


fino ad anni recenti, alcune prospettive teoriche ampiamente diffuse vedevano come prossima e inevitabile la scomparsa delle religioni, in particolare delle piccole religioni dei popoli nativi, travolte e inglobate dalla modernita`. come molte altre profezie in voga nelle scienze sociali, anche questa non si e` realizzata. anzi, nonostante i complessi e travolgenti fenomeni di globalizzazione e trasformazione socioeconomica, le esigenze di differenziazione, autonomia e contrapposizione si sono moltiplicate nel mondo contemporaneo, utilizzando spesso la pratica e la professione religiosa come forma espressiva privilegiata. osservare questi fenomeni religiosi, definirne la natura, la durata nel tempo, la capacita` di adattamento e trasformazione e, al tempo stesso, la tendenza endogena alla conservazione del passato, permette un approccio piu` aperto alla pluralita` dei fenomeni religiosi che caratterizza il mondo contemporaneo. enrico comba approfondisce in queste pagine un aspetto minoritario e di solito trascurato dagli studi sulle religioni, spesso focalizzati esclusivamente sulle grandi religioni monoteistiche.

"valerio nardoni e` un fortunato incontro che questi tardi anni della mia vita mi hanno regalato. ho potuto conoscere direttamente in lui alcuni aspetti vivi e franchi della gioventu` di oggi e in piu` una tutta sua personale genialita`. quando le circostanze lo misero, per cosi` dire, sulla mia strada, sapeva poco di me. coscienziosamente volle acquisirne qualche notizia da conversazioni e letture; poi sollecitato da stimoli sempre meno casuali, decise di esplorare sistematicamente il mio lavoro poetico assai piu` che semisecolare, e poco piu` tardi di organizzarlo intellettivamente a suo sogno e libido. nacque allora l`idea di una antologia non canonica, ma libera e attiva - spiritualmente e fantasticamente attiva - quale soltanto valerio poteva concepire." (m. luzi)








la prima parte di "enrico iv" lascia un`impressione di vitalita` esuberante, di ardimento individuale (nei personaggi) e creativo (nell`autore). tutt`altra impressione suscita la "parte seconda", che ha la stessa lunghezza di quella precedente, lo stesso numero di scene e la stessa struttura animata dagli stessi protagonisti. la differenza e` che e` rimasto un solo giovane, hal, assente dal campo di battaglia, e i padri che si sono rattrappiti. inoltre shakespeare introduce altri due personaggi entrambi in la` con gli anni: il primo giudice e il giudice di campagna robert shallow.









anno settantadue dalla fondazione del sistema. l`ingegneria genetica divide la societa` in due rigide classi: i perfetti, programmati per l`eccellenza, e gli imperfetti, nati da donna e destinati ai lavori piu` umili. e il momento che tutti attendono: sta per cominciare il gst, il grande talent show che decretera` il migliore tra i perfetti di tutto il sistema. tre ragazzi sono fra i concorrenti selezionati: eira p, bella e spavalda, e` abituata a essere la prima in tutto; maat p, ironico e diffidente, deve dimostrarsi all`altezza delle ambizioni del padre; adon p, calmo e determinato, non puo` accettare niente di meno della vittoria. il successo e` un destino scritto nei loro geni. eppure, ciascuno di loro nasconde un segreto inconfessabile. insieme scopriranno qual e` il vero prezzo della perfezione e quanto costa il richiamo della liberta`. eta` di lettura: da 11 anni.
elena non e` mai stata a troia. non e` lei che i vecchi della citta` hanno contemplato sulle mura. non e` lei che telemaco ha ammirato nel suo palazzo di sparta. la dea era a paride non diede che un fantasma, un`immagine fatta con l`aria del cielo, che pure respirava: copia identica, doppio preciso, di elena. l`elena di carne e d`ossa, invece, la prese ermes e la porto` in egitto, nella casa del casto proteo, perche` il letto di menelao non venisse violato. il primo scontro tra occidente e oriente, la guerra di troia, fu combattuta soltanto per un`illusione. zeus voleva semplicemente alleviare la madre terra dell`eccessiva massa di esseri umani che l`appesantiva e dare fama al piu` forte degli eroi, achille. questo e` il nucleo fantastico dell`"elena" di euripide, al quale si aggiunge tutta una serie di motivi non proprio secondari: perche` nel suo lungo nostos da troia verso sparta, menelao, che con se` conduce il riconquistato, approda in egitto e si trova davanti a un`, una , la elena, che subito lo riconosce e pronuncia parole sublimi: . urge organizzarne la fuga dall`egitto, inventando una scusa per beffare il re teoclimeno - che desidera farla sua sposa - con l`aiuto della sorella di lui teonoe () e il favore degli de`i. ma il coro, in un brano dall`intenso lirismo e dalla notevole profondita` filosofico-teologica, si domanda: . l`"elena" non prospetta alcuna certezza. barbara castiglioni, che nell`introduzione offre una bella ricostruzione dei modelli antichi di elena ed elabora un eccellente commento, riassume cosi`: