




la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, durante il quinto giorno del viaggio inaugurale, il titanic strisciava contro un iceberg con la fiancata destra. meno di duecento minuti dopo si spezzava e scompariva nell`oceano immobile. in quel momento iniziava il mito del titanic, "la nave" che ha sfondato i confini dell`immaginario, simbolo perpetuo della fallibilita` della tecnica sostenuta dal delirio di onnipotenza degli uomini. il gioiello della white star line si e` inabissato portando con se` circa millecinquecento persone e le loro storie. una tragedia mondiale, quasi un prologo delle catastrofi che di li` a poco avrebbero travolto il mondo. una matassa di reticenze e menzogne ha coperto i responsabili della catena implacabile: errori, omissioni, incuria e negligenze che hanno provocato il disastro destinato a essere il manifesto e il simbolo del novecento. ogni frammento della vicenda viene ricostruito con un rigore storico inappuntabile e con uno stile incalzante come un romanzo. del titanic si sa "quasi" tutto, ma quella che riemerge da queste pagine e` "un`altra storia" dove il dio denaro e il potere commerciale sui mari si intrecciano con la miseria e la frenesia dei mass media. e il dolore con l`amore, l`indifferenza, l`eroismo, la vilta`. sulla "nave" c`erano il passato e il futuro del secolo breve. una metafora eterna del nostro tempo.





nell`inghilterra della seconda guerra mondiale, minacciata dai missili v2, il tenente americano tyrone slothrop e` dotato di una facolta` tutta particolare: avverte in anticipo la caduta dei razzi grazie all`eccitazione sessuale. per questa prerogativa viene tenuto sotto controllo dai servizi segreti e dagli scienziati. avvertendo che contro di lui si sta architettando qualcosa fugge da londra. il libro, parabola sulla guerra e la tecnologia, racchiude un profondo significato filosofico ed esistenziale.

Ispirato dai preziosi insegnamenti del padre critico musicale e con un secondo nome che fa di lui un predestinato, Stefano è un cantautore e un chitarrista folk che pur seguendo le orme di chi cantava di tempi che stanno cambiando, di settimane astrali, di aria solida o di luna rosa, ha trovato la propria strada e la propria musa imparando a scrivere canzoni e ballate che evocano la tradizione ma con un gusto e una sensibilità del tutto attuali. L'artista esegue brani autografi e qualche cover come la straordinaria Blues Run The Game di Jackson C. Frank, come stesse suonando in un qualsiasi folk club del Greenwich Village all'inizio degli anni '60. Musiche di grande intensità ed emozione.


