace: sospetta di essere un "rompiballe stabile", come lo definisce la fidanzata agnese. in un`imprecisata pianura che fu industriale e non e` quasi piu` niente, giulio si aggira in attesa che qualcosa accada. per esempio che qualcuno gli spieghi a cosa servono, se non a perdersi meglio, le rotonde stradali; o che qualcuno compri il capannone di suo padre, che fu un grande ebanista. una bottega un tempo florida e adesso silenziosa e immobile, come un grande orologio fermo. scritto quasi solo al presente, come se passato e futuro fossero temporaneamente sospesi, "ognuno potrebbe" e` il rimuginare sconsolato e comico di un vero e proprio eroe dell`insofferenza. un viaggio senza partenza e senza arrivo che tocca molte delle stazioni di una societa` in piena crisi. nella quale la morte del lavoro e della sua potenza materiale ha lasciato una voragine che il narcisismo digitale non basta a riempire.
quanto pesa l?eredita sulle nostre possibilita di successo? quanto guadagna un manager rispetto a un?operaia? quanto si mette in tasca l?1% piu ricco del nostro paese? e quanto la meta piu povera? in queste pagine si attinge agli studi piu recenti e di frontiera per raccontare le disuguaglianze economiche in italia: dall?esplosione dei divari tra lavoratrici e lavoratori all?immobilita sociale estrema, dalle diverse conseguenze dei cambiamenti climatici su ricchi e poveri al ritorno della ricchezza e dell?eredita ai livelli di fine ottocento. non dismettendo gli strumenti del dibattito accademico, si mostrano le ingiustizie che queste disuguaglianze rappresentano: non solo delineando quante sono, ma anche comparandole con quelle di altri paesi e periodi storici.